Il Detonatore

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PERCHÉ NON CREDO AD UNA GUERRA TRA RUSSIA E STATI UNITI (di Franco Marino)

Conosco una persona sposata con un uomo che disprezza profondamente. Ma che, purtroppo, rappresenta la sua unica fonte di sostentamento. Morto lui, lei deve solo sperare che la madre campi a lungo perché, viceversa, verrebbe meno la sua unica fonte di reddito. In una condizione di questo tipo, se lei volesse liberarsi di lui, non le rimarrebbero che due opportunità: trovarsi un lavoro stabile e proficuo, oppure un uxoricidio. Che tuttavia, sarebbe la condizione meno conveniente sul piano economico, al netto del rischio che possa essere scoperta e finire in gattabuia. Essendo lei una persona razionale, sono fiducioso che non ucciderà il marito. A meno che non emergano delle due l’una: una convenienza che io non vedo e lei sì, oppure un raptus di follia.
Ovviamente stiamo giocando ma questo porta ad introdurre l’argomento. La distinzione tra equilibrio mentale e pazzia è molto più labile di quanto si pensi. Questa è la ragione per cui, quando un uomo stimato in una comunità, “all’improvviso impazzisce” e stermina la sua famiglia, amici e conoscenti spesso rimangono allibiti: non riescono minimamente a concepire che quell’uomo così buono ed equilibrato possa aver perso la brocca così improvvisamente. In realtà, la spiegazione potrebbe essere tanto questa, tanto un’altra: e cioè che le cose tra il coniuge assassino e la vittima non andavano così bene come sembrava.

Molti hanno criticato il mio ottimismo in merito al fatto che non scoppierà alcuna guerra tra Stati Uniti e Russia. E a tal proposito ci tengo a chiarire di essere ben consapevole che la mia è solo un’opinione, per giunta non autorevole. Inoltre, non soltanto non dispongo dei dati che invece detengono Putin, Biden e Zelenskyj. Ma soprattutto ho escluso la variabile della follia: che non sempre si caratterizza da azioni senza alcun senso compiuto, come nel caso della demenza, ma è un concetto molto più ampio che investe – e non dovrebbe – anche considerazioni di carattere morale. Per alcuni, per esempio, i novax sono dei pazzi, pericolosi per l’ordine pubblico. Per me, i pazzi al contrario sono quelli che da due anni gestiscono la pandemia. Se la pazzia avesse una definizione buona una volta e per tutte, una delle due fazioni sarebbe in ospedale e l’altra a piede libero.
Così devo fare il mea culpa, non ho tenuto conto di due aspetti: follia e sconoscenza dei dati. La parziale consolazione è che nella mia situazione ci sono il 99% dei giornalisti che brancolano nel buio esattamente come me. Con la differenza che io almeno non ho la pretesa di decidere come la dobbiate pensare. Tutto ciò che vi posso dire è che, in base ai dati a disposizione, oggi una guerra tra USA e Russia non converrebbe a nessuno, per una lunga serie di ragioni.
La prima è che entrambe le nazioni posseggono armi che distruggerebbero il pianeta non una ma cento volte. Chi le userà per primo, o ha la forza per distruggere interamente il nemico e tutti i suoi alleati, o crepa perché l’altro ovviamente reagirà. E in entrambi i casi, entrambe le nazioni avranno devastato la propria economia. La seconda è che l’America ha letteralmente le pezze sotto il sedere. Il debito pubblico americano ha sfondato i trenta miliardi di dollari e stiamo parlando solo di quella parte di debito che va a bilancio. Perché in realtà il debito è molto più grande. Ma basandosi l’economia americana sulle esenzioni fiscali, non viene rendicontato. Personalmente vedo poche speranze anche riguardo al fatto che, al fianco degli americani, si schierino la Cina, i paesi sauditi oppure qualche paese europeo. Anche perché costoro posseggono gran parte del debito americano e quindi avrebbero solo da perderci.
L’altra ragione è che gli Stati Uniti sono un paese diviso in due, tra due fazioni che si odiano. Se fate parte di una famiglia dove voi siete i novax, fareste una guerra contro una famiglia avversaria unita nel suo essere provax, sapendo che alcuni vostri familiari, provax, sono pronti a vendervi al nemico? La situazione americana vede una parte degli americani immersa nel delirio global/ecopandemico e l’altra che ne ha le palle piene di doversi preoccupare di fare il gendarme del mondo e di sentirsi fare la morale ogni giorno a reti unificate dai media di regime. Un ampio fronte che i nemici degli americani possono sfruttare a loro favore: la famosa mucca nel corridoio di cui, copiando Bersani, parlavo ieri. Dopodiché, non è escluso che ci sia qualche scaramuccia. Ma non di più. Putin questa guerra non la vuole e farà tutto ciò che è in suo potere per evitarla. Il leader russo sa benissimo che gli Stati Uniti sono nei guai e con essi tutto l’Occidente. Aspetta il cadavere americano sulla riva del fiume. E non ha fretta di prendersi l’Ucraina contrariamente a quel che sostiene qualche cretino. Tanto che quando qualcuno gli chiese se coltivasse disegni espansionistici, si vide rispondere col solito humour putiniano “Stamattina sono andato a Vladivostok (che è la città russa che si affaccia sull’Oceano Pacifico, n.d.r.) e ci ho messo il doppio del tempo che impiegherei per andare a New York. Secondo voi abbiamo bisogno di espanderci?”. La Russia non ha bisogno dell’Ucraina, che è solo un peso. Un paese indebitato, dipendente in tutto e per tutto dagli stranieri. A cominciare da quegli americani per i quali l’Ucraina è solo il pretesto con cui cercare di fare pressioni sui russi affinché nascano conflittualità simili a quelle che causarono la dissoluzione dell’URSS. Con la differenza che tra l’URSS di ieri e la Russia di oggi è passato troppo poco tempo e troppi russi si ricordano di quanto siano stati orrendi gli anni Novanta ad influenza americana.

Poi certo, non mancano le incognite. A partire da dati che non conosciamo e che potrebbero rendere insensato questo mio articolo. Per esempio un improbabile rigurgito russofobico degli alleati russi, come per esempio la Cina e l’India. Qualcuno ha scritto che si voglia scatenare il panico ed una conseguente tempesta finanziaria. Ma questo per l’appunto confermerebbe l’ipotesi che non ci sarà nessuna guerra, che è la sola cosa che sostengo. Non ho detto che non ci sarà assolutamente nulla: ho solo detto che non ci dobbiamo aspettare una guerra classica. Insomma, dati che nessuno conosce e dunque le mie sono solo ipotesi. Ma, e vi tolgo dall’impiccio, non li conosce nessuno: in questi giorni i media sono il festival delle idiozie e delle speculazioni. Oppure, la variabile della follia. Non nel senso che Biden sia affetto da demenza senile. Ma che potrebbe fare delle valutazioni dettate dall’impulso, dall’irrazionalità, da un voler trascinare nel fondo il mondo intero perché probabilmente conscio che gli Stati Uniti stiano per morire, un po’ come quei giocatori compulsivi che, dopo una grossa perdita, tentano di recuperare con una scommessa assurda, tipo che la Sambenedettese batta il Barcellona, che Franco Marino batta a tennis Djokovic o che il ministro Speranza dica qualcosa di intelligente. Ma se rimaniamo sul piano della razionalità, pura e semplice, e dei dati a disposizione, oggi una guerra tra Stati Uniti e Russia sarebbe contro l’interesse degli Stati Uniti che non potrebbero vincerla, dovendo affrontare al proprio interno una situazione politica da guerra civile. E non sarebbe nell’interesse dei russi che non hanno bisogno di fare la guerra agli americani per distruggerli: devono solo aspettare che gli USA collassino sotto il peso delle proprie follie. Perché poi alla fine le guerre si fanno esclusivamente per interesse.

FRANCO MARINO
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2 commenti su “PERCHÉ NON CREDO AD UNA GUERRA TRA RUSSIA E STATI UNITI (di Franco Marino)

  1. Biden si è messo all’angolo da solo con le sue dichiarazioni idiote tipo ‘la pagherete cara”.
    Putin è abbastanza spregiudicato da attaccare e soprattutto non può permettersi di perdere il consenso che ha con i neoimperialisti di casa sua.
    Quindi adesso se la Russia attacca Biden DEVE reagire sparando o la sua carriera politica è finita.

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