LA DESTRA PERDE PERCHE’ NON FA PIU’ LA DESTRA (di Franco Marino)

La mia visione della politica è molto simile a quella di Mattei: per me i partiti sono paragonabili a dei taxi. Salgo, faccio il percorso, scendo, pago la corsa e ringrazio. Se ideologicamente sono ben inquadrato, sul piano partitico sono sempre stato abbastanza disinvolto. E una volta ho votato anche a sinistra. Fu quando vidi in Renzi – e resto convinto della validità di questa percezione, che poi mi sarebbe stata confermata anche da molti suoi concittadini – un sovranista che era saltato sul PD soltanto per poi prendere il controllo del paese: e resto ancora convinto che con l’Italia in mano a Renzi, noi avremmo avuto sorprese positive. Dal momento che la sua leadership ormai sembra tramontata, forse non avrò mai la conferma politica che la mia intuizione – che ovviamente fu aspramente contestata dai miei lettori di destra – fosse valida o meno.
Ma se scrivo questo, è solo per spiegare come io mi pongo di fronte alla politica. Per me non esistono parrocchie ideologiche. I partiti sono un negozio che vendono un prodotto. Se il prodotto mi piace, lo compro, dunque lo voto. Quando il prodotto non mi piace più, cambio negozio. Per molti anni ho comprato il prodotto che Forza Italia vendeva: un liberalismo di stampo patriottico. Quando Berlusconi si è messo ad amicare con i suoi nemici, ho smesso di votare Berlusconi.
Questa può sembrare una visione troppo pragmatica della politica ma posso assicurarvi che, nonostante tutti amino sbandierare nobili principi ideologici, la quasi totalità degli elettori si comporta esattamente come me. E’ per questo che i risultati elettorali variano da un’elezione all’altra.
E’ pensando a quanto sopra che mi trovo a commentare il vero dato di queste elezioni: la scomparsa della destra.
Inutile dire che questo articolo non è rivolto ai dirigenti di quel partito. Sono convinto che questa fosse una sconfitta voluta dalla destra, per tante ragioni, su tutte una: non voler assumersi la responsabilità di guidare il paese nel momento forse più difficile della storia dell’Occidente. O forse il sovranismo, ai vertici, non è mai stato niente di più che un gigantesco gatekeeper. Forse ai leader del sovranismo istituzionale è stata promesso qualcosa o magari sono stati minacciati.
Alla base, rimane però pur sempre il senso di un villaggio nel quale il negozio sovranista non è più rappresentato. Oggi i partiti che dovrebbero difendere il sovranismo, sono sempre più appiattiti sulla narrazione dominante: vaccinista, greenpassista, eurocratica, gendercratica. E il cliente sovranista si trova a dover affrontare la realtà di volere un prodotto ma di non vedere nessun negozio in grado di garantirglielo. In questo modo, i negozi storici sovranisti si svuotano e questo spiega il crollo verticale delle destre alle amministrative, con una chicca: a Latina, praticamente la destra si è suicidata, facendo rieleggere Coletta, su cui nessuno fino ad un mese fa avrebbe scommesso un centesimo di euro.
Perché dunque la destra perde? Perché ha smesso di fare la destra. Perché ormai, su un tema vitale come il green pass, è completamente allineata alla sinistra. Perché non riesce a costruire un negozio che venda un prodotto appetibile per i potenziali clienti, dal momento che i negozi concorrenti stanno facendo di tutto per impedirglielo.
E perché manca da parte dei clienti la consapevolezza di un dato di fatto inoppugnabile: se in un paese mancano i negozi che vendano un prodotto che ha il suo mercato, il bravo commerciante il negozio se lo costruisce da solo. E se quel commerciante, quel negozio non riesce a costruirlo, a lui e ai clienti non rimane che una strada. Dichiarare guerra agli altri negozi.
E da questo, non si scappa.
FRANCO MARINO
Su una cosa hai ragione…Non ci sono più rappresentanti di quel prodotto…o almeno, non c’e né sono di credibili.
Ma la voglia di quel prodotto c’è, eccome se c’è..
Editato da Il Detonatore.
Crediamo di averti già detto, caro Osservatore Romano, Osservatore Rumeno e tanti altri fake, che qui non sei gradito.
Ci sono tanti altri blog. Vai a deliziare quelli.
Totalmente d’accordo riguardo alle destre ma, personalmente, ritengo che il negozio sinistra possa contare, sempre, su clienti fissi ai quali non interessa la roba venduta ma solo il fare parte del negozio di “papà” che pensa per loro.