TIZIANO FERRO E “SUO MARITO” MI FANNO SCHIFO (di Franco Marino)

Oggi gli omosessuali godono di diritti e privilegi ma non è sempre stato così. Quando ero bambino – si era negli anni Ottanta – nei loro confronti c’era uno stigma trasversale. Che non capivo e che, senza aver mai provato la minima pulsione omoerotica, mi infastidiva. Cioè, avevo intuito cosa fossero gli omosessuali, cioè persone a cui piace andare a letto con individui dello stesso sesso, ma non capivo perché una cosa che in fin dei conti riguardava i gusti sessuali di due individui consenzienti, fosse sottoposta all’universale esecrazione. Dare del frocio, del ricchione, del buliccio a qualcuno, era considerato il massimo della riprovazione. Sembrava che per loro non ci fossero sinonimi insultanti, imitazioni irridenti, condanna morale e disprezzo, che potessero bastare. Dare a qualcuno del frocio era l’ingiuria finale, la degradazione ad un livello subumano. E quando Freddie Mercury morì e alcuni TG riportarono la notizia delle sue scorribande sessuali, provai da fan di quel grandissimo artista, una profonda indignazione. Ottenendo persino di essere sospettato di avere qualche tendenza particolare, perché colpevole di amare (solo musicalmente) il leader dei Queen.
Perché tutto questo? Perché noi esseri umani dipendiamo dalla nostra natura più di quanto ameremmo ammettere. Ci piacerebbe essere onesti: e invece appena possibile, imbrogliamo, avendo come unico freno il rischio che ci becchino. Ci piacerebbe essere fedeli: e invece siamo poligami. Ci piacerebbe essere accoglienti col prossimo e invece lo siamo soltanto se non abbiamo già qualcuno di cui prenderci cura. Ma soprattutto, ameremmo spacciarci per tolleranti con gli omosessuali quando la loro vista ci provoca sempre la sensazione di vedere qualcosa di strano, come se appunto gli omosessuali non fossero normali. A tutto questo pensai un po’ di tempo fa quando Tiziano Ferro, ospite di Mara Venier, parlava con la disinvoltura di chi vuol far credere che sia una cosa normale, di “suo marito”: provai un immediato senso di innaturalità. C’era mia figlia e di fronte lei, a sua volta smarrita, fui costretto a doverle spiegare qualcosa per la quale non mi ritenevo preparato e che invece mi era stato sbattuto in faccia, nel primo pomeriggio: perché un maschio diceva “suo marito”? Oggi sento che Tiziano Ferro è diventato padre: ma non di due bambini concepiti con una donna. Ma di due bimbi già grandicelli, ricevuti in adozione.
I giornali, per i quali l’omosessualità è ormai la nuova moda da sbandierare e che sono pronti a scatenare le truppe cammellate della diffamazione e del linciaggio mediatico di fronte ad ogni tesi divergente dal propinato distribuito dal Ministero della Verità, ne parlano quasi come il trionfo dell’apertura mentale. E io provo la stessa perplessità di quando non capivo perché gli omosessuali fossero perseguitati e ghettizzati. Forse però sto avendo la risposta: all’epoca, chi li ghettizzava, immaginava che se si fosse lasciato campo libero ai deliri della teoria gender, si sarebbe arrivati a questo punto.
Il fatto che a due individui dello stesso sesso sia consentito di adottare un figlio, voglio che sia chiaro e me ne assumo la responsabilità, è un’aberrazione. Un bambino deve avere un padre e una madre. L’eterogenitorialità è fondamentale per la corretta formazione dell’identità sessuale e psicologica di un bambino che, confrontandosi con un padre e una madre, impara a rapportarsi con l’uno e con l’altro sesso. Ho capito molto di me come maschio, frequentando mio padre. E molto delle donne, frequentando mia madre. E, almeno per ciò che concerne la mia esperienza, nella mia vita ho conosciuto non poche persone problematiche. Erano tutte, sistematicamente, aventi alle spalle difficili trascorsi con i propri genitori. Le donne più problematiche della mia vita, avevano tutte col loro padre pessimi rapporti.
Ma c’è un altro aspetto aberrante della vicenda: il fatto che per consentire a due uomini che evidentemente non accettano che la propria natura – che nessuno vuole violentare – di togliersi lo sfizio di diventare padri, si consenta ad una madre di rinunciare ad un figlio, senza minimamente preoccuparsi che possa magari essere una donna in difficoltà. La sinistra, colonia dei woke americani e della political correctness, dov’è quando una madre non è nelle condizioni di permettersi un figlio?
E non c’entra nulla l’omofobia: la comunità gay è tutt’altro che compatta su questo tema, e si potrebbe fare una lunghissima lista di personalità del mondo dello spettacolo e della cultura che sono contrarissime alle adozioni gay e in generale alle teorie gender.
Tiziano Ferro e “suo marito” non fanno schifo perché sono omosessuali: ma perché il loro è un semplice atto di egoismo, che non tiene minimamente conto delle esigenze dei “loro bambini”. Che non tiene minimamente conto del fatto che ci sono coppie eterosessuali che trascorrono anni per ottenere l’idoneità che consenta loro di adottare.
Se la madre ha rinunciato a questi bambini perché non poteva mantenerli, mi fa schifo uno stato che non le permette di poterli tenere. E se invece si è prestata a questo giuoco perché magari quelle povere creature sono frutto di scopate senza importanza, mi fa schifo pure lei.
Non ho alcuna remora a dire che mi fa schifo tutto il film e tutti i personaggi di questa orrenda storia di egoismo.
FRANCO MARINO
Se l’articolo vi è piaciuto, per favore, supportatemi aggiungendomi a questi canali.
Telegram: https://t.me/joinchat/yd6L_1Y29SVhMWI0
Facebook: https://www.facebook.com/FrancoMarinoPatriotaSovranista/
Ma soprattutto, chiedete l’amicizia a questo profilo: https://www.facebook.com/FrancoMarinoLGI/
Perfetto. Null’altro da aggiungere.
Sono d’accordissimo ! E’ disgustoso, ma non perché siano omosessuali, bensì perché approfittando della notorietà cercano di rendere” normale” ciò che è contrario alla natura
Quando ero più giovane e ingenua, ero convinta che un bambino potesse star meglio in una famiglia uomo-uomo o donna-donna, piuttosto che in un orfanotrofio. Poi crescendo ho capito che sono innaturali entrambe le opzioni.
In un mondo ideale, i figli sono sempre voluti ed amati dai loro genitori.
Ma questo è tutto tranne che un mondo ideale 😞
Sono sempre stato curioso di informarmi scientificamente sul mondo gay perché dubbioso si trattasse solo di un piacere sessuale diverso…. è un mondo molto complesso psicologicamente parlando che andrebbe analizzato seriamente soprattutto per la salvaguardia psicologica dei minori..
.sono perfettamente d’accordo con te…la spettacolarizzazione gender è una deriva pericolosa per coloro che la vivono come i comuni mortali e ribadisco soprattutto verso i minori..
Ne riparleremo quando i due “bambolotti da spupazzare” davanti ai flash saranno in età adolescenziale, momento in cui gli ormoni e la natura faranno il loro naturale corso: vomitevoli è dire poco!
Ho due amiche diametralmente opposte alla coppia di Tiziano Ferro, hanno due figli concepiti in Spagna con inseminazione artificiale da donatore, forse più semplice rispetto a Tiziano perché una delle due ha effettivamente partorito (pur non conoscendo il donatore), adesso i due figli di sei anni hanno posto una domanda tremenda alle due madri (che si definiscono mogli!) “ chi è mio padre?”
Ciao Franco, ti leggo quando posso perchè ti trovo interessante, ma qui mi viene proprio spontanea l’irrefrenabile volontà di rispondere a quanto leggo. Anzitutto un po’ di ordine:
1 i personaggi “pubblici” svolgono in qualche misura un ruolo nel portare avanti un copione e, per capirci, quello che ti ha toccato di ciò che hai visto non credo fosse diretto a te ma a tua figlia, forse con la speranza di spiazzarti al punto da farti in qualche modo rafforzare il messaggio per lei pensato; poi tu sei tu e magari il piano é fallito ma la fascia pomeridiana coglie tanti bambini e adolescenti meno fortunati di tua figlia. Ciò detto…
2 I bambini che crescono con coppie omosessuali non sono svantaggiati o esposti a qualcosa che possa comprometterne la realizzazione (intendendo la realizzazione di un essere umano come la capacità di perseguire il proprio benessere e la felicità). Questo lo dice la scienza, quella senza il suffisso in H, e posso citare tanta letteratura a riguardo, anzi, ciò che si evince appunto dagli studi disponibili, è una più spiccata apertura di tipo empatico nei bambini e ragazzi che crescono in simili contesti, dovuta (parrebbe) più a tutto ciò con cui si devono confrontare quando lasciano le mura domestiche che alla natura del sistema genitoriale e … no, non si rileva per loro un rischio maggiore di poter diventare deviati in qualsiasi senso.
3 Il frutto non cade lontano dall’albero certo, ma nel senso che quei bambini assorbiranno il valore delle figure genitoriali (e di tutte quelle di riferimento che incontreranno), in base a quanto essi valgono e sono come persone a prescindere da orientamenti, inclinazioni e scelte che in questo ambito hanno (e devono avere) la stessa importanza del numero di scarpa che uno porta.
Certo se vivi in una società dove un buon genitore deve calzare almeno il 41 e i tuoi non raggiungono il 40, ti dovrai confrontare con una serie di ostacoli ricorrenti che ti faranno maturare prima e in un modo diverso dai coetanei figli di piedi più giusti, ma per te che vivi sereno e sostenuto da due individui che ti permettono di crescere felice e pieno di autostima, resterà sempre incomprensibile e limitante la credenza sociale che due buoni genitori debbano avere qualche skill socialmente stabilita. Seguendo il tuo discorso sembrerebbe meglio crescere con due genitori infedeli e conflittuali, purché etero, piuttosto che con due omosessuali rispettosi e in armonia, così, a prescindere. Non è così, ciò che serve nello sviluppo è una coppia di adulti di riferimento che siano sostegno e guida perché si creino e consolidino l’autosima, l’assertività e la capacità di perseguire il proprio benessere in base alla propria natura, che i genitori non possono cambiare assolutamente, neanche volendo. Basta pensare alle coppie etero che non accettano un figlio omosessuale (creando forti danni a quella persona e al suo sviluppo), producendo un individuo svantaggiato che solo per accettarsi come uguale agli altri avrà tanta salita davanti. Da qui si può riflettere sul fatto che…
4 Siamo troppo abituati a far ricadere elementi che sono propri della persona in delle categorie fuorvianti come uomo, donna, gay, etero etc.. ad esempio é credenza comune che l’uomo, quando ne ha l’opportunità, sfrutti il suo potere per avere favori sessuali dalle donne ed é vero, é sempre stato così; poi la società si é evoluta e anche alle donne é arrivato il potere, così abbiamo potuto apprezzare il medesimo comportamento al rovescio. Perché non é una cosa maschile o femminile, dipende dalla persona e dalle opportunità. Allo stesso modo essere buoni genitori non é relativo né ai piedi né al sesso, ricade nella sfera della persona e che ti piaccia far sesso in piedi o seduto conta davvero poco dentro le mura di casa, fuori lo stigma la fa eccome la differenza ma ho già accennato qualcosa su questo.
5 Ho elementi solo riguardo al mio territorio, ma posso dire che il mondo delle adozioni è diverso da come lo si può pensare da profani e che i bambini che arrivano a tale traguardo da neonati e senza traumi pregressi sono davvero una rarità, spero che nel resto del paese la realtà sia un’altra, ma ho come la percezione che ciò che ho visto sia lo standard diffuso ed é triste. Ciò che intendo dire é che prima di preoccuparci di quanto calza un genitore adottivo dovremmo saltare sulla sedia al pensiero che i genitori adottivi vengono presto abbandonati dai servizi affidatari (pochi anni) e non hanno né informazioni dettagliate sul passato del piccolo, né supporto o strumenti per affrontare i nodi che verranno al pettine (in genere) con l’arrivo dell’adolescenza. Spero che non sia ovunque allo stesso modo (e conosco anche tanti casi di adozioni andate davvero a buon fine) ma leggere il tuo pezzo mi ha acceso un sussulto su quanto sia facile fermarsi alle “apparenze” piuttosto che guardare alla sostanza, anche se è dello sviluppo di un bambino che parliamo; uno che domani sarà membro della società, voterà e crescerà altri individui…
6 Essere capaci di badare realmente a se stessi ha poco a che fare con la sfera sessuale, ed é la base per potersi prendere cura di chiunque altro. Questo é il punto! Immagino tu abbia contezza di cosa c’è pronto per le nuove generazioni riguardo al mondo della sessualità, ma credo sia nostro dovere remare contro e non possiamo farlo se non rompiamo le gabbiette che abbiamo intorno anche noi.
Detto questo ti ringrazio perché esisti e mi fa piacere leggerti quando riesco; e se fossi frocio mi piacerebbe allo stesso modo perchè quello che scrivi viene dalla tua persona e posso apprezzarlo fregandomene dei tuoi gusti e del tuo dna.
Oltretutto se penso a quanto erano zelanti e bigotte certe associazioni per l’adozione, che per cercare la coppia perfetta secondo i loro canoni, perdevano varie opportunità di dare una famiglia ai bambini. Ricordo bene, dovevi essere giovane, innamorato, possibilmente invasato, totalmente indifferente a paese di provenienza, età, sesso, malattie, problemi di salute e fisici. Dovevi essere all’apparenza una specie di santo. Dovevi presentare anche la lettera di qualcuno che confermava i tuoi valori. E adesso? In nome del bellissimo politically correct si passa sopra a tutto. Hai ragione. Che schifo. Io alla fine ho scelto di abbandonare il percorso consapevole che era una opportunità persa per un povero bambino di trovare una buona famiglia in cui crescere, ma schifato dalla falsità delle persone.