Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

LA FINE DELL’INIZIO (di Franco Marino)

E’ il Settembre del 1942 e ad El Alamein gli Alleati, dopo un anno e mezzo passato a prendere legnate, con la Francia che praticamente era capitolata quasi subito, ottengono una soffertissima vittoria che, da quel momento, cambia l’inerzia della guerra. Mentre, dicevamo, i transalpini avevano ceduto (ah la grandeur!) gli inglesi resistettero eroicamente sulle parole di Winston Churchill che, l’indomani della sua elezione, fece un discorso che rimase scolpito sulle pietre: vi prometto lacrime e sangue.
E lacrime e sangue furono. Quando tutto fu perduto, proprio la vittoria di El Alamein fece dire a Churchill le testuali parole: “Non è la fine, non è nemmeno l’inizio della fine, ma forse è la fine dell’inizio”.

E’ pensando a tutto questo che osservo l’allineamento di alcuni chiari segnali che fanno presagire un cambiamento. La Corte Suprema americana boccia l’obbligo vaccinale, dando un violentissimo schiaffo all’amministrazione Biden. L’EMA di fatto suffraga l’inutilità ed anzi la pericolosità della perpetuazione dei richiami, asserendo che sono dannosi per il sistema immunitario. I vari TAR e giudici stanno bocciando a più riprese le ordinanze di sindaci e presidenti di regione. Amnesty International si sta scagliando contro il green pass ritenendolo vessatorio e in violazione dei diritti umani. Mentre i virologi mainstream, un tempo allineati nella perorazione della causa dell’obbligo vaccinale, cominciano a ricredersi, a partire da Crisanti che finalmente ammette che a provocare l’ennesima ondata non sono i non vaccinati (ma ci poteva credere solo un idiota) ma proprio i vaccinati.
In più, Luc Montagnier viene in Italia e dice chiaro e tondo che “i vaccini provocano danni al cervello”, venendo ridicolizzato dai guatteri delle fondaci di quell’obbrobriosa cosa che sono diventati i talk-show italiani.

Ce n’è, in sostanza, a sufficienza per dire che il vento inizia a cambiare. Non per dire che stia per finire questo incubo che da due anni tormenta tutto il mondo, tra parenti che si guardano mascherati e in cagnesco, gente che divorzia, lasciando il tetto coniugale e andando a svernare nella sala del regno dei testimoni di GeoVax, paranoie varie, razzismi medicali e quant’altro. Non per dire che il Liberatore sia davvero meglio di ciò che ci lasciamo alle spalle. Ma i segnali ci sono tutti. Poi toccherà fare la conta dei danni. E voglio che sia chiara una cosa: io non avrò pietà di nessuno e non perdonerò nessuno. Comunque finirà questa storia, nulla potrà ridarci gli anni che ci sono stati rubati, i rapporti interpersonali che si sono rotti, le litigate familiari che ci sono state. Guai a permettere a questa gentaglia di rimangiarsi tutto senza pagarne le conseguenze. Se ne usciremo davvero, la pulizia deve essere totale, non voglio amnistie, non voglio perdoni, non voglio niente di niente. Comunque finisca questa storia, chi ha sbagliato dovrà pagare.
Alla luce degli eventi degli ultimi giorni, dunque, no, non è la fine, non è nemmeno l’inizio della fine. Ma forse è la fine dell’inizio.

FRANCO MARINO
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9 commenti su “LA FINE DELL’INIZIO (di Franco Marino)

  1. Assolutamente d’accordo. Nessun sconto. Voglio che paghino così caramente che deve essere da monito per il futuro! Io li metterei ai lavori forzati in siberia. Falsi medici, falsi giornalisti e falsi politici. E per la marmaglia che li ha supportati, hanno già pagato. Raccoglieranno i risultati tra non molto. E va bene così.

  2. Sta crollando tutto inesorabilmente perché la verità non può restare sempre taciuta. Condivido non si perdona

  3. Non bisogna perdonare e anzi occorre inseguire taluni fin dentro i loro laboratori e togliere loro di mano le provette da apprendisti stregoni. Mi preoccupa possano tentare una ritirata strategica sacrificando qualche utile idiota. Una ritirata per salvare quanto serve per continuare i loro sciagurato esperimenti negli anni a seguire

  4. Come io ho diritto ad infischiarmene del virus, gli altri hanno diritto ad essere ipocondriaci e dunque togliermi dalle frequentazioni. non ce l ho tanto con loro (che non hanno nessuna colpa se non di ingenuità) quanto con la classe politica tutta, e perciò credo che col tempo non andrò mai più a votare. E non venite a dirmi che è un diritto-dovere: se mi fanno tutti schifo, non è ne un diritto ne un dovere

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