Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’INESISTENTE VITTORIA DELLA MELONI SULL’AUMENTO DEL CONTANTE (di Franco Marino)

Condurre una lotta al mainstream, far esplodere le banalità – come ci siamo proposti sin dal manifesto – non significa soltanto combattere contro le fesserie che giornalmente arrivano dalle classi dirigenti ma anche sabotare le finte opposizioni che sono in realtà un tutt’uno connesse col potere. Difatti, una delle caratteristiche del mainstream è quello, su qualsiasi tema, di contrapporre due masse in una sanguinosa lite a somma zero dove alla fine le due parti sono più nemiche di prima, senza aver capito nulla di ciò di cui stanno parlando. Persino quando gli argomenti in teoria sarebbero dalla parte che loro – senza sapere nulla di cosa si sta parlando – sostengono. E dal momento che da una premessa falsa si può arrivare a qualsiasi conclusione, per chiarire la cosa è bene smontare la falsità della premessa. Che mette a nudo l’ignoranza sia di chi esulta per l’aumento della soglia del contante, sia il rammarico dei cretini che si illudono che il denaro elettronico sia onnipotente.

Partiamo da due punti di fondo. Dei circa 8000 miliardi di euro che ci sono in circolazione, solo 100 sono contante. Ne rimangono 7900, tutti di tipo elettronico, relativi a ciò che facciamo da quando ricarichiamo il telefono a quando paghiamo la bolletta via bonifico o domiciliata. Ma soprattutto, il denaro contante è denaro elettronico a tutti gli effetti. Per una ragione molto semplice. Tutte le banconote sono segnate dai cosiddetti numeri di serie che, incrociati con i database informatici, sono perfettamente in grado di dire cosa voi fate con i vostri contanti. Se, per dire, prelevate 100 euro dal vostro conto corrente bancario, ciascuno dei quali con un numero di serie, e andando a fare la spesa alla Conad comprate un chilo di mozzarella, un chilo di pane, un po’ di pesce, qualche chilo di pasta, le buste di latte etc., il sistema bancario sa benissimo non solo, ovviamente, che avete prelevato 100 euro, ma, cosa meno ovvia, ciò che con quei 100 euro avete comprato. Abbiamo così chiaro un punto: se esiste un sistema in grado di fotografare e registrare i numeri di serie del vostro denaro, di fatto anche il contante diventa elettronico. Per cui, quando vedo la Meloni esultare perché “grazie a lei è stato rialzato il limite del contante”, io alla base, in chi ci crede, vedo una profonda ingenuità e ai vertici il tentativo di conquistare consenso presso quella parte di dissidenza che ancora crede in un’uscita democratica da questa situazione.
Il secondo punto è relativo alla presunzione, stavolta sbagliata da parte della controparte, che il denaro elettronico possa darvi ogni informazione su ogni transazione. E qui ho da dare ai grandifratellisti del Leviatano un po’ di brutte notizie. Moltissime escort usano un lettore di carte di credito portatile, prendendo una partita IVA come “lezioni di lingua” o “interprete” e rilasciando una ricevuta sonante con l’apposita dicitura. Ma la generazione successiva di escort si è fatta più furba: usa un paypal collegato ad un lettore sim. E la sim può essere anche straniera e dunque non rintracciabile dal paese di provenienza. Questo esempio mostra chiaramente i due punti deboli dell’assunzione: il primo è che tracciare la transazione equivalga a tracciarne la natura. Se anche andassimo a lanciare una gigantesca query su un supercalcolatore, troveremmo semplicemente moltissime persone che lavorano come traduttrici. La seconda è che lo stato possa accedere in tempo reale alla conoscenza della transazione e dunque tracciarne anche la natura, facilmente occultabile. Quando per arrivare ad una cosa del genere, tutti gli stati dovrebbero avere un unico grande database globale, ed esserci dunque un unico grande stato. Cosa che ovviamente non è così.

Ma c’è anche un’altra considerazione da fare. Specialmente con la follia del green pass, sta finalmente nascendo nella gente la convinzione – sia pure resa impervia da sgangherate iniziative come le scuole parentali – che si debba costruire un nuovo stato. Cioè un gruppo di persone che si difendano l’un l’altra. E questo passa, doverosamente, attraverso la costruzione di una rete economica, che finanzi le esigenze di una comunità di questo tipo, che deve essere composta da:
– Gente armata in grado di difenderci.
– Professionisti di ogni ambito che siano dalla nostra parte.
– Strutture che gestiscano le attività di questo nostro stato.
Naturalmente, il finanziamento di tutto questo giro con una moneta convenzionale, renderebbe il tutto molto rintracciabile. Ma nulla vieta che il gruppo in questione non si doti di una propria moneta, per la cui costruzione la parte più facile da realizzare è proprio quella informatica. Se io volessi rifare la lira, per dire, potrei iniziare in qualsiasi momento. Le tecnologie me lo consentirebbero con grande facilità. Il difficile è organizzare tutto il meccanismo che mi consenta di imporlo a chi fa parte del mio gruppo. Ma sul piano tecnico “basterebbe” avere dalla mia parte un gruppo di persone che hanno perso il lavoro, un gruppo di esercenti che hanno perso clienti e una polizia interna deputata a controllare che i soldi che io stampo per nutrire sia i clienti che gli esercenti, vadano effettivamente alle attività economiche del gruppo. Ed ecco che avrei ricreato uno stato tale e quale.

Ciò che voglio dire è che la convinzione dell’onnipotenza del contante, nasce dalla non comprensione che il denaro contante, quando emesso da un’entità informatica, è sempre e solo denaro elettronico, basta semplicemente che si possano incrociare i dati dallo stampaggio all’uso. E che la presunzione di onnipotenza del denaro elettronico nasce dalla non comprensione di cosa sia davvero il denaro e del perché nasca. Il denaro non è un bene reale ma nominale. E’ in sostanza nient’altro che un titolo di credito che serve a far sì che se io per esempio produco biancheria intima e ho bisogno di comprare la carne, il macellaio – che delle autoreggenti non se ne fa nulla e che quindi non mi darebbe la carne – possa però essere da me pagato con un titolo di credito che poi lui potrà tramutare in qualcosa che invece gli potrà servire. Ma nel momento in cui lo stato rende difficoltose le transazioni tra gruppi di persone, queste possono tranquillamente farsi una moneta propria o trovarsene un’altra dove farsi pagare, magari in criptovalute, facendolo invece ufficialmente risultare come un favore. E lo stato non può farci assolutamente nulla, a meno di non vietare la gratuità di ogni scambio, cosa che ovviamente sarebbe folle.
Sia la Meloni che gli apologeti del grande fratello monetario, sono in sostanza due facce della stessa medaglia: la non conoscenza di ciò di cui parlano. Cosa che per fortuna impedisce al Leviatano di spingere oltre la propria follia e sfortunatamente ai dissidenti di capire che le armi con cui oggi potrebbero ribellarsi, sono già a loro disposizione.
La Meloni non ha ottenuto niente. I dissidenti non hanno vinto nulla.

FRANCO MARINO
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3 commenti su “L’INESISTENTE VITTORIA DELLA MELONI SULL’AUMENTO DEL CONTANTE (di Franco Marino)

  1. Infatti di sta storia non mi sono mai preoccupata. Un po’ perché non ho grandi somme di denaro da farmi tracciare e un po’ perché sono perfettamente cosciente che siamo tracciati comunque.

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