Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

I MIEI NUOVI FRATELLI (di Franco Marino)

Montanelli amava ripetere un proverbio spagnolo: la sconfitta è il blasone delle anime nobili. E a questo detto degli hidalgos ne aggiungeva un altro: l’unica battaglia che vale la pena combattere è quella che si ingaggia ogni mattino col proprio specchio. Se la vincete, contentatevi.
Ora sarà che io sono pieno di complessi – che dico complessi, un’orchestra! come avrebbe detto Troisi – ma allo specchio cerco di guardarmi il meno possibile, se non altro per non accorgermi che sto imbiancando a velocità sperimentate soltanto alla NASA ed anzi mi dovrei persino accontentare che, diversamente da molti miei coetanei (dunque quarantenni) e anche di persone molto più giovani, i capelli stanno ancora tutti al loro posto. Ma a parte questo posso dire a me stesso di potermi guardare allo specchio con serenità. Perché ho vissuto finora esattamente come volevo. Tanto che se un giorno dovessi cadere (sentitevi liberi di profanare la mia tomba se capiterà) in quell’osceno vezzo di molte celebrità – e io oltretutto sono un signor nessuno – di mettere un’incisione sulla mia lapide, scriverei proprio questo: “ho vissuto a modo mio”. E vivere per conto proprio è faticoso. Si rinuncia a tantissime cose. Al rassicurante fascino di riunioni amicali, alle pacche sulle spalle nei momenti difficili e in generale agli indiscussi vantaggi che la dittatura del tiranno “tutti” assicura ai suoi sudditi. Ma c’è chi ha nel DNA l’istinto all’obbedienza ai conformismi e io devo semplicemente prendere atto che questa cosa non ce l’ho. Non è che io sia un eremita, ho anche io le mie passioni generalistiche. Ma non è che queste passioni io le abbia perché qualcuno mi ha detto di averle. Le ho, punto e basta. Perché così mi va. Vivo a modo mio, appunto. Seguo l’istinto, la mia testa.

I “normali” non mi sono mai piaciuti. Li ho sempre trovati scontati, noiosi, prevedibili. Tra le mie amicizie più care ho avuto persone strambe ma originali che mi hanno dato molto di più di quanto meritassi. E col covid la cosa si è accentuata. Sono “morte” alcune conoscenze, ne sono nate altre. Mi sono scoperto molto più fratello dello sconosciuto che si è opposto al Green Pass che del fratello che non ho mai avuto e che magari sarebbe stato a favore di questa e di altre schifezze. Tante persone mi hanno “accompagnato” in questo percorso, mi sono state accanto, hanno lottato, per quanto possibile, con me. Per la verità, qualcuna di queste ti fa sempre venire il sospetto che in fin dei conti abbia abbracciato questa battaglia per acquisire una platea che forse non avrebbe mai avuto. Ma che importa? In fin dei conti non esiste anche tra fratelli di sangue l’opportunismo? Conta il risultato finale.
E dunque non so cosa sia passato nella testa di Novak Djokovic per sfidare così apertamente le massime autorità mondiali della dittatura sanitaria e per mettersi contro un paese, l’Australia, che in questa storia ha solamente dimostrato di essere quel che è sempre stata: un cesso di posto, la cui unica attrattiva è qualche canguro, un po’ di koala, alcuni sport come il cricket (una sorta di baseball al valium), qualche tennista di valore, ma per il resto abitato da gentaglia che non ha il minimo rispetto dei valori fondamentali della libertà.
Forse, anche data l’età, gli verrà precluso il Calendar Grande Slam, impresa riuscita soltanto a Rod Laver, Margaret Smith Court (un’altra tennista politicamente scorrettissima) e a Steffi Graf (che in quello stesso anno vinse anche le Olimpiadi). Così come a Luc Montagnier magari verrà ritirato il Nobel o verrà arrestato e rinchiuso in qualche clinica psichiatrica o chissà che altra follia.

Quello che so è che Novak, Luc e tutti quelli che non si sono arresi, mi hanno fatto sentire molto più fratello di quanto lo sarei stato di un fratello di sangue che però la pensava come Bassetti, Burioni o come Formigli. Grazie a voi, non sono più figlio unico. Grazie a voi ho perso amici e parenti ma ne ho trovati altri.
Grazie a voi, non sono più solo.

FRANCO MARINO
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10 commenti su “I MIEI NUOVI FRATELLI (di Franco Marino)

  1. e un po’ mi sono commossa sei una persona speciale e molto molto tosta un vero peccato che uno come te non sia la’ in Parlamento a metterli in riga….ci umilieranno ancora quei FETENTI ma assieme tutti assieme continueremo a lottare sperando che quella piccola luce che gia’ un po’ inizia a vedersi diventi per loro un faro abbagliante…e li fulmini

  2. Chapeau. Ho anch’io la presunzione e l’onore, pur essendo un signor nessuno, di appartenere alla categoria dei non allineati. Pure io, nel mio piccolo, ho dato disposizione -nel caso togliessi il disturbo da questo mondo- di ricordarmi provocatoriamente al funerale laico come no-vax irriducibile. Non cosa darei per vedere le facce dei benpensanti presenti.

  3. Sono totalmente d’accordo, in questo periodo ho scoperto affinità di pensiero e azione con persone quasi sconosciute mentre tanti che ritenevo amici o comunque conoscenti leali si sono rivelati carichi di odio. Il covid e tutto quello che è capitato ci ha tolto tanto ma ci ha dato la possibilità di capire chi vale la pena frequentare. Sarei onorata di considerarti un fratello!

  4. Complimenti Franco x come hai esposto la situazione di un grande fratello come DJOKOVIC, che ci sta rappresentando senza paura, ma con tanta dignità, in questo periodo dove è diventato tutti difficile, anche vivere.
    La Libertà che ha voluto rappresentare in questi giorni col suo comportamento, andando contro tutto e tutti è stata condivisa da tante persone che hanno giustamente visto in lui l’eroe che ha deciso, come molti di noi, di guardarsi allo specchio con orgoglio, e senza vergogna!

  5. Quando si incontra una mente geniale come la Sua, il mondo si tinge coi colori dell’arcobaleno (non quello inflazionato …però !), e leggerLa diventa una goduria, la Sua autoironia, accompagnata dallo scorrere leggero e dinamico delle parole, apre nuovi orizzonti, ed aiuta ad alleggerire questa brutta aria “dell’uno contro l’altro armato” (cit.)
    Novak Djokovic , ha visto la guerra da piccolo, è per questo, forse, che può sfidare tutto il mondo…(! )
    Forse, dovremmo tornar a riveder la *guerra*, anche noi, per ottenere una nuova vera fratellanza …senza discriminazione di sorta…

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