Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

ONOREVOLE SEGRE, IN NOME DI DIO, NON LO FACCIA, NON INVITI CHIARA FERRAGNI (di Matteo Fais)

Se non fosse che sta male mettere in dubbio la buona fede di un’anziana signora – tanto più data la delicatezza della materia in oggetto –, sarei indotto a pensare che si tratti di un colossale scherzo. Ma, in fondo, oggi come oggi, tutta la vita nazionale sembra una gigantesca presa per i fondelli – alla quale, non si capisce come, ma tutti, o quasi, abboccano.

Adesso, l’idea che l’Onorevole Liliana Segre possa seriamente domandare a un’influencer come Chiara Ferragni di presentarsi al Memoriale della Shoah, affinché questa, con qualche storia, o meglio storiella – per cerebrolesi –, smuova l’interesse dei giovani su una pagina così importante della Storia – questa sì con la s maiuscola – è un qualcosa che dà i brividi più di un film sui campi di sterminio.

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Chi difende la scelta della Senatrice sostiene che lei sia sveglia, al passo coi tempi, della serie “la nonnina ha capito come va il mondo e gioca alle sue regole”. Non dubito che la simpatica e arzilla signora abbia afferrato l’evoluzione o presunta tale – sì, dai, presunta tale – della comunicazione. Mi stupisco, semmai, che non la voglia combattere con tutte le forze intellettuali e fisiche che le restano in corpo.

Esternazioni quali “Oggi si legge meno e tutti hanno in mano un telefonino. Sto semplicemente facendo il possibile per far conoscere il Memoriale”, sono agghiaccianti da parte di una figura che si è guadagnata una tale credibilità nel nostro Paese. Se la signora Segre non vuole approntare alla Soluzione Finale della Cultura – anche questa con la c maiuscola –, mi permetto umilmente di invitarla a ritirare il suo invito quanto prima.

La nostra Senatrice a vita ha tutte le capacità e l’arguzia per comprendere che quei giovani che seguono la Ferragni sono gente pericolosa per sé stessa e per gli altri. La loro fede cieca, il loro culto della personalità in ragione della sua visibilità, è altrettanto nefasta di quella che pervadeva le persone che l’accompagnarono verso i carri piombati. Asserire il contrario sarebbe vero e proprio negazionismo. Chi mette like a una così e fa qualsiasi cosa che questa ordini dalla sua pagina Instagram, ucciderebbe anche sei milioni di ebrei, se la propria eroina dicesse che è giusto.

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Il solo pensiero che gli ingressi agli Uffizi, in Firenze, siano saliti vertiginosamente, perché una ragazzetta bionda si è fatta un paio di foto all’interno, è un qualcosa di avvilente. Significa unicamente che l’istituzione scolastica ha fallito. Gli insegnanti, mortificati dalla cosa – se non si limitassero sovente a essere degli impiegatucci del pensiero – si dovrebbe suicidare in massa.

Non è per fare i bacchettoni, ma una persona di alta moralità ed esemplare senso etico, dovrebbe capire che la logica del “così va il mondo” è quanto di più rischioso possa esserci. Il mondo si combatte e si cambia, quando si manifesta una inammissibile  irrazionalità. Se la gente compra un libro perché un’influencer fa una bella foto della copertina senza neppure averlo letto, se dei giovani si ricordano di un genocidio perché una scemetta lo menziona mentre mostra le tette, io mi oppongo a questo stato di cose, cerco di rovesciare lo spaventoso andamento della vita sulla terra. Chi fa finta di non capire, o sta al gioco, è complice, senza neppure la scusa di poter dire “Eseguivo solo gli ordini”.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

3 commenti su “ONOREVOLE SEGRE, IN NOME DI DIO, NON LO FACCIA, NON INVITI CHIARA FERRAGNI (di Matteo Fais)

  1. Signora Segre no ascolti articolista… anzi faccia di più e meglio… recando seco la pulzella sotterranei acciaieria Azovstal… ove avrà senz’altro modo di mostrare in presa diretta a mondo intero nefandezze naziste ed in contempo di addivenire finale “spiegazione” con odierni epigoni di buonanima di Adolfo… il tutto in una cornice tale da far schiattare di invidia Maria di Amici di Maria!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  2. Nulla di male, sono due colleghe che collaborano, ognuna è influencer a modo suo in maniera diversa ma reciprocamente speculare.

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