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LAVROV OVVERO PERCHÉ È IMPOSSIBILE CRITICARE GLI EBREI (di Franco Marino)

Come tutti gli otto miliardi di persone, meno quelli ebrei, mi sono guadagnato in più di una circostanza la mia patente di antisemita, dunque di persona deprecabile, per aver osato dire qualcosa che anche per sbaglio non piacesse agli… ebreologhi. Che distinguo dagli ebrei veri perché, specialmente con i social, dilaga in rete la presenza di gente che, per ascendenza personale, non ha nulla a che fare né con Israele né con la religione ebraica, ma si travestono da ebreisionisti (perché per gli ignoranti gli ebrei e Israele sono la stessa cosa) iniziando a perseguitare chiunque abbia un’opinione che diverga dalla vulgata secondo la quale gli ebrei sono il popolo migliore del mondo e Israele ha sempre ragione. Non so perché lo facciano, forse è quel meccanismo analogo al maschio omicron che pensa di portarsi a letto una femmina alfa riempendola di complimenti e assecondandone il femminismo, col risultato che quest’ultima perfidamente li strumentalizzi per i suoi scopi. Invece, contro gli ebrei veri e contro gli israeliani non solo non ho nulla ma, tra di loro, ho anche molti amici.

Di solito ogni frase “ho un amico ebreo” presupporrebbe che ne segua una offensiva o quantomeno politicamente scorretta. Nulla di tutto questo: con alcuni di loro ho ottimi rapporti. Semplicemente sono consapevole che ci sono dei campi minati che non è il caso percorrere. Intendiamoci. In generale, ogni frase che inizia con “gli ebrei sono così e sono colì”, è destinata a fare un buco nell’aria. Quando ad esempio si fa riferimento alla famigerata finanza ebraica – e io potrei aggiungere gli spartachisti, per il 90% ebrei – si dicono tutte cose vere. Il fatto è che per quegli ebrei che sicuramente hanno complottato contro gli stati, tantissimi altri ebrei sono morti per difendere i paesi nei quali vivevano. Dunque, anche a voler ammettere che esista un complotto ebraico, questo non significa che gli ebrei siano tutti intenti a cospirare contro i paesi che li ospitano. A Napoli “è nata la camorra” – cosa su cui per la verità ci sarebbe molto da dire – e senza dubbio molti napoletani, mentre uccidono e chiedono il pizzo, parlano come Genny Savastano. Io però che sono napoletano, non solo ho un aspetto e una capigliatura molto più rassicurante di quella dei personaggi di Gomorra, non solo non sono un criminale, ma ho persino passato brutti quarti d’ora per colpa della camorra. Dunque la frase “alcuni napoletani sono camorristi” ha un senso compiuto e una verità di fondo. Viceversa, “i napoletani sono camorristi” è una sciocchezza. Analogamente la frase “Alcuni ebrei hanno fatto schifezze” è un fatto storico. Agli ebrei può piacere o no, ma è la pura e semplice verità. La frase, “tutti gli ebrei hanno commesso merdate” è una sciocchezza. Poi ci sono sicuramente alcune generalizzazioni sul mondo ebraico, a patto di saperle contestualizzare. Prima tra le quali, che una discussione con un ebreo su sue eventuali colpe, su critiche da fargli, è completamente impossibile. Io non ci sono mai riuscito, anche a voler introdurre mille perifrasi argomentative. Questo, secondo molti, deriva dal fatto che gli ebrei siano, oggi, intoccabili. E può essere, anche se pure su questo ci sarebbe molto da dire. Ma non basta. Perché la propensione ad offendersi per ogni virgola critica è anche di categorie che potrebbero essere schiacciate come mosche. E dunque credo che la questione sia più complessa. Perché non limitata agli ebrei.

La prima cosa da chiarire è che l’ebraismo è una religione abramitica come il cristianesimo e l’Islam. Alle quali somiglia molto più di quanto differisca. I punti in comune sono il monoteismo enoteista – con conseguente tendenza ad avere dei fedeli particolarmente rompicoglioni sulla condotta altrui – un fondamentale maschilismo patriarcale, e la tendenza a definire come male assoluto chiunque non aderisca in toto ai valori fondanti di ciascuna confessione. Tutto questo manda in malora qualsiasi discussione con chi è animato da una struttura di pensiero dogmatica, ragione per cui da scettico esistenziale ho litigato regolarmente con ognuno dei rappresentanti di ciascuna categoria che si fondi sui dogmi. Per andare d’accordo con un ebreo, un cattolico o un musulmano, occorre una specifica caratteristica: rinunciare completamente al proprio spirito critico. Questo per esempio si vede anche nella ormai sempiterna vicenda israelopalestinese. E sia chiaro, il problema non è se abbiano ragione israeliani o palestinesi. E’ che non bisogna consentire a nessun “prete” sionista o antisionista di dirci come pensarla. A nessun prete fascista o antifascista di arruolarci tra i balilla o nell’ANPI. A nessun virologo di arruolarci tra i provax o tra i novax. Perché il problema non è decidere se il fascismo abbia fatto cose buone o meno. Come neanche se i vaccini siano nocivi o no. Il punto è che in questo paese bisogna ripristinare quell’aureo principio per cui nessuno debba discriminarci per il nostro pensiero e ritrovarsi sputtanati e trattati come paria. Se Lavrov dice che Hitler aveva origini ebree, può essere una sciocchezza, può essere una cosa giusta. Può essere che avesse qualche goccia di sangue ebreo senza che lo fosse. Ma anche se fosse una cosa campata in aria, non è una ragione sufficiente per dover chiedere scusa. Si prende atto che si è detta una baggianata e si scrive “Lavrov ha detto una fesseria”. Senza farne un caso mondiale. Il punto è che quando i propri valori acquisiscono un carattere dogmatico, diventano religiosi. E la religione, si sa, ha l’abitudine di dividere il mondo in buoni e cattivi. Niente che sia ad augurare a chi, per amore o per forza, finisce tra i cattivi.

FRANCO MARINO
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6 commenti su “LAVROV OVVERO PERCHÉ È IMPOSSIBILE CRITICARE GLI EBREI (di Franco Marino)

  1. Giusto. Ma ormai vi è sempre più la tendenza a fare di qualunque posizione una fede oltranzista e fanatica. Vedi il vaccinazismo di questi ultimi tempi. E la cosa grave è che tutto questo sia partito innanzitutto da quella che veniva considerata la culla della democrazia… gli USA

  2. Sinceramente, il suo articolo mi sembra una sorta di difesa presa alla larga delle esternazioni di Lavrov, forse più per mancanza di argomenti stringenti a suo sostegno più che per timore di passare da putiniano. Infatti, il suo scritto non è altro che l’ennesima lamentela verso “l’intoccabilità” degli ebrei (cosa per altro non del tutto falsa) con un piccolo rimando alle dichiarazioni del ministro degli Esteri russo, senza entrare troppo nel merito delle stesse. Da ciò, mi sorge il dubbio che nemmeno lei sapesse come poter difendere simili scempiaggini, ma per qualche motivo si sia sentito spinto a scrivere qualcosa in merito tendando di difendere Lavrov facendolo piazzare come l’ennesimo caso di tizio linciato dai media per non aver trattato gli ebrei con adeguato riguardo, quando invece il fulcro della questione stava nel fatto che le sue affermazioni fossero completamente infondate.

  3. Sera signor Franco,
    come sempre, il Suo è un centro 🎯 che non sorprende…
    L’ argomento scotta un po’, davvero…
    E che fossero intoccabili , non ce lo dovevamo aspettare significato, oggi, dal russo Lavrov, chè, se la memoria non inganna, in fin dei conti non avrebbe detto proprio una “cappellata”… tenendo conto di una certa narrativa… avallata e confutata, ma a quanto pare, non del tutto acclarata… anche se, addirittura, sembrerebbe che Wikipedia abbia modificato qualche pagina in merito a certe origini… ma
    tanto non sarebbe una novità…
    è abituata a farlo…
    Lo avrebbe già fatto,
    durante il “covidianesimo”, con Giulio Tarro e con Luc Montagnier (🙏rip)
    Tornando a noi, sarebbero bastati anche i pochi episodi che si sono svolti nel nostro Paese… per poterci consentire di pensarlo, pur se in in minima parte:
    – pettorina a righe a Novara : apriti cielo!…
    – sfilata del 25 aprile…né a Milano a.p. , né a Roma c.a. si marcia insieme…
    – la signora, ben avanti negli anni, che decide per la correttezza morale, a suo insindacabile giudizio, e, se è ad oriente, scandalo e divieti, se è , invece, ad occidente , non sente, non vede e non parla…
    Poi, concordo pienamente con Lei sugli “etichettamenti”…
    Per quelli su Napoli e la origine di quella “brutta piovra” che la attanaglia, ci sarebbe da scrivere un libro a parte, e nessuno più
    di Lei potrebbe farlo, non certo i “signori” degli attivi, che ci campano sopra…
    anche se , mi è capitato di leggere, ma non mi riesce più di rinvenire il nome , di una donna, che già in Sicilia, nel 1860, la praticò con Garibaldi… assieme ad altri , e che si sarebbe consolidata subito dopo la unificazione, modificando pure il vecchio nome di “la mamma”…
    Anche se, a onor del vero, manco sono corrette le esagitate esternazioni di insofferenza , quando qualche critica viene mossa, a Napoli…
    Insomma, come ha ben detto Lei, quando i valori acquisiscono carattere di dogma, allora diventa difficile, se non proprio impossibile, mantenere posizioni oggettive.
    Per cui , si ritorna alla scuole elementari di una volta, con la lavagna di ardesia e la linea bianca del gessetto, che separava i buoni e i cattivi…
    … e questo, oggi, vale un po’ per tutto, a cominciare anche da certi commenti…

    P.S. : segue foto

    Nota fuori tema:
    sarebbe simpatico se leggesse larticolo e quelli all’articolo, di Repubblica di stasera, a proposito di “organi femminili”… altro che “Carthago delenda est”… 😉 come Le avevo significato in altra sede…

  4. Ri-buonasera, Franco,
    ho combinato un “pasticcio”
    (così, tanto per rimanere in tema…😉),
    le foto sono andate in differita…🤗
    al Suo articolo… 🙃

  5. È un bel problema….usare il proprio cervello..
    Per tanti, è meglio non prendersi questa responsabilità…

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