Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’UNICA VERA COLPA DI PUZZER (di Franco Marino)

A margine della triste vicenda personale di Puzzer che ha ricevuto un DASPO che gli impedirà di frequentare Roma per un anno, sulla sua bacheca personale, un’esponente politica molto in gamba – che non nomino per non mettere in difficoltà – scrive “Ne usciremo senza sangue?” E la domanda fa molto effetto. Non per il concetto in sé. Che lo dica io che da questa situazione non se ne esca con le buone, non fa effetto, dato che io lo scrivo non da qualche mese ma da molti anni. Come i miei lettori abituali sanno. Poi io comunque sono un signor nessuno.
Fa, invece, effetto che lo dica un’esponente politica, per giunta molto assennata e appartenente ad un centrodestra moderato.



In realtà, la questione è risibile. Tutta la storia di tutti i tempi ci mostra come da un oppressore ci si liberi solo con metodi violenti. L’idea che da questa situazione se ne possa uscire con le buone, seguendo regole democratiche che possono tranquillamente essere sabotate dagli avversari, può permanere solo nella testa di qualche idiota. Che Salvini abbia suffragato la fine della sua fase rivoluzionaria con un tweet di ringraziamento a Draghi, è un fatto. Faceva prima a dire “Cari leghisti, non votatemi più”. Tanto al 4% tornerà lo stesso. Che la Meloni ormai sia all’interno dell’Aspen Istitute, pure. Che i grillini abbiano rinnegato tutti i propri messaggi del passato, anche.
In sintesi, il messaggio che il sistema ha voluto dare ai dissenzienti è molto chiaro: “Buffoni! Credevate davvero di schiodarci di qui con Salvini, con la Meloni? Con Di Maio? Noi da qui ce ne andremo solo se ci farete del male!”.
Che dunque da questa situazione se ne esca solo con violenza, nel senso etimologico del termine (cioè “violando” delle regole, il termine violenza di per sé non significa sparatorie, pestaggi, stupri di massa etc.) è un fatto palese. Semmai il punto sta nel tipo di violenza. Se mi chiedessero se sono favorevole a terrorismi e stragismi, rispondo di no. Non perché non sia orgasmica l’idea che qualcuno dei loschi figuri che ci hanno messi in questa situazione non possa ritrovarsi a testa in giù, ma perché un evento truculento è esattamente quel che serve al sistema per proporsi come ripristinatore dell’ordine pubblico. Per come la vedo io, la rivoluzione ideale sarebbe quella che alla sera ci fa addormentare con questa classe politica, e la mattina dopo ci svegliamo e, accendendo la TV, scopriamo che al posto dei soliti programmi televisivi che fanno propaganda a tutte le ore, vi è un comunicato nel quale i rivoluzionari hanno preso il potere arrestando tutti i responsabili del precedente regime. E a parte che il concetto di “guerra lampo” porti sfortuna, è ragionevole pensare che le cose saranno ovviamente più complesse. Ma il senso rimane uguale. Le rivoluzioni perfette sono silenziose con i rivoluzionari che il potere non lo prendono credendo di farsi notare nei media, quelli ufficiali e quelli più o meno autenticamente dissidenti, con slogan, iniziative velleitarie ancorché ammirevoli come quelle dei portuali. Ma creando, silenziosamente, uno stato parallelo, alleandosi con altri stati paralleli di tutto il mondo, che dopo aver metastatizzato il corpaccione malato degli stati di oggi, prenda il potere.

Dettagli non ne posso dare ma sintetizzo: occorre creare una sorta di clan che usi metodi mafiosi ma per il fine nobile di riprendere il possesso della nazione. E anche se, come detto, non posso descrivervi i dettagli, già sicuramente ne converrete con me che questa cosa non sia assolutamente alla portata di uno come Puzzer. Una persona perbene, di buonissime intenzioni ma culturalmente e umanamente non attrezzato per concepire cose del genere. E questa forse è la sua unica colpa. Aver anche lui creduto alla bonomia dello Stato e delle sue innumerevoli e spesso invisibili diramazioni e pensare che in questo paese vi sia ancora la libertà di manifestare, di dire la propria, di opporsi.
Puzzer, forse per limitate conoscenze storiche, non ha considerato l’ipotesi che lo stato avrebbe mosso tutta la sua enorme macchina contro di lui, criminalizzandolo agli occhi dei suoi sostenitori, privandolo della libertà, creandogli anche se non ufficialmente ritorsioni sul piano personale e sulla sua sfera privata. Ma soprattutto, non ha considerato che tutta questa enorme energia che stiamo vedendo, ora vada organizzata verticalmente. Esattamente come avviene in tutte le rivoluzioni.

Quando si è nelle mani del tiranno, se ne esce solo col sangue. Poco sangue, ben dosato, intelligentemente versato. Ma solo col sangue. E se fosse vero almeno il 10% di ciò che pensano gli oppositori sulle intenzioni di questa classe politica, il sangue è l’ultimo dei problemi. Se pensate che una classe politica voglia fare del male ai vostri bambini, ha senso pensare di combatterla democraticamente? Dico, ma siete seri?
Che poi anche un’esponente politica se ne sia convinta, è un eccellente segnale.

FRANCO MARINO
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FRANCO MARINO

10 commenti su “L’UNICA VERA COLPA DI PUZZER (di Franco Marino)

    1. Che siano diventati tutti matti mi sembra assodato, all’inizio ho pensato che ci sarebbe stata la ribellione quando, i genitori, avessero visto il proprio bimbo piangere per quel bastoncino infilato dal naso fino alla gola (nei bambini piccoli lo spazio è veramente esiguo) e provato loro stessi il fastidio che si prova. Invece nulla! A quel punto ho compreso che la battaglia era persa.

  1. Sono d’accordo. Ma la gente è stata talmente rincoglionita e condizionata che non credo sia in grado di ribaltare in poco tempo la situazione. Piccoli gruppi locali forse si, ma per un cambiamento del sistema sociale ci vorrà molto tempo, perché bisognerà iniziare a cambiare a partire da se stessi, dalle proprie abitudini, dal proprio stile di vita ed a questo non tutti sono disposti a rinunciare. Prima siamo stati rimbambiti dal consumismo sfrenato ed ora ci ritroviamo nella m….. fino al collo e non sappiamo come uscirne. Rinunciare a consumi, comodità, finti servizi, agi, talvolta privilegi costa fatica, ma solo così ne usciremo. Grazie per il bell’articolo. I nostri padri e nonni per liberare l’Italia dalla dittatura hanno imbracciato le armi. Penso dovremo trovare qualcosa di simile anche ora.

  2. Convengo con quanto riportato nel suo articolo che, come sempre, va dritto al nocciolo della questione. Il tiranno va combattuto con le stesse armi, pacificamente non ne usciremo più, anzi, saremo sempre più vessati e privati delle più elementari libertà.
    Non si può pensare di combattere contro un leone armati solo di una fionda…..il suicidio è assicurato!

  3. Bell’articolo condivisibile. Io allargo il discorso. Ho sempre pensato che l’umana gente non cambia abitudini (io per prima!) anche se ha davanti a sé la catastrofe. Ed è questo che sta succedendo a livello planetario. Non credo sarà possibile cambiare questo stato di cose se non “grazie” a una catastrofe, climatica, sismica, nucleare, fate voi. In Italia e nel mondo. L’Italia poi è marcia fino al midollo, non c’è una cosa una che funzioni. Meccanismi talmente incistati, centomila leggi che non cancellano le precedenti, creando confusione… ben gradita al sistema.
    Le guerre mondiali non le fanno più, hanno capito che è molto più efficace una guerra come questa che stiamo vivendo, senza soldati, senza armi tradizionali, dove il “nemico” è il vicino di casa. Da un certo punto di vista è un bene, per chi si sta “svegliando”, perché capisce che è responsabile per ogni suo gesto, ognuno di noi è un “soldato”…mi fa orrore solo la parola, ma capitem’a me… Tutti quelli che si stanno svegliando (e la cosiddetta pandemia, meglio dire pantomima, è un’ottima opportunità, anche se ne avremmo fatto volentieri a meno), sono chiamati a “combatterla” questa guerra. La coscienza si sta allargando a livelli mai visti nel passato, anche remoto, ed è questo che conta. Dopodiché non so se basterà. È per questo che temo le catastrofi, uniche in grado di far ricominciare daccapo una nuova visione delle cose. Mi spiace dare una visione così pessimistica della situazione, ma è quello che penso, per quel poco che so di storia e di mente umana.

    1. Brava, avrei scritto io la stessa cosa, ma forse allargherei ancora di più…la storia va e continua sempre a spirale. Per cui il casino messo in piedi ritorna con doppia violenza contro. Se nn sbaglio esiste anche un fenomeno in fisica🤔

  4. Seguo Franco Marino da molto tempo. Le sue idee sono nette e chiare. E seguo Matteo Fais , Davide Cavaliere e gli altri blogger che scrivono su”il detonatore “, la linea è quella, chi li segue sa e ciò mi porta ad una riflessione: avevamo noi proprio bisogno di questi ultimi avvenimenti per aprire gli occhi , semmai vi sia da parte nostra una reale presa di coscienza, cosa di cui dubito, abbiamo capito solo ora? Ho commentato alcuni articoli e non credo sia il caso di ripetermi , la mia linea di pensiero corre assolutamente sullo stesso binario. Del caso Puzzer, aldilà di ciò che ognuno possa pensare di lui, trovo ignobile e drammatico ciò che lo Stato ha imposto.. cos’altro serve per farci capire , renderci conto della via di non ritorno sulla quale l’Italia è destinata. Nella nostra corrente di pensiero vi sono delle grandi menti, gente veramente con gli attributi per portare avanti qualcosa di dirompente. Cosa ci frena ? Già ebbi modo di commentare che ora è giunto il momento di agire. Non credo ci saranno altre occasioni. Il fermento del popolo c’è, ci sono le piazze , manca chi colga questa fiamma accesa

  5. Come al solito articolo condivisibile al 100%. Sono d’accordo che ormai è passato il momento del “vogliamo ci bene” ,facciamo le cose secondo le regole e via dicendo. Seguendo le regole purtroppo ormai si è capito che non andiamo da nessuna parte.
    Però anche se una parte del popolo è pronta, perché ha aperto definitivamente gli occhi e ha capito che stiamo cadendo in un burrone, manca quello che potremmo definire la mente, colui che porta questo popolo ad una svolta risolutiva!
    Lo troveremo mai?

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