L’UCRAINA: UN CANCRO INCURABILE (di Franco Marino)

I giornali e le televisioni si occupano, quasi per il cento per cento del tempo, della guerra in Ucraina. Non è una novità perché prima lo facevano col covid. Personalmente, sono ben oltre la crisi di rigetto. Qui dove vivo non ho la televisione e quelle rare volte che voglio vedere qualcosa, vado di streaming o altrimenti pazienza. Quando l’unica televisione che c’era funzionava, l’unico programma che vedevo erano i cartoni animati di Rai Yoyo o Cartoonito. Ma giusto per mia figlia. Vi svelo un segreto. Masha e Orso è molto più divertente ed educativo di Piazzapulita o di Otto e Mezzo. Non scherzo.
Naturalmente un simile atteggiamento può essere criticato. Qualcuno mi potrebbe accusare di insensibilità per coloro che hanno perso qualcuno di covid o per gli ucraini. Ma la risposta sarebbe semplice: “Voi che seguite questi programmi da mattina a sera avete le idee più chiare di me? Io non faccio niente ma voi fate più di me? E se foste al governo, sapreste come far ragionare Zelensky e Putin?”
Ecco il punto che non viene chiarito a sufficienza: il problema della guerra è insolubile. Ed è facile spiegare perché. In guerra non ci sono solo due paesi, ma due modi di concepire il mondo, fatti appositamente per sopprimersi. Chi parla di pace esponendo bandierine ucraine o arcobalenate, parla del nulla. Una guerra inizia quando c’è l’interesse a farla. Ed è del tutto impensabile che nel giro di un mese o due, l’interesse che l’ha fatta scoppiare, cambi. Gli Stati Uniti hanno interesse a fare questa guerra perché devono dimostrare al mondo che sono ancora forti. La Russia ha interesse a farla perché deve dimostrare al mondo di essere tornata se non ai livelli dell’URSS, a quelli più razionali di potenza continentale. Se gli Stati Uniti e la Russia facessero la pace, comunque vada, ne ricaverebbero danni permanenti, perché Putin dovrebbe spiegare ai suoi le migliaia di morti per una guerra dove non ha cavato un ragno dal buco e gli Stati Uniti certificherebbero di fatto che se qualcuno oggi invadesse un paese alleato della NATO, loro non interverrebbero in difesa se non con tanti slogan. Come se qualcuno venisse vessato da uno strozzino e i poliziotti gli dicessero “siamo con te, ma non ti diamo le armi”. Ragione per cui la posizione di Orsini – che stimo e rispetto e a cui va la mia solidarietà per gli attacchi ricevuti, per il niente che la mia solidarietà conta – è tuttavia insostenibile.
Bisogna tutti rendersi conto che quella in atto solo in apparenza è una guerra che ha a che fare con l’Ucraina, ignorando peraltro che si rischia grosso di nuovo anche in Georgia come nel 2008. In realtà è la resa dei conti finale tra un Occidente che ha spinto troppo in là il proprio modello socioeconomico che tuttavia ha incontrato il muro di un mondo non più unipolare, e un Oriente senza debiti, con una gestione economica razionale, che però non riesce ad evolversi dallo schema totalitario della ciotola di riso e una stamberga per tutti e chi protesta viene eliminato. Due realtà speculari e destinate a farsi la guerra, con conseguenze anche peggiori, fin quando l’una non sopprimerà l’altra.
Coloro che credono di avere la soluzione dicono: “Mettiamo le sanzioni e razioniamo il cibo e il gas”. Discorso stupido. Sia perché le sanzioni sono inutili come ho spiegato in questo articolo, https://ildetonatore.it//2022/03/10/perche-le-sanzioni-alla-russia-sono-un-tragico-errore-di-franco-marino/, sia perché la gente ormai è provata da due anni di produzione crescente di adrenalina e sta raggiungendo sempre più velocemente un punto di rottura. Se con la pandemia sono sorte proteste civili come quella dei portuali, o quella dei camionisti canadesi, nel momento in cui – per giunta dopo aver trasformato il dibattito politico in una guerra civile fredda, ad ogni minimo pretesto, dal covid alle mani sul culo di una sconosciuta giornalista – si arrivasse ad intaccare il piatto di pasta mattina e sera, inevitabilmente si sdoganerebbe nella gente l’idea che l’unica strada sia reagire con la forza. Occhio a giocare con i nervi delle persone. Ecco perché i discorsi che si sentono in televisione sono uggiosi. La maggior parte schiva il problema centrale. Si discute di come evitare il disastro della guerra come se poi il problema che l’ha scatenato fosse risolto. Oppure gli opinionisti credono che l’Italia possa vivere indefinitamente nel panico?
Ecco un caso di problema insolubile. Il mondo è affetto da un cancro inguaribile. Perché, e questo sembra sfuggire a tutti, esistono anche le malattie incurabili. Quelle aggressive, che portano alla morte nel giro di pochi mesi. E quelle con le quali si può convivere – per giunta, tra mille sofferenze – per qualche anno, prima che il cuore ceda e accada l’ineluttabile. Dopodiché, i teleopinionisti facciano i teleopinionisti. Vadano pure in TV a stramaledire Putin, ad inventarsi – secondo uno schema ormai consolidato nei confronti di chiunque non suoni la musica di Washington – che il leader russo sia un pazzo da eliminare. E magari ci riescano pure. Ma per cosa? Per poi riproporre lo stesso copione dell’Afghanistan? Cioè magari ritrovarsi tra vent’anni uno molto peggio di Putin? Per poi magari dare ragione a quei pochi che avevano detto che le provocazioni americane erano folli?
Certo che tutti vorremmo la pace. Purché sia chiaro che se la pace, oggi, consiste nel seppellire la polvere sotto il tappeto, presto avremo altre guerre. Perché la vicenda ucraina è solo l’ennesimo sintomo di un cancro incurabile, il sovrappopolamento. Le cui metastasi si stanno diffondendo perché una guerra con i canoni classici non è più possibile se non radioattivizzando il mondo con le conseguenze note. E che dunque si risolverà inevitabilmente in due modi: o le classi dirigenti elimineranno le eccedenze, o le eccedenze elimineranno le classi dirigenti. Questa è la vera guerra. Questo è il vero cancro, contro cui non esiste cura.
Ma quando il farmaco viene creato da quelli che hanno creato la malattia, abbiamo la situazione descritta dallo sketch di Ficarra e Picone: dal momento che sia che il paziente muoia, sia che guarisca il medico ci perde, il segreto è tenerlo in agonia.
FRANCO MARINO
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L’origine del male, è, tutto dall’altra parte dell’oceano Atlantico..
Scusa ma l’Ucraina non è un paese Nato….
Quando ho detto che è un paese NATO?