Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

PERCHE’ I PROGRESSISTI SONO PERICOLOSI (di Franco Marino)

Il mio pensiero si fonda, per citare De Andrè, su pochissime idee in compenso fisse. Una di queste è la pericolosità dei progressisti. Idea fissa, imperniata sull’esperienza che mi ha consegnato un archetipo abbastanza comune. Il progressista è generalmente bilioso e cattivo, tendente al ridicolo – si pensi al politicamente corretto – e in generale con una sicumera così tronfia da rendere non soltanto impossibile ma fondamentalmente inutile tentare anche solo un confronto, e così fanatica nell’obbligo sentito di sacrificare qualsiasi valore all’internazionalismo progressista, ivi compresi i legami di sangue e di amore.
Naturalmente conosco anche progressisti che sfuggono alla regola ma quei pochi in genere, dopo qualche tempo, riconoscono di aver perlomeno mitizzato i valori nei quali credevano.
E tutto questo ha molteplici spiegazioni, perlomeno se cerchiamo di capire perché in tanti ci caschino. Perché che ai vertici vi sia il disegno di tentare un grande reset sociale, economico e antropologico è ormai palese a chiunque sia un po’ avvezzo alla scrittura reticente di straussiana memoria e viene persino riconosciuto dai vertici. Ma per conquistare un largo consenso, bisogna saper piacere alle basi.

La prima spiegazione può essere l’invidia. Anche se i social, giornalmente, ci descrivono un universo di saggi gaudenti – tali da farci pensare che il mondo sia un posto migliore di quel che in realtà vediamo dal vivo – la realtà è ben più misera. Molti parlano di cose che non sanno, affettano conoscenze spesso copiate dal socialcapoultrà di turno a cui hanno consegnato il proprio spirito critico. Se Burioni dice che i novax vanno odiati, i novax devono essere odiati. E chi osasse esprimere un minimo dubbio, verrebbe rapidamente cacciato. Perché non basta dire che il capoultrà ha ragione, bisogna proprio urlarlo. “Chi canta prega due volte”, dicono i preti.
Molti esibiscono uno status sociale che non hanno. A vederli, pare che gli ultimi anni l’Italia abbia avuto il miracolo economico.
Insomma, un po’ tutti, in fin dei conti, cercano di spacciare una realtà parallela – e ci credono pure – che nasconda quella effettiva di polli di batteria da sfruttare per poi spennare.
In queste condizioni, un essere umano normale diventa feroce. E dichiara guerra a chi l’ha messo in queste condizioni. Quale miglior calmante, invece, di convincerlo che la colpa è del vicino di casa?

Pensiamo all’attenzione per le sorti degli immigrati clandestini. Si tratta di un problema certamente drammatico ma che non verrà certo risolto perché ogni giorno milioni di fessi pubblicano link strappalacrime. Anzi diciamo che noi come italiani potremmo far qualcosa se avessimo un peso geopolitico internazionale che, in realtà, non abbiamo. Ma il progressismo internazionale sente il bisogno di creare una moltitudine di manovalanza di utili idioti pronti a solidarizzare, da una poltrona e con lo smartphone, con persone che non vedrà mai in faccia, ignorando il vicino di casa che sta male e che loro potrebbero fattivamente aiutare. Stesso discorso per la legge Zan, una legge profondamente sbagliata ma questa è un’altra storia. Che i gay possano volerla, lo capisco. Che la vogliano parenti e amici stretti dei gay, pure. Ma per quale motivo, così come per la vicenda dell’immigrazione, molti, essendo eterosessuali, non avendo parenti omosessuali, affettano una partecipazione emotiva ad un problema che non hanno e che non avranno mai? La risposta è molto semplice: sono stati convinti che la colpa di quei mali sia di chi la pensa diversamente. Criminalizzandoli, si gettano le premesse per avviare la redistribuzione di denari e diritti basata sull’appartenenza al patrimonio di valori giusto. Ai “cattivi” viene tolto tutto e magari vengono anche soppressi, per darlo ai buoni.

Il Covid ha solo fatto esplodere un meccanismo che già era in fase sperimentale: identificare il malcontento, fornire una “giusta” motivazione per addossargli uno stigma morale e materiale e operare una resa dei conti sottraendo denari e diritti ai malpensanti per darli ai benpensanti. E anche la fantomatica emergenza climatica si inserisce in questo filone. Convincendovi che sia vostra la colpa del riscaldamento globale – che le statistiche smentiscono, visto che le temperature aumentano sì ma meno che in passato, dunque al contrario si va verso un raffreddamento – ecco che colgono l’occasione per rubarvi altro denaro che verrà dato, invece, a chi sta dalla parte giusta della società. Voi che non ve la bevete, verrete esclusi e stramaledetti, mediante un meccanismo del tutto simile al sistema cinese dei crediti sociali.

Perché il progressista ci casca? Perché vi odia? Perché è invidioso di voi. Della vostra libertà mentale e fisica. E’ stato convinto che servire il padrone sia giusto. Che i vostri successi siano figli di profonde ingiustizie sociali. Che sia giusto interessarsi a problemi che per essere risolti richiederebbero un accordo globale che non c’è e non ci sarà mai e che comunque non possono essere certo risolti dai like e dalle condivisioni di Gennarino Esposito o Carlo Brambilla. Che se domani la pandemia si aggraverà, la colpa sia di chi non si è vaccinato. L’ipotesi che questo virus non sia in circolazione per caso e che sia uno strumento col quale si sta cercando di avviare una resa dei conti su scala planetaria, neanche lo sfiora. Lui ha già deciso – perché glielo hanno fatto credere – che la colpa è vostra. Voi che siete conservatori, arretrati e incivili. Che siete negazionisti. Che volete continuare a consumare sulle spalle dei poveri neri che, in quanto neri, sono sempre vittime del razzismo dei bianchi. Colpa vostra. Non del cretino multimediale che giornalmente sparge indignazione su social che si reggono su server che consumano un botto di energia sporca, attraverso telefonini costruiti attraverso sfruttamenti schiavistici di manodopera del terzo mondo, usando la macchina anche per fare cento metri. E che magari vota quel PD che ha sostenuto tutte le guerre che hanno devastato il Medio Oriente e un cui esponente una volta disse “gli immigrati sono un business più fiorente della droga”. E che ad ogni sussulto critico, vi rinfaccia di non essere virologi né climatologi né economisti mentre lui pende dalle labbra di una minorenne svedese con palesi tratti da psicopatica.

Il progressista è pericoloso perché è una scimmia che, essendo inebriata dall’illusione di poter fingersi competente in cose di cui non sa nulla e di godere di un piccolo potere con l’illusione di poterne un po’ abusare, che gli permetta di perseguire e perseguitare voi che non ve la bevete, gioca con una bomba a mano che può esplodergli addosso e uccidere i tanti incolpevoli che gli capitino nei paraggi. Se non fosse una scimmia, si unirebbe a voi finché, assieme, facciate la guerra ai veri colpevoli.
Quelli che vi hanno messi gli uni contro gli altri.

FRANCO MARINO

6 commenti su “PERCHE’ I PROGRESSISTI SONO PERICOLOSI (di Franco Marino)

  1. Non dire che molti non hanno parenti omosessuali, tutti li hanno, basta il caso morisi, si scoperchia un poco la pentola e si trovano quattro bell’imbusti, che magari erano insopsettabili a inchiappettarsi tra fumi magici. Bisogna dire no alla legge Zan per arginare questo vizio che si sta allargando a macchia d’olio. I festini omosex di etero si allargano a macchia d’olio.

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