Il Detonatore

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PERCHÉ LE SANZIONI ALLA RUSSIA SONO UN TRAGICO ERRORE (di Franco Marino)

Ho avuto il privilegio di conoscere una persona molto addentrata nel sistema russo, napoletano come me (poi prematuramente scomparso per un tumore) che mi ha dato ampi riscontri della sua conoscenza di fatti importanti. Tramite lui, seppi che l’amicizia tra Berlusconi e Putin era puramente formale. Nei fatti, quando Berlusconi gli sottopose il problema dell’assalto giudiziario e finanziario, Putin gli disse che non poteva fare nulla. E questo era facile immaginarselo ma costituì per me l’ennesima conferma che la Russia quando si tratta di sostenere qualcuno, lo fa solo se non c’è davvero nient’altro da fare. Come è ovvio del resto.
La cosa che lui sosteneva però – qui però siamo alle speculazioni – è che in realtà le sanzioni servivano non contro la Russia ma contro l’Europa e che dunque Russia e Stati Uniti fossero in combutta per distruggere economicamente i paesi europei.
Quanto ci sia di vero, non saprei dirlo. Io personalmente tenderei ad escluderlo per varie ragioni: prima tra le quali, che il grosso della ricchezza in realtà sia in Europa e non certo negli Stati Uniti (che hanno molto debito) e che la Russia è un paese che al contrario di debito ne ha pochissimo. Ma non conta. Conta solo capire perché le sanzioni in realtà danneggino solo l’economia europea e dunque seguire gli americani in questa follia sia un grave errore. Vediamo perché.

La prima cosa che occorre chiedersi è cosa siano le sanzioni e in che modo agiscano, e specialmente contro chi agiscano. E se partiamo dall’ultimo punto, “contro chi agiscono”, si scoprirà che sebbene non si voglia colpire la popolazione, in realtà ad essere colpita è proprio la popolazione. Dove per popolazione non si intende soltanto la gente comune ma anche i potentati economici che costituiscono la classe dirigente su cui si regge un regime che, democratico o autoritario che sia, comunque necessita dell’appoggio della borghesia e del grande capitale. Il secondo punto è “Come le sanzioni agiscono”. E il punto è esattamente questo. Le sanzioni sicuramente da un lato piegheranno qualsiasi paese non possegga, nei suoi settori chiave dell’economia, l’intera filiera dal produttore al consumatore. Ma dall’altro lato consentono ai paesi che invece li possiede, non solo di esserne danneggiati ma addirittura di uscirne rafforzati.
Per spiegare la cosa, pensiamo alla famosa mozzarella di bufala campana. Ecco un caso di economia dove l’intera filiera, per fortuna, è in Italia. La bufala fa il latte, un fattore lo trasforma in mozzarella di bufala (per la verità, ci vuole anche un po’ di latte di mucca, il latte di bufala non è sufficiente, quindi quando vi dicono 100% latte di bufala è una truffa) e dopodiché finisce sui mercati. Ma non è certo il caso dei settori energetici, dato che non abbiamo materie prime. Non è il caso della tecnologia, dato che le materie prime con cui si fanno i computer li prendiamo all’estero. Non è il caso di alcuni settori alimentari come per esempio la pasta, dato che alcune aziende (come il pastificio Rummo, di Benevento) il grano lo pigliano dall’Ucraina e quindi alcuni di questi pastifici hanno già annunciato la sospensione delle attività. Il famoso “caffè napoletano” è fatto interamente da caffè che viene comprato nei paesi equatoriali (dunque napoletano un corno). Tutti settori che, se un domani ci fossero sanzioni contro l’Italia, semplicemente fallirebbero. Perché non avendo materie prime, ed essendo dunque costretti a comprarle, le sanzioni provocherebbero la distruzione di tutti quei comparti dell’economia che si fondano su di esse.

Il problema delle sanzioni alla Russia, viceversa, è che sono rivolte ad un paese che ha una strafottuta abbondanza di materie prime che le consentono di poter mantenere il controllo dei settori chiave dell’economia. Oltre al fatto di avere un debito pubblico bassissimo, attorno al 17%. Il che significa che Putin può, in qualsiasi momento, attingere al disavanzo, far crescere un po’ il debito – e grazie al forte potere politico, impedire che la spesa vada fuori controllo – e creare nuovi asset industriali che gli consentano di attutire il colpo delle sanzioni. Quelli che invece se lo pigliano nel culo sono i paesi europei. Che non hanno materie prime ma vivono di economie che sono quasi interamente di trasformazione e di esportazione. Che vedono venire meno un mercato di un certo peso come quello russo (sopravvalutato dai russi e dai filorussi ma sottovalutato dagli europei) e dunque oltre a perdere acquirenti, sono costretti a prendere le materie prime altrove.. oppure a doverle far pagare alla popolazione, come tristemente stanno notando sulla propria pelle i cittadini che da giorni vedono i prezzi dei carburanti schizzare alle stelle. E sono conseguenze irreversibili. Perché una volta che la Russia si sarà fatta la propria filiera di produzioni locali, non vi aspettate che se un giorno faremo la pace, i russi diranno ai propri imprenditori “Ok, abbiamo fatto mignolino mignolino con gli americani, quindi chiudete”. Censurato Facebook e Whatsapp, al suo posto ci saranno vKontakte e Telegram. Fatto fuori Youporn, Redtube e compagnia, ci sarà qualche sito porno russo (perché l’onanismo di fronte alle donne ignude non è un’esclusiva occidentale) pronto a rimpiazzarli. Dopo che gli americani hanno bloccato i programmatori russi da Upwork, piattaforma di freelancer, i russi si creeranno qualcosa di simile. E sarà per sempre.
Ma c’è un altro aspetto delle sanzioni che non viene analizzato: il fatto che non conquistino affatto il favore della popolazione. E qui basterebbe andare a studiare la storia per capirlo. A scaricare l’Italia tra le braccia di Hitler, che Mussolini non stimava (quello tra Hitler e Mussolini era un amore non corrisposto, Hitler amava Mussolini, Mussolini ne diffidava aspramente) furono le ridicole sanzioni. Che si scrivevano come “la punizione per l’aggressione dell’Italia ai poveri etiopi” ma che di fatto, con la consueta ipocrisia di stampo anglosassone, si leggevano come “noi club dei biondi abbiamo diritto a farci le colonie, voi italiani no”. Cosa che provocò le conseguenze che tragicamente sappiamo, quando agli anglosassoni sarebbe bastato essere meno avidi e lasciare che l’Italia si prendesse i suoi spazi. E probabilmente non ci sarebbe stato l’asse con la Germania.
E analogamente, a scaricare la Russia tra le braccia della Cina – con la quale in passato si guardavano in cagnesco – sono proprio le sanzioni di questi giorni e lo stupido appoggio ad un pagliaccio come Zelensky.

Ora io non so se avesse ragione quel mio amico quando diceva che Putin in realtà sia in combutta con gli americani. Quello che so è che i capi di stato, di qualsiasi regime, vivono dell’ignoranza e della codardia del popolo. Che se in massa protestasse e reagisse concretamente contro qualsiasi disegno dei vertici – che derivi dall’incompetenza o dalla malafede non conta – probabilmente spezzerebbe qualsiasi tirannia e dittatura. E quello che so è che queste sanzioni non porteranno alcun beneficio alla nostra economia. Come non porterà alcun beneficio questa guerra, comunque finisca. Se la Russia si prende l’Ucraina, sarà divenuta molto più potente e, nel contempo, sarà un nostro nemico. Se la Russia perde, l’imperialismo americano proseguirà indisturbato, realizzando il Nuovo Ordine Mondiale che prevede l’orrore che da due anni stiamo vedendo. ll che spiega anche il senso del mio articolo di qualche giorno fa “Perché io sto con Putin”.
Non sto con Putin perché sono filorusso o putiniano. Putin non è il mio ideale, è uno statalista, è un autocrate, sul covid ha avuto una posizione non così distante da quella occidentale. Ma perché per il mio popolo, per la mia gente, l’inimicizia con la Russia sarà mortale. E sarà tale perché continuiamo a rimanere agganciati ad un alleato, gli Stati Uniti, che pretende solo e non dà nulla in cambio. E darà sempre di meno. E il cui unico obiettivo è spogliare le economie europee.
Prima lo capiremo, meglio sarà per tutti.

FRANCO MARINO
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9 commenti su “PERCHÉ LE SANZIONI ALLA RUSSIA SONO UN TRAGICO ERRORE (di Franco Marino)

  1. Franco tu hai una mente e una visione a 360° ben maggiore del 99,99% della popolazione italica. Tu fai della logica e del pragmatismo il nucleo di ogni tuo ragionamento. Ti faccio i più sinceri complimenti,meriteresti ben altri palcoscenici se solo vivessimo in una Nazione normale

  2. Analisi ineccepibile come sempre. Complimenti. Purtroppo chi è cresciuto a pane e TG1 non sarà mai in grado di comprendere. L’ignoranza del popolo è la vera forza dei padroni.

  3. Mi sembra di ricordare che i Russi ragionino molto prima di muoversi e lo facciano quando hanno un buon tornaconto.
    Mi sembra di ricordare che gli Americani siano piuttosto doppiogiochisti e spesso si danno la zappa sui piedi.
    Mi sembra di ricordare che gli Europei continentali siano dei servitori.
    Non è impossibile un accordo sottobanco tra i primi due ed è più probabile che siano i primi a guadagnarci.
    Complimenti per l’articolo.

  4. Ciao Franco. Volevo chiederti qual è il tuo paese ideale in relazione alla non adozione di misure anti-covid. La Svezia?

  5. Complimenti per le tue analisi, Franco, è sempre un piacere leggerle, anche perché il fatto che siano molto bene argomentate concede al lettore di comprendere appieno e di “appropriarsi” dei concetti per poi ragionarne in altri contesti e diffonderli.
    Sicuramente conosci e leggi Giorgio Bianchi, il fotoreporter romano che ha frequentato a lungo il Donbass e ci è tornato proprio in questi giorni. Che opinione hai delle sue tesi?

  6. Sera, Sig.Franco,
    superbo come sempre, il Suo dire…
    Ecco, vorrei proprio partire dalle “mozzarelle di bufala” e richiamare e ricordare, ancora una volta, la Sua grazia nel dire cose poco piacevoli (il latte che non basta!… 😉), e che anche una nota trasmissione televisiva , pare rai3, ha fatto un servizio sull’argomento (gen.2022), e ci ha massacrati , forse, era anche in parte la verità, ma farlo proprio nel periodo più cupo di questo , quasi dopo covid… e con toni piuttosto ammiccanti, come se fossimo tutti degli imbroglioni, noi campani… 😞
    (perdoni il campanilismo…ma…)
    Comunque, tornando alle sanzioni , già anni fa, ai tempi di altre sanzioni alla Russia, lessi un articolo, a proposito di mancate nostre esportazioni di arance, per la qual cosa, Putin, senza scomporsi più di tanto, invece, di cercarne altrove, aveva comprato “piante di arancio” ed allestito coltivazioni in proprio, migliaia e migliaia di piante… quasi
    alla stregua degli Israeliani, che sono stati capaci di porre in opera, sui marciapiedi, banchine automatiche, che in caso di pioggia, si aprono a forma di fiore e proteggono i passanti… insomma , ad un livello futuristico, quando, qui, sui nostri marciapiedi, rinveniamo solo cacchine di cani (padroni bestie?…) , quante ne volete, a volontà…
    E, condivido in pieno il concetto da Lei espresso, che una volta attrezzatisi, i Russi, non torneranno indietro, e se tutto andrà bene ( siamo seduti su di una atomica, e la gente incosciente, auspica ed invoca l’allargamento del conflitto…), a conti fatti, ci ringrazieranno per averli invogliati e spinti allo sviluppo tecnologico e produttivo, ma resteremo noi a bocca asciutta, anzi c’è un bel modo di dire, del tutto nostrano : “che pacc’ind’a’lacqua”!…😉
    Credo che lo zampino degli anglosassoni, nelle nostre disgrazie, sia una storia di vecchia data, ma che non si è mai fermata…dalla 2^ guerra mondiale, la “spartizione dei 5”; fino al Britannia, anni ’90 , con la “nostra svendita” (la Matrix Europea- F. Amodeo), anche se un articolo Today.it (a firma A.D’Amato -03.02.2021) , smentisce calorosamente il fattivo coinvolgimento, in tal senso, dell’attuale Premier Draghi… mah…
    Forse, non è un’eresia pensare che al termine di questo drammatico impasse, ne uscirà fuori un duo superpotente: Cina e Russia.
    Anche perché ho letto ,tempo addietro, che gli Usa sono fortemente indebitati proprio con la Cina, la quale terrebbe “3.400 mld(?) di dollari americani nella sua pancia” (proprio questa era l’espressione, la ricordo perché mi ha colpita…), che se li mettesse in circolazione (onestamente, non mi è chiaro il meccanismo…😞), gli Usa andrebbero in “default”… (?)
    Non ultimo, non nascondo che qualche volta un uomo dal pugno di ferro come Putin, qui da noi, ho pensato non sarebbe stato , poi, così male, forse, meglio di tanti tecnocrati e tanti burocrati; per i politicanti, la esclusione è a priori, perché si presentano come una massa di acefali informi, al servizio di un padrone che è più informe di loro, da tutti i punti di vista, il quale a sua volta, segue scodinzolando, come un cagnolino, l’altro direttore d’orchestra, che butta la pietrina e nasconde la manina…ma, oggi, alla luce di tutte le infamanti accuse, da cattivi politico a quelle della vita privata (tipo il “topo”, cose che si potrebbero risparmiare, tutti i giornalettai…), non credo sia possibile più esternare… si correrebbe il rischio di un linciaggio…

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