Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

PERCHÈ PUTIN PIACE A MOLTI OCCIDENTALI? (di Franco Marino)

Tra i tanti articoli – insulsi, da una parte e dall’altra – che ho letto sul tema di Putin ce n’è uno che mi ha incuriosito molto dove spiccava una domanda: “Perchè Putin è così popolare in Russia?”.
La domanda è oziosa perchè il fatto che Putin da vent’anni stravinca ogni elezione sarebbe sufficiente a chiudere la questione. Semmai ne andrebbe posta un’altra: come mai è divenuto così popolare presso una cospicua parte delle popolazioni dell’Europa Occidentale?
La prima cosa da dire è che la storia della Russia, sempre oscillante, nel corso dei suoi seicento anni, da momenti di grande espansionismo a cui segue puntuale il ridimensionamento, si caratterizza per il conflitto eterno tra potere centrale e periferie. Che ha essenzialmente a che fare con l’assenza naturale di confini. Non appena l’orso russo raggiunge una considerevole espansione, le realtà periferiche si mettono a flirtare con i paesi confinanti, indebolendo il potere centrale che a quel punto reagisce con violenza, sterminando il potere economico delle periferie.
Se Putin fosse stato investito nel 2000 da un’automobile, oggi avremmo un altro Putin. L’autoritarismo del potere russo è, dunque, una caratteristica ricorrente della storia russa e prescinde non soltanto dalla figura di Putin, che anzi è forse tra i più miti capi di stato che la Russia abbia mai avuto (e sicuramente ben più mite dei suoi avversari), ma addirittura da quella di Stalin e dei suoi eredi politici.
Ben più importante è spiegare come sia stato possibile che un uomo come Putin sia riuscito non solo a conquistarsi la fedeltà del popolo russo ma anche a diventare così popolare in Occidente perché questo ha a che fare con la storia moderna.

Subito dopo il crollo dell’URSS, la Russia fu letteralmente saccheggiata dai finanzieri delle borse americane e inglesi che, profittando della debolezza del sistema russo, portarono il paese ad un passo dal collasso.
Finanziando e proteggendo i mafiosi russi sino a farli diventare potenti, devastando ogni forma di stato sociale, riempendo il paese con tonnellate di droga, rubando ogni risorsa possibile, la Russia divenne un inferno.
Per rendere l’idea, quando andavo a trovare mio zio a San Pietroburgo, noi ragazzi – maschi e femmine – non potevamo uscire per strada se non in gruppi molto cospicui e sia mio zio che suo cognato giravano armati con una pistola regolarmente denunciata. Motivo? In quel periodo, agenti vicini alle major del porno americane rapivano gli adolescenti per fargli girare film porno. Il che spiega, per dire, anche l’avversione dei russi per gli omosessuali che poi è sfociata nella famosa legge “per lo scopo di proteggere i minori dalle informazioni che promuovono la negazione dei valori tradizionali della famiglia“, fatta passare per divieto (molto blando in verità) di propaganda gay.
Interi quartieri delle città russe erano talmente malfamati e pericolosi che al confronto Scampia, la Magliana o il CEP sembravano la Svizzera. In parole povere, la Russia viveva negli anni Novanta più o meno le stesse cose che i paesi dell’Europa Occidentale stavano attraversando. Crisi economica, precarietà, droga, invasione di migranti, criminalità, devastazione identitaria e morale.

Di fronte ad una situazione del genere, una persona di normale spirito critico non si stupisce che quando un Putin, ex-agente del KGB, dunque uomo che del sistema russo sapeva tutto, sale al potere e pone fine a questa merda, sia inevitabile che il popolo russo gli tributi fedeltà. Ma chiarito perché Putin sia così popolare in Russia, possiamo chiederci perché lo sia in Occidente. Perché diciamoci la verità, se Putin si candidasse alle elezioni italiane, stravincerebbe a mani basse. Sarebbe sufficiente presentarsi al popolo italiano e dire: “Cari signori, non vi siete rotti le palle di ritrovarvi ogni giorno in televisione le stesse facce di cazzo che ridono della vostra precarietà, che vi chiamano sfigati, bamboccioni e che mentre godono di un lusso puramente dettato da posizioni di rendita, se la ridono alle vostre spalle? Affidatevi a me e nel giro di qualche annetto vi porto la testa di tutti i politici, di tutti i finanzieri e di tutti i loro schiavetti mediatici che stanno distruggendo il vostro paese. Io in Russia l’ho fatto e adesso la Russia è un posto migliore, nessuno ha più paura della povertà, è ritornato lo stato, il PIL cresce, il debito è quasi zero”.
Se Salvini o la Meloni facessero un discorso del genere, in una situazione che vede un capitale enorme di odio pronto ad essere investito, stravincerebbero le elezioni. Se voi al disoccupato dite “Votami e io in cambio faccio fare dieci anni di lavori forzati a tutti quelli che ti hanno messo in questa condizione”, quello non solo vi vota ma vi tributa fedeltà eterna. La gente di questa situazione ne ha le palle piene e basta collegarsi sui social per rendersene conto. Perché l’Occidente sta subendo lo stesso schifo che negli anni Novanta capitò ai russi nell’era pre-Putin. Crisi finanziarie, miliardi regalati alle banche e tolte dall’economia reale, servizi sociali e sanitari ridotti all’osso, distruzione di ogni patrimonio identitario. Chiunque mostrasse, in maniera palese, di voler far pulizia di tutto questo, stravincerebbe le elezioni con un consenso quasi plebiscitario.

Il motivo per cui Salvini sta scendendo nei sondaggi mentre la Meloni cresce sì, ma non più di tanto, non è dovuto certo al fatto che i temi che lui propone non siano più reali, Anzi, mano mano che la situazione economica del paese peggiorerà, quei temi acquisiranno ancora più rilevanza. Il problema è che entrambi appaiono troppo poco determinati ad usare le maniere forti contro i nemici del popolo italiano. Chi, per esempio, crede che il successo di Putin dipenda dal fatto che sia autoritario, non si rende conto che in un mondo dove si allargano le diseguaglianze, dove il ceto medio è impaurito di perdere tutto, chiunque si presenti come il protettore delle vittime di questa situazione, troverà un popolo pronto al martirio pur di difenderlo ed emergeranno sempre più leader come Putin, Erdogan, Lukashenko, Al Sisi, Assad e simili. In Bielorussia, Lukashenko ha – nel silenzio generale dei media mainstream internazionale – accusato l’OMS e il Fondo Monetario Internazionale di aver tentato di corromperlo per instaurare lo stato di emergenza covid e la sua risposta è stata “me ne frego”. Guarda caso, da quel momento ecco puntuali gli agenti provocatori che tentano di destabilizzare l’ordine pubblico con proteste di piazza. O potremmo parlare della Turchia dove Erdogan, stanco di fare il lavoro sporco per gli USA, per poi essere da loro maltrattato – gli americani, assai poco saggiamente, hanno sempre trattato gli alleati come pezze da piedi – si organizzò un finto autogolpe e ha colto il pretesto per far fuori l’equivalente di quella che in Italia è il centrosinistra, scoprendo che la gran parte del sistema turco era infiltrato di agenti della CIA.
Al Sisi sale al potere dopo che gli americani, fatto fuori Mubarak col solito processo politico, misero al potere Morsi, un esponente dei Fratelli Musulmani, quelli per intenderci che governano il paese con il Corano in mano. Con l’applauso delle sinistre italiane. E di Assad ben conosciamo il fatto che, spalleggiato dalla Russia, combatte i tentativi degli USA di destabilizzare la Siria per mettere al suo posto un partito che propugna gli ideali del panislamismo e che si occupi di fare l’unica cosa che davvero interessa agli americani: fottersi le risorse del posto e trasformare il paese un misto tra la colonia e lo stato cliente.

È per questo che quando un leader politico di questo tipo si affaccia sul proscenio, sugli organi di stampa – posseduti tutti dai finanzieri – iniziate a leggere il martellamento contro l’allarme del fascismo e contro l’odio.
Nel momento in cui un leader politico stabilisce il principio che il business vale di meno della ragione di stato, i finanzieri hanno il brutto vizio di finire o in galera o impiccati. COL CONSENSO DELLA POPOLAZIONE.
Questo è il motivo per cui Putin è così popolare. I russi sanno benissimo che fino a quando c’è lui, lo schifo vissuto sotto l’era Yeltsin non tornerà. Sanno che le risorse minerarie del paese non verranno svendute alle multinazionali americane e britanniche, che la formazione gratuita dei cervelli russi non verrà finanziata per poi svenderla agli USA le cui scuole invece costano e possono permettersele solo chi è privilegiato, che gli indipendentisti tutti finanziati dalla CIA finiranno sempre “con la testa nel cesso” (cit.)
Quando in Italia un leader politico darà prova tangibile di tutto questo, quello sarà il momento in cui avremo un Putin italiano. A cui gli italiani tributeranno eterna fedeltà.
A quel punto, fossi uno dei nemici del paese, scapperei a gambe levate.

FRANCO MARINO
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11 commenti su “PERCHÈ PUTIN PIACE A MOLTI OCCIDENTALI? (di Franco Marino)

  1. Tutto questo lo dicevano e poi dovevano farlo i 5 stelle, solo che poi che sono stati votati abbiamo visto cosa sono diventati

  2. I
    Scordati, caro Franco, che in Italia salga al potere un Putin. Scordatelo proprio. Senza l’avallo degli Yankees in Italia al governo non ci va alcuno. E dopo quello degli Yankees oggi serve pure quello di Bruxelles. Guarda uno come Salvini:sembrava un incendiario e l’hanno ridotto a pompiere…la Meloni invece è tutte chiacchiere e distintivo, nata come costola del Berlusca è buona solo a blaterare mentre entra in pompa magna în Aspen Institute…qui da noi i politicanti sono solo degli squallidi cialtroni asserviti agli stranieri. Amen

  3. Abituati da anni a mezze calzette infestanti politica italica ed europea… Putin a emerge a prima vista come soggetto perlomeno dotato di… intelligenza… e noi sempre preferiamo avere a che fare con persone intelligenti anziché ottusi conclamati tipo… Speranza Di Maio Conte Draghi (come fa una persona con minimo senno dire “Ti vaccini ti salvi, non ti vaccini ti ammali muori!”) Lamorgese Gualtieri e compagnia cantante… ottusi e spocchiosi incapaci pure di parlare a braccio per più di trenta secondi… incapaci di reggere a minime contestazioni verbali… solo nullità!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  4. Io non sono amante della dittatura, ma questo insieme di incapaci a prendere decisioni corrette, inetti e legati solo al proprio tornaconto, mi fanno quasi ricredere.

    1. Gentile Vincenzo, la dittatura la stanno instaurando, purtroppo, solo che i più non se ne accorgono! Pandemie, guerre, clima, energia… Sono strumenti che l’NWO usa per arrivare al controllo totale. Per capire e agire: https://t.me/entra_in_v_v

  5. Putin parla su un piano razionale, i “leader” occidentali su un piano emotivo.

    Draghi dice che se non ti vaccini, ti ammali e muori.
    Non c’è un filo logico, non c’è un prima e un poi, non ci sono dati a sostegno, è solo un’opinione basata su questioni di pancia.

    Putin invece fa discorsi dotati di un filo logico, condivisibili o no, ma corretti dal punto di vista formale e razionale.

    I popoli più sanguigni come quello italiano, essendo più impulsivi, preferiscono lo stile occidentale, ma i russi (e i cinesi) sanno essere freddi e calcolatori, il che in politica paga sempre alla lunga. Mentre seguire le emozioni, soprattutto se generate dalla paura, non porta molto lontano.
    Lo abbiamo visto col covid, no?

    1. Il filo logico c’è eccome, è un piano preciso che possiamo fermare solo se comprendiamo e lottiamo uniti, affidandoci a chi sa che cos’è una guerra: https://telegra.ph/Entra-in-V-V-09-02
      Virus, guerra, clima, energia, crisi… Sono strumenti per l’instaurazione di una dittatura globale!

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