Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

PERCHÉ È IMPOSSIBILE DIALOGARE CON QUESTO POTERE (di Franco Marino)

Un’esperienza che ha fatto chiunque usi il proprio spazio per dire la propria su tutto ciò che ci circonda, è quella di vedersi tolta l’amicizia per le proprie opinioni. Ai tempi dei miei ascendenti, la divisione era tra fascisti e antifascisti, mentre ho fatto in tempo a vedere la faida su Berlusconi, ai tempi che era ancora l’uomo più potente del paese, e sulle cui vicende personali di uomo che si lamentava delle persecuzioni della magistratura in villoni che non basterebbero cento vite lavorative per comprarli, si sono rotte amicizie tra persone che faticavano ad arrivare a fine mese. La cosa è proseguita attraverso la breve ma intensa epopea di Salvini fino ad arrivare al Covid e alla guerra in Ucraina, dove si è raggiunto il massimo.
Con Facebook, l’imbecillità di togliersi l’amicizia per differenze di vedute si è certificata. Se il tuo compagno di scuola non gradisce le tue opinioni sul vaccino, puoi scoprirlo facilmente andando sul suo profilo e vedendo il bottone “aggiungi amico”, il che significa che ti ha rimosso. Peggio ancora se non vedi più il suo profilo. Questo significa che ti ha bloccato. Uno dei motivi per cui non ho più un account personale è proprio per questo motivo. Non tanto perché non sappia digerire un’espulsione dalla vita di una persona ma perché non voglio nausearmi non soltanto del gesto in sé di escludere una persona dalle proprie amicizie ma delle scuse che spesso, quando gli espulsori vengono contattati, col tono più conciliante del mondo, per spiegazioni (“Ho fatto qualcosa di male? Se è così mi scuso”) dicono “ma no! E’ stato un errore, ti riaggiungo subito”. Una cosa che mi fa letteralmente stomacare. Il più sincero fu al riguardo un amico di vecchia data che, proprio sulla vicenda covid, mi disse “Non abbiamo idee simili su un tema vitale e dunque non abbiamo nulla da condividere”. Il che introduce la domanda: “Perché?”. In sostanza, perché nonostante ci abbiano predicato l’importanza del dialogo, del rispetto delle opinioni differenti, della libertà di parola, oggi questi concetti appaiono superati?

Tutto ciò accade quando al potere arriva una classe dirigente che ha una visione religiosa della vita. Quando parlo di “visione religiosa”, non intendo offendere i credenti, ma evidenziare un sistema di pensiero – nel quale si accomunano dogmi di fedi religiose, politiche, persino imperniate su cose frivole come una squadra di calcio o una band – per cui esiste una verità rivelata che non deve essere percorsa da alcun dubbio, nonostante le evidenze – che certamente non sono prova di verità ma ne costituiscono un indizio a favore – dicano tutt’altro.
Supponiamo dunque di fare una serie di affermazioni che si basano su evidenze. Un uomo è diverso da una donna, ha inclinazioni differenti, diverse attitudini, diversi talenti; i bianchi sono intellettualmente superiori ai neri; i gay sono malati. Se dicessi queste cose – che non penso, almeno non del tutto – verrei sottoposto all’esecrazione universale, verrei cacciato da ogni carica, persino se si trattasse della mia azienda (è accaduto a Stallman) ed espulso da ogni consesso civile. Quando basterebbe sedersi ad un tavolino e dialogare, senza usare il dito puntato contro chi è giunto a conclusioni diverse. Anche perché la prima caratteristica della verità è – direbbe Popper – la possibilità di dimostrare che le sue affermazioni sono false. Sembra una banalità ma non è. Se qualcuno sostiene di avere visto un fantasma, lui non può dimostrare che il fatto è avvenuto, ma noi non possiamo dimostrare che – volontariamente o involontariamente – mente. Non si può dimostrare scientificamente che l’omosessualità non sia una malattia, ché anzi proprio l’impossibilità di riprodursi naturalmente che ne deriva, propende in favore della tesi della patologia. Non si può dimostrare scientificamente che il maschio sia uguale ad una femmina – e questa è la verità meno falsificabile di tutti – né si può dimostrare scientificamente che i neri non siano inferiori ai bianchi, dal momento che non esiste una prova che certifichi l’uguaglianza tra le razze. Da questo punto di vista, dunque, non è che necessariamente sia vero che l’omosessualità sia una malattia o che i neri tendano ad essere meno stupidi. Semplicemente non è dimostrato che ciò sia falso.

A questo punto, compare la visione religiosa. Che afferma con vigore che neri e bianchi, uomini e donne, gay ed etero, siano uguali. Non rendendosi conto che più sente l’esigenza di doverla imporre come visione, più questa visione si rivela debole. E’ per questo che non di rado i sistemi di pensiero fideistici sfociano nella violenza. Perché la convinzione del religioso è che esista un Bene assoluto e che il Male vada rimosso, spargendo così il seme della violenza. Lo scettico, che dubiti di Dio o più banalmente dei vaccini, in un sistema di pensiero religioso, è il nemico numero uno. Ecco perché noi che non ci siamo piegati alla religione del pensiero unico, siamo criminalizzati. Perché al potere abbiamo una classe dirigente che non ha l’ambizione di amministrare il mondo, bensì di cambiarlo. Chi amministra un server – cioè i macchinari su cui si reggono tutti i siti web e le app che utilizzate ogni giorno, social compresi – impara ben presto che non si può andare contro l’architettura di un sistema informatico e sa che ci sono limiti che non vanno superati. L’attuale classe dirigente vuole cambiare sistema operativo. Se osserva che neri e bianchi sono diversi, vuole imporre a tutti di vederli come uguali, anche se non lo sono. Se nota che gli eterosessuali tenderanno sempre a guardare con sospetto gli omosessuali, li obbligherà sempre a ritenere sana l’omosessualità. E per fare questo, è disposta a compiere le più orrende violenze. Perché chiunque si creda rappresentante del Bene, ovviamente crede in un Male da rimuovere con ogni mezzo.
Dall’ostracismo fino alla ghigliottina.

FRANCO MARINO
Se l’articolo vi è piaciuto, per favore, supportatemi aggiungendomi a questi canali.
Telegram: https://t.me/joinchat/yd6L_1Y29SVhMWI0
Facebook: https://www.facebook.com/FrancoMarinoPatriotaSovranista/
Ma soprattutto, chiedete l’amicizia a questo profilo: https://www.facebook.com/FrancoMarinoLGI/

2 commenti su “PERCHÉ È IMPOSSIBILE DIALOGARE CON QUESTO POTERE (di Franco Marino)

  1. Differenza tra credere e avere fede.

    Credere: convincersi e convincere gli altri che una cosa sia vera, costi quel che costi.

    Avere fede: sentire che una cosa è vera senza bisogno che anche gli altri ci credano.

    La nostra è una società basata sul credere, è più la fede svanisce e più aumenta il bisogno di credere in qualcosa…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.