Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EUROVISION SONG CONTEST COME SINTESI DELLA DITTATURA OCCIDENTALE (di Franco Marino)

Ora che la pagliacciata made in Eurozona, conclusasi con una vittoria dell’Ucraina più banale e scontata di un discorso di Letta, e spacciata come mera tenzone tra ugole europee, è giunta al termine, il commentatore ha due strade: concentrarsi sulla dimensione cosmetica dell’evento e dunque limitarsi all’accorata ancorché ormai ripetitiva constatazione di come tra propaganda gay, multirazziale (ma sempre col benestare del sottofondo anglicheggiante) vaccinale e ora filoucraina, non bastassero gli altri fili con cui si strozzava la libertà di pensiero, di fatto ormai si sia in discesa libera verso l’apoteosi del nichilismo, l’apologia del cupio dissolvi, la propaganda del brutto. In sintesi, la costruzione della distruzione. Oppure andare più nel profondo e indagare sulla struttura di questa tirannia, partendo dalla sua particolarità.
La principale difficoltà nel percepire la dittatura occidentale sta nel confronto che immediatamente si fa con visiere e divise militari, con gulag e olio di ricino, con toni stentorei, baffi e sguardi truci. Nulla di tutto questo. L’unicità della dittatura che viviamo, e dunque la sua difficile comprensione, si fonda non sulle punizioni ma sui premi. Ogni regime costruisce una sua tipologia di uomo al quale verrà dato un rispetto che non verrà dato ad altri. Quello nazista puntava alla purezza della razza ariana, quello di oggi punta al suo esatto opposto, ad un ibrido meticcio, unisex che, a suo modo, costituisce la purezza come intesa dai padroni. Il regime non uccide, non reprime, almeno formalmente, la libertà di parola. Il risultato è che chi è convinto di vivere in una democrazia perché non arrivano a casa sua a fargli bere l’olio di ricino, si convince di essere libero, senza realizzare che lui, come corpo non esiste più, condizione peraltro suffragata dall’obbligo vaccinale anch’esso sostanziale ma non formale. Esiste solo come reputazione il cui funzionamento è del tutto analogo al sistema dei crediti sociali cinesi. Viene dunque premiato se aderisce ad una certa scala di valori, se si fa propaganda gay, multirazziale, vaccinale, a tutte le ore del giorno e della notte. E, va da sé, punito se non si adegua.

La vittoria dell’Ucraina in quella cosa oscena che è stata l’Eurovision è stata salutata come una giusta vittoria del popolo ucraino contro il tiranno russo, peraltro già sospettato di tentati brogli (peraltro dagli stessi che appellano come complottista chiunque metta in dubbio le narrazioni ufficiali) e dunque scolpendo l’assoluta insussistenza artistica sia della canzone che della manifestazione, lanciando così un messaggio chiarissimo alle nuove generazioni di artisti: se volete vedere la vostra reputazione premiata, dovete pensarla come noi, vestirvi come vogliamo noi, vaccinarvi come e quando diciamo noi. Ai filoamericani umilmente chiedo: questa a voi sembra democrazia? Libertà? Poi che certamente Russia, Arabia e Cina non siano i modelli a cui dobbiamo tendere, se ne può parlare. A patto di non contrapporli ad un Occidente che di diverso non ha più nulla se non giustappunto la dimensione formale di una dittatura ormai conclamata.
Perché, deve essere chiaro, l’Occidente va verso quel modello lì, a vele spiegate. E mano mano che le condizioni economiche peggioreranno, sarà sempre peggio. Perché quando ci sono pochi soldi, si sacrificano i diritti, cosa peraltro già in atto. In nome del debito, ci stiamo già giocando sanità, scuola, pensioni e in generale servizi. In nome del denaro, ci verranno tolti tutti gli altri diritti, da quello di parola a quello di proprietà, passando per quello di disporre della nostra salute. Basta consacrarli ad un principio ritenuto superiore. Proprio in quelle dittature classiche che nessuno vede più. Perché, come nelle fiction mafiose, è sufficiente tracciare il quadro del mafioso con la coppola e la lupara, per farci passare davanti agli occhi senza notarli i mafiosi perbene, che parlano inglese e vestono in giacca e cravatta, parimenti è sufficiente che i tiranni oggi non parlino con accento austriaco per apparire democratici.
La sintesi della dittatura Occidentale è tutta qui. E non la vede solo chi non vuole vederla.

FRANCO MARINO
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5 commenti su “L’EUROVISION SONG CONTEST COME SINTESI DELLA DITTATURA OCCIDENTALE (di Franco Marino)

  1. Mentre Cavaliere grida slava Ucraina e Fais continua a discettare del gender degli angeli e di politicamente corretto, Marino va al cuore del problema.

    1. Cavaliere è palesemente fuori posto in un contesto di anti-propaganda (clone dei DEM statunitensi).
      Fais cotto da sole, mare e vento discetta di ciò che vede. Beato lui…

  2. Articolo bellissimo. 10 e lode. La spiegazione perfetta e lampante sulla dittatura in cui viviamo, e sul paradosso che non la percepiamo. Ma questo avviene proprio perché ci hanno indottrinato facendoci credere che siamo liberi, solo perché non siamo costretti a fare pantomime fasciste. Orwell aveva previsto tutto questo in 1984, in questo caso la realtà ha superato l immaginazione

  3. Sera Franco,
    come sempre, il Suo discernere è sublime… niente e nessuno avrebbe potuto dire e fare meglio…🎯
    Ben per me, ed anche
    per mia fortuna, che avevo altro per la testa … non l’ho proprio accesa, la 📦 scatola magica… ma ho intraletto…
    È ovvio che una certa schiera, quelli del politicamente corretto, quelli del buonismo a tutti i costi, quelli che mirano a distruggere il nostro glorioso passato, nella vana illusione di costruire del “nuovo”
    su fondamenta di cartapesta, in una magnifica e celebrativa torre di Babele, ove tutto è niente , ove tutto è amorfo e senza contorni definiti, abbiano osannato ed incensato un programma condotto e fatto da personaggi giusti per loro e per la loro propaganda fortuita del momento…
    Ho intraletto anche dello sprone del loro Presidente, quello dei vincitori, portato avanti con molta enfasi e convinzione, la stessa di chi sa di avere già il gatto nel sacco…
    il tutto, tra una battaglia per la vita e per la morte… 😉, tra una petizione 🚀 armistica ed una 💰 monetaria, a varie puntate, molto convincenti… riportate, tra l’altro, con sacralità di vaticinio dai nostri giornalettai, cartacei e virtuali, anche se , oggi , a onor del vero, siamo un pò quasi tutti più virtuali che sostanziali…
    Ma a breve, di sicuro, il nuovo grande “Z”
    by-passerà e surclasserà il Vecchio pannoloso, il Leone malato, e tutta la marcia Comunità occidentale, rincoxxxxnita…
    L’unico dubbio è “sull’Occhio in su”… che nel contempo, studia ed agisce silenziosamente… come un gatto che nell’ombra sta puntando un topo…
    Forse, tra breve, avremo un nuovo padrone, “nato” ex-novo, forte e tenace , un battaglione a pronto a comandarci…
    così ci faremo tutto l’alfabeto, dalla “A” … alla “Z”… comprese la ” J ” e la ” X”…
    … mentre lo scenario della prossima edizione della kermesse , sarà degno di questa “umanità” disastrata… in via di estinzione… anche se “lui” già promette “ricostruzione” , in toto… (🤔)
    È evidente che sa bene cosa ha raccolto e quali chesaranno i frutti delle sue battaglie… oltre i morti di entrambe le parti in causa… pianti più da fuori che da dentro…😪
    Ma
    ancor più strano è che , il nostro signore , esule dalla vicina consorella, quella più a occidente,
    ancora non abbia ingaggiato la “Z” , oggi, più amata e più famosa al mondo, per farsi aiutare nella propaganda
    “delle sue battaglie di civiltà”…
    Che coincidenza, riproporle e farle riaffiorare , proprio quando la “civiltà”, quella vera, quella con la “C” maiuscolo sta sparendo, e, quel poco che ne è rimasto, viene continuamente calpestato e dissacrato… da una massa informe e liberticida…
    Lui, c’è da credere, si che riuscirebbe bene…
    Lui, riesce bene in tutto…
    Dalla finzione scenica, a quella virtuale e, pure, a quella reale, di vita vissuta…in una dimensione tra il tragico ed il comico…
    È, invece, il nostro vecchio “Zorro”, quello vestito di nero e con la mascherina, quello della nostra gioventù, che si batteva per il giusto e per gli oppressi, che non c’è più , niente, è superato e calpestato…
    La cultura della cancellazione docet
    Ma in fondo…
    …nulla di nuovo sotto il sole… il progetto va avanti a gonfie vele, in tutte le direzioni… anche la musica è stata contaminata…
    Non sarà che la favola del cetriolo e dell’ortolano…la avranno scritta apposta per noi… (?) 😉
    Non sarà che è proprio questo il nostro destino…(!) 🤭

  4. Si capisce…dai frequentatori dei supermercati..95%… ancora in maschera.. più dittatura mentale di questa!!!!

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