Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

PERCHÉ “STO CON PUTIN” (di Franco Marino)

Dire “Sto con Putin”, si presta a tantissime interpretazioni, alcune equivoche. Per esempio che mi ci sono fidanzato. Non è il mio caso, non ho cambiato sponda, da buon abbonato RAI, ho altri programmi (cit.). O anche che io faccia parte del suo staff e magari sia pagato da lui. Non è purtroppo neanche questo il caso, dato il mio conto corrente pericolante, anche se nei prossimi giorni vedrete, ad ogni post su Facebook sulla Russia, la pecetta “attenzione, potrebbe essere pagato da Putin”. Nel mio caso, parteggiare per qualcuno ha sempre e solo una valenza pragmatica che nulla ha a che fare con la simpatia del personaggio. Sono stato un elettore di Berlusconi perché credevo che fosse il meno peggio, che difendesse i miei interessi. Quando ho smesso di crederlo, non l’ho più votato.

Allo stesso modo “Sto con Putin”, per una serie di ragioni che mi portano a dirlo con chiarezza e alle quali sono arrivato dopo aver escluso quelle che, normalmente, mi porterebbero a non starci: e cioè che è uno statalista, che è solo l’altra faccia del Leviatano, che i suoi metodi sono (e per la verità non possono non essere) lontani da quella che dovrebbe essere una compiuta democrazia. Ma, e qui iniziano le ragioni che mi portano a starci, ritengo Putin l’unico baluardo contro il totalitarismo occidentale, contro la follia di un gruppo di potere che si è messo in testa idee raccapriccianti, mascherate da una serie di finte campagne umanitarie, pro LGBT, pro Arcobaleno, provax, che nascondono una pericolosissima minaccia contro l’umanità che, secondo questi signori, va ridotta prima possibile.
Sto con Putin perché all’autoritarismo mascherato da democrazia, preferisco l’autocrate che non nasconde la sua faccia, che dice con chiarezza perché impone le sue leggi e, stando su una platea, ne risponde personalmente. Mentre i veri tiranni che opprimono l’Occidente, sono ben nascosti. Potete immaginarli, intuirli, persino avvicinarvi ai loro nomi. Ma hanno costruito la loro “deniability”, in modo che voi veniate presi per pazzi se osate sostenere che ci sono loro dietro i più sporchi affari occidentali. Sto con Putin perché in molte circostanze della nostra vita, pubblica e privata, bisogna scegliere il meno peggio. E il meno peggio è un uomo che difende quelle tradizioni che non solo il nostro paese non vuole più salvaguardare ma, anzi, vuole addirittura distruggerle, calunniarle, diffamarle. Sto con Putin senza ignorare le sue numerose ombre, i suoi legami con la criminalità – peraltro comuni ad ogni grande politico – i suoi numerosi errori strategici di politica interna ed estera. Sto con Putin perché ad oggi è l’unico freno a quel gigantesco ospedale psichiatrico che è diventato l’Occidente ecosanitario. Un Occidente che, secondo schemi degni dello stalinismo, non di una democrazia, vuole impormi con tutte le forze un vaccino che non voglio fare, vuole censurarmi se non mi unisco allo sputo giornaliero contro la Russia, contro la sua immensa cultura, contro un paese che amo e con cui ho dei solidi legami, di cui non mi vergogno, non voglio vergognarmi, non voglio essere costretto a vergognarmi. Solo perché lo dicono signori non eletti da nessuno, giornalisti che fanno propaganda antifascista con la tessera di un ordine professionale istituito dal fascismo, mostrando così solo la propria sepolcrale ipocrisia e codardia.

Insomma, sto con Putin. Senza fare il tifoso. Senza trasformarmi in un propagandista esagitato, magari al servizio dell’FSB. Senza negare a priori le ragioni dei miei avversari, del popolo ucraino, degli americani, degli europei. Ma perché la prassi e la convenienza mi portano verso questa strada, convinto come sono che l’Occidente sia una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. E anche perché, sulle numerose follie di cui si sta rendendo protagonista quel popolo che un tempo difendevo accanitamente, non voglio che ci sia il mio nome.
Sto con Putin perché anche solo l’idea di essere visto come un complice passivo dello schifo che da anni vivo, mi farebbe vergognare. E perché per quanto possa essere paradossale, è un uomo di San Pietroburgo, dell’Est, ad essere rimasto l’unico vero baluardo di un Occidente che non è cristiano, non è democratico, non è liberale, non è capitalista. Semplicemente non è più niente.
Sto con Putin perché non c’è niente di meglio. E la colpa non è né di Putin né mia. E’ di un occidente che avrebbe dovuto darmi qualcosa di meglio e invece mi offre cose molto peggiori.

FRANCO MARINO
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8 commenti su “PERCHÉ “STO CON PUTIN” (di Franco Marino)

  1. Grazie Franco, la tua analisi è perfetta. Anch’io mi trovo a simpatizzare x Putin x tutti i tuoi stessi motivi. Noi siamo un popolo che ragiona con la propria testa, e ci piace analizzare c’è cose in profondità, non guardare solo la superficie che ci presentano lorsignori. È x questo che diamo molto fastidio. Io ricordo molto bene il nome economico italiano, la cortina di ferro, crisi di Cuba ecc, ecc. Siamo la memoria storica, non possiamo credere quello che scrivono e dicono. La mia preoccupazione è se fanno cadere Putin non hanno + nessun argine.

  2. Semplicemente perfetto.
    Da sempre sostengo che i dittatori, quelli veri, che però si nascondono sono dei pericolosi vigliacchi, oltre che magari dei pericolosi despoti. A uno di loro preferisco mille Putin, che li vedi, sai come pensano e sai quali sarebbero le conseguenze se li sottovaluti o li osteggi.
    Con quegli altri, non lo sai e te ne accorgi, come la rana bollita, solo quando t’hanno già cotto a puntino.

  3. La questione è anche un’altra. Putin sarà pure un dittatore ma chi lo mette sotto i riflettori e vorrebbe che lo odiassi, è un Sistema di potere non meno violento e autoritario. Ed io mi rifiuto di odiare a comando.

  4. Non avrei mai creduto di voltarmi verso la Russia, ma – come hai magistralmente illustrato – non è rimasta alternativa al putridume occidentale.

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