Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

GATTUSO, UN UOMO VERO NELL’INFERNO PETALOSO (di Franco Marino)

Nell’era della sepolcrale ipocrisia, le dissonanze cognitive sono all’ordine del giorno. Esistono partiti che posseggono ancora l’indecenza di definirsi di sinistra, laddove con essa si intende un socialismo internazionale sensocolpista che pretenderebbe di mondare le “colpe” dell’uomo bianco attraverso una solidarietà posticcia verso gente che non abbiamo mai visto e non vedremo mai. Accade persino che un esempio di sinistra venga dal mondo di destra per eccellenza, il calcio. Gattuso, sia detto per inciso, non è il mio allenatore preferito, sebbene con il Napoli non abbia fatto così male come molti sostengono. Paga la fama di uomo duro, spigoloso, poco incline ai compromessi. Perché parlo di lui? Perché è già la seconda volta che dinnanzi alla prospettiva di allenare una big all’estero, saltano fuori dichiarazioni del passato per le quali si sarebbe detto contrario ai matrimoni omosessuali. Non so se sia vero e non mi interessa nemmeno parlarne perché francamente parlare di minoranze mentre la maggioranza sprofonda nell’inferno, già per questo varrebbe la diagnosi di malato di mente. Quello che so è che se in Occidente basta un’opinione per perdere un posto di lavoro (prima al Tottenham, ora al Valencia), noi non siamo più in una democrazia. Né tantomeno si può parlare di sinistra.

A proposito di sinistra. Faccio umilmente osservare che durante la prima fase della pandemia, quando non si giocava, mentre il mondo del pallone andava nel panico per paura di perdere soldi, Gattuso si tagliò lo stipendio di allenatore del Napoli per darlo ai magazzinieri. Che quando allenava il Pisa e non prendeva stipendio da mesi, rinunciò al suo affinché venissero pagati i dipendenti della società. E che analoga cosa fece al Creta. “Eh ma lui è calciatore, è straricco, figuriamoci”. Sì, può darsi. Intanto però potete dare per scontato che la stragrande maggioranza dei perbenisti da tastiera, mentre pontificano di legge Zan, di aiuti agli immigrati, di tasca propria non abbiano mai dato nulla in vita loro. A nessuno. Ecco perché la morale a Gattuso è ridicola. Perché se in questa parte del mondo, un uomo che aiuta chi sta peggio di lui, facendo una cosa di sinistra, deve vedersi sputtanata la carriera perché non si è prorotto nella consueta apologia inginocchiata verso le “categorie protette”, tutelate dalla sinistra ufficiale, vuol dire che l’Occidente è malato. E non mi mettete in mezzo la Cina e la Russia. Lì almeno non fingono di essere democratici e liberali.
Gattuso potrà non essere Mourinho. Ma è un uomo vero in mezzo a tanti petalosi quaquaraquà. E penso sia ormai a tutti evidente che la dittatura liberal sia diventata un problema da affrontare seriamente.

FRANCO MARINO
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