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UNA BUONA NOTIZIA: BOCCIATA LA PESSIMA LEGGE ZAN (di Franco Marino)

Quando ci capita una macchina davanti, la tentazione è quella di vedere se la carrozzeria è a posto, se ci sono graffi. E, a meno che uno non cerchi una macchina nuova di superlusso, non sono le cose più importanti. Se si ha un budget limitato e ci occorre un mezzo che ci scarrozzi in giro per la città e magari anche fuori, diciamo che sono cose poco rilevanti, che peraltro si possono aggiustare a prezzi relativamente modesti. La prima cosa che va verificata è se il motore è a posto. Se il motore non va, l’auto può anche essere perfetta ma il malcapitato acquirente ha preso un bidone.

Con la Legge Zan – che il Senato ha fortunatamente bocciato, ponendo una pietra tombale ad una delle questioni di peggiore lana caprina degli ultimi tempi – l’impressione è che in tanti siano come l’imprudente acquirente che invece di guardare il motore, guarda la carrozzeria. Infatti il problema non è tanto se la legge Zan garantisse la libertà di espressione, se effettivamente fosse contundente contro chiunque offendesse i gay. E’ il motore che non funziona: l’idea che si debbano proteggere solo i gay, in quanto gay. Solo i neri, in quanto neri. Solo le donne, in quanto donne.
La discriminazione è sicuramente qualcosa da combattere. Si ha voglia a dire che certe idiosincrasie facciano parte dell’animo umano. Una civiltà è tale se è in grado di governare gli istinti umani. Ma proprio per questo è sciocco pensare di combattere solo alcune delle discriminazioni che ogni giorno un individuo può subire per il fatto di non essere mainstream.
La legge Zan è apparsa sin da subito pensata unicamente per mettere gli LGBT in una bolla dove nessuno avrebbe più potuto porre loro la minima critica. Ma solo a loro. Per il resto, i grassi continuano ad essere chiamati non diversamente magri ma grassi. Anzi, ciccioni. I bassi continuano ad essere ritenuti non “verticalmente svantaggiati” ma “nani”. Ed è inutile dire che se non si appartiene alla parrocchia giusta, si viene inondati dei peggiori equivoci. Come la Ferragni che oggi ha detto che chi ha sabotato la legge Zan è un “pagliaccio senza palle”. Una cosa che se l’avesse detta un uomo di destra, sarebbe stato praticamente costretto alle dimissioni. Ma la dice la Ferragni. E la dice contro chi ha sabotato quella legge, dunque va tutto bene.

Ma andiamo avanti. Supponiamo – ma come ho detto sopra, è il motore a non funzionare – che la legge Zan fosse giusta. Domanda: ma con tutti i guai che questo paese sta passando, è razionale fare tutto questa bigionica? Intendiamoci. Che i gay vogliano una legge di questo tipo, si può capire. Che possano volerla amici e parenti dei gay, pure. Ma per quale motivo milioni di persone si accaniscono contro una legge che non li riguarda minimamente mentre un intero paese sta sprofondando in una dittatura che ha incarognito sessanta milioni di persone?
Questo è l’aspetto più osceno di tutta questa storia. Un intero paese che ha completamente divorziato dalla realtà. Che vede diritti sequestrati, danari confiscati ma si preoccupa di un problema che non lo riguarda. E che assomiglia molto a quella moglie che quando il marito torna a casa con una diagnosi di cancro, si sente rispondere dalla sua dolce metà “Sì mi dispiace, ma pensa ai poveri bambini affamati del Bangladesh”.

In estrema sintesi, è del tutto razionale che si combattano le discriminazioni. Ma la cosa ha un senso quando si prendono in considerazione tutte le discriminazioni e chiunque ne sia vittima. Se si continua ad accanirsi contro ogni insulto gay, se si indicono giornate contro la violenza sulle donne ma si tralasciano decine di milioni di persone che oggi vengono derise, bullizzate, è razionale che si pretenda che non nascano nuovi rigurgiti omofobici e sessisti? E qui si torna al problema della legge Zan che non era la carrozzeria ma il motore.
Sì, la carrozzeria e il telaio sono importanti e la legge Zan era, a prescindere, una pessima legge perché col presupposto di combattere le discriminazioni contro certe categorie protette, di fatto assegnava al magistrato un ampio potere interpretativo di cui avrebbe potuto abusare senza problemi. Ma una legge si può correggere, se perlomeno parte da intenti nobili e cioè da un motore funzionante. Il motore della legge Zan è compromesso perché è sbagliata l’idea di dover proteggere un individuo in quanto appartenente ad una determinata categoria.
La cultura dei diritti individuali o è omnicomprensiva oppure ad ogni gay che si pretenderà di proteggere, ci sarà qualcuno che gay non è ma magari viene perseguitato per altre ragioni, il quale si sentirà dire: “Perché i gay sì e io no? Ho fatto il cattivo?”. E in quel momento diventa omofobo.

E a parte ogni discussione giuridica e filosofica, c’è da ammetterlo con franchezza. La battaglia contro l’omofobia, il razzismo e il sessismo, ha ottenuto come unico risultato quello di provocare nuove ondate di fenomeni che erano ormai morti e sepolti.
Forse occorrerebbe cambiare strategia. E forse bisognerebbe scegliere un momento più adatto. Perché se a condurre certe battaglie è una classe politica che la gente vede con il fumo negli occhi, il risultato che si otterrà è che se un giorno quella classe politica indisse la giornata mondiale per la salvaguardia del panda, gli elettori cercheranno di ammazzarla per sfregio. C’è anche questo dietro il rigurgito di certi fenomeni del passato. Se il popolo odia il sistema, qualunque cosa dica il sistema, il popolo penserà che sia un’idiozia, una truffa o una trappola.

La bocciatura della legge Zan è stata semplicemente la pietra tombale su una legge che è riuscita nell’impresa di essere pessima in tutto. Negli intenti programmatici, nella struttura, nei modi con cui si è cercato di cattivare il consenso dell’opinione pubblica.
Una pessima iniziativa che, almeno per ora, pare abortita.

FRANCO MARINO
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FRANCO MARINO

2 commenti su “UNA BUONA NOTIZIA: BOCCIATA LA PESSIMA LEGGE ZAN (di Franco Marino)

  1. Le leggi si scrivono per il bene comune non certo per favorire delle lobby.. tutte le minoranze, gay e lesbiche e tutti il resto del caravanserraglio, sono già ampiamente tutelate dalla legge

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