Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

IL COVID HA UFFICIALIZZATO CHE “GLI ALTRI” FANNO SCHIFO (di Franco Marino)

Quando ero ragazzino avevo pessimi rapporti con chiunque mi trovassi a condividere una socialità forzata. A scuola per esempio. Rapporti pessimi con i compagni. Sempre. Ovunque. Comunque. Le cose cambiavano radicalmente quando uscivo dalla scuola. Avevo amicizie intensissime che sono proseguite negli anni. Con me non c’erano problemi. Semplicemente non bisognava mettermi in luoghi dalla socialità ammucchiante e condivisa. Lì partivano le scintille. Con me evidentemente vale quel proverbio inglese per cui “due è compagnia, tre è una folla”.

Di base c’è che io sono sempre stato, nel bene e nel male, diverso dalle masse. C’era un ciccione in classe? Io mi schieravo dalla parte del ciccione e mi mettevo contro i bulli. A scuola c’era un ragazzo omosessuale? Lo difesi da un gruppo di balordi che in compenso, il giorno dopo, mi riempirono di mazzate e con una catenata mi mandarono all’ospedale. Provarono a malignare “Ma fuss nu poc’ ricchione pure tu?”, oggi invece sarei un eroe social, posto che sia di sinistra: dato che sono di destra, non vale.
I miei compagni di classe amavano giocare sempre e solo a calcio. Che piaceva anche a me. Ma io prediligevo prendere la mia bicicletta e andarmene in giro per gli appennini, facendo chilometri e chilometri, salita e discesa, da solo.
Le masse si dilettavano ad ascoltare musica oscena, obbedendo agli ordini del totalitarismo consumistico e io invece andavo pazzo per Yves Montand e per i Queen. Ma ci andavo matto prima della morte di Freddie Mercury quando in Italia non se li filava praticamente nessuno. Morto il baffuto leader di Zanzibar, tutti si scoprirono fan. Era la moda che imperava. Non mi importava nulla di omologarmi alle masse e il risultato è che diventavo puntualmente un bersaglio.
Ma la cosa più raccapricciante era il comportamento di maestri e professori. Che invece di punire i bulletti, sembravano quasi partecipare agli sfottò. Il suggerimento più irritante e odioso che mi sentivo provenire era “Ignorali”. Come se fosse facile ignorare le cose orrende che il branco sa dire e sopportare le vessazioni che giungevano ogni giorno. E ancor più insopportabile era l’accusa di essere io troppo permaloso. Che mi sono portato appresso per anni.

Ho passato l’adolescenza covando rancori nei confronti del mio prossimo. Tanto che, fantasticavo tra me e me, uno dei miei sogni era diventare un serial killer di tutte le persone che mi avevano fatto del male. Immaginavo lo scenario. Io che entravo in casa loro in qualche modo e li ammazzavo. E il godimento di vedere le loro facce terrorizzate, le stesse che ghignavano nel vedermi soffrire, che mi chiedevano pietà. Però esiste un freno morale che ci dice che certi pensieri vanno allontanati. E poi subentrava inevitabile la domanda. Possibile mai che siano tutti sbagliati e tu giusto?
Negli anni ho, così, smussato certi lati del mio carattere. Se qualcuno, vedendomi ingrassato rispetto agli anni giovanili in cui il mio fisico asciutto e nervoso mi faceva primeggiare negli sport, mi incontrava e mi diceva “Francè, sei ingrassato”, io non pensavo di avere a che fare con una persona invadente e stronza. Mi lasciavo immalinconire da quella constatazione e pensavo che effettivamente il problema fossi io. “Devi imparare a non prendertela. Devi essere autoironico”.
Se una donna si comportava malissimo con me, il problema non era lei che era una stronza ma io che non capivo l’universo femminile. E infatti anche io poi, provato dalle tante delusioni, ho iniziato a comportarmi male e fare del male. E inutile dire che se a comportarmi male fossi io, meritavo le critiche più offensive.
Anche politicamente, se le masse dicevano che Berlusconi era un mafioso, che Craxi era un ladro, che Salvini era un omofobo razzista, che bisognasse accogliere milioni di profughi, forse il problema ero io che, nel pensarla diversamente, ero troppo alternativo. Dovevo adeguarmi.
Crescendo, ho visto formarsi un’umanità che sembrava farmi credere che avessi sbagliato in tutto. Che avessero sbagliato i miei ad insegnarmi il valore del rispetto per il prossimo, il rispetto per l’opinione altrui, fosse anche quella più estrema.

Poi è arrivato il covid. E mi sono accorto di una cosa molto strana. Le persone più orribili avevano tutte quante abbracciato le teorie ufficiali narrate nel sistema. Le persone migliori, quelle con cui nei precedenti trentanove anni della mia vita, quanti ne avevo all’inizio dell’emergenza, mi ero trovato bene, con cui mi sentivo a casa, erano tutte dalla mia parte.
E ho capito alcune cose fondamentali. La prima è che l’educazione che oggi forma le persone si fonda sulla manipolazione. C’è un compagno stronzo che ti bullizza? In una società sana va punito, sospeso, anche espulso. Non spetta a me dover ignorare le sue parole. Spetta a chi detiene l’autorità punirlo. E quando uno sfotte un altro perché grasso, meridionale, gay o negro, il problema non è di chi viene preso in giro ma di chi lo prende in giro. Una persona dopo tanti anni ti vede e ti chiede “Ehi! Ma sei ingrassato”? Non è un amico interessato alla nostra salute ma solo un invadente seccatore che va allontanato dalla nostra vita. Una persona si permette di dire “I social hanno dato diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar sotto l’effetto dell’alcool”? Quella persona va presa e cacciata a calci, ricordandole che il diritto di parola è ciò che distingue una società democratica da un totalitarismo. E va cacciato a pedate anche se si chiama Umberto Eco.
E ho capito che senza arrivare all’eccesso di diventare un serial killer, se avessi riempito di botte le persone che mi hanno fatto del male, se mi fossi battuto per allontanare gli intolleranti, forse non sarebbe stato abbastanza per rendere il mondo più giusto ma almeno lo sarebbero i quartieri dove ho vissuto.

Il covid non ha creato nulla dal nulla. Ha solo fatto uscire l’umanità orrenda, oscena che ci vessava da ragazzini e con la quale siamo stati costretti, dall’inettitudine dei tutori della legge, della saggezza e del vivere bene, a scendere a compromessi. E che invece avremmo dovuto schiacciare senza pietà, anzi qualcuno avrebbe dovuto farlo per noi. Qualcuno che era incaricato di farlo per noi. I professori. La Polizia.
Oggi quell’umanità si appresta a schiacciare noi e scopriamo una cosa di fondamentale importanza. Avete presente quando vi dicono che per far cessare le provocazioni di qualcuno, bisogna ignorarlo? Vi ricordate di quando vi dicevano che il problema vostro era che siete permalosi? Tutte stronzate. Voi che vi incazzavate, che vi arrabbiavate, che chiamavate la maestra perché vi difendesse, avevate ragione voi. Voi che quella volta, esasperati dalle provocazioni, avete gonfiato di botte il bullo che vi infastidiva, non eravate violenti o permalosi. Vi stavate solo difendendo. Da una società di bulli. Che dovevamo schiacciare sin da bambini. Il problema non eravamo noi, erano loro. I bulli. Che fossero nerboruti individui pronti a menarvi oppure perbenisti in giacca e cravatta che vi facevano mobbing.

Il covid li ha solo fatti uscire allo scoperto. Il covid ha fatto uscire fuori un’umanità orrenda, coltivata attraverso anni e anni di manipolazione.
Di cui ora raccogliamo la gramigna.

FRANCO MARINO
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FRANCO MARINO

4 commenti su “IL COVID HA UFFICIALIZZATO CHE “GLI ALTRI” FANNO SCHIFO (di Franco Marino)

  1. Sono stata parecchio bullizzata anch’io, ai tempi della scuola e anche un po’ a casa. Ma non ho mai pensato, mai, che fosse colpa mia. Ho sempre provato parecchio rancore verso quel tipo di persone. Il covid non mi ha fatto scoprire niente di nuovo. Ho persone vicine, ben selezionate, che amo e che mi amano. Poche. Ma buone.

  2. Ti metti a nudo in questo articolo e ne esce una persona che intuivo tu fossi. Bullismo fisico da ragazzina non ne ho subito ma derisione falsità e calunnie queste si, una forma di bullismo più invasivo psicologicamente con conseguenze che mi hanno segnata per un bel po’. Finché per sopravvivere e mettermi nelle condizioni di difendere i miei cari ho imparato a dire “ me ne frego” e spesso un bel vaffan mi faceva stare meglio.. pochissimi amici e per lo più maschi, le donne sanno essere di una perfidia distruttiva. Mio padre era segretario del MSI per il Friuli; parti’ volontario e si imbarcò di nascosto per combattere in Africa. Poi la prigionia in Inghilterra (durissima, non se ne parla mai di cosa fecero gli inglesi). Fascista convinto ma non un kapo’, idealista e forse sognatore, abbandonò la politica per lo schifo. Ho respirato idee e aria di destra fin da piccola e non ho mai cambiato idea seppur ora non mi riconosco in alcun partito che va per la maggiore. Del covid ho già avuto modo di dire ciò che pensò: sono dei criminali, punto

  3. Molti di noi sono passati attraverso le forche caudine della presa in giro ,in termine bonario,per sdrammatizzare,e hanno sofferto pene dell’inferno…..a undici anni improvvisamente iniziare a balbettare ,essere preso in giro,cacagliuso cacaglione,e così via….
    Poi si cresce ,si matura,anche se l’aver avuto una prima gioventù di difficili rapporti soprattutto con le fanciulle in certa parte ti lascia il segno e di conseguenza ti condiziona i comportamenti…..a una certa età è sparita la balbuzie ed è come se fosse iniziata una rincorsa al tempo perso….quante donne,quante avventure, e sempre con un pizzico di rivalsa….quante ne ho fatte soffrire!!….molte le ho reincontrate sul web e tutte a dirmi stronzo perché lasciarmi così su due piedi!!!?????
    Oggi certamente non mi comporterei così ma è altrettanto ovvio che vi sono cause che producono effetti e che solo con la maturità riesci a gestire in modo equilibrato…..ciò che conta,credo , e che tutto ciò che vivi ti faccia crescere …. personalmente riaccetterei e rifarei tutto il vissuto anche perché sono convinto che nulla accade per caso….
    Esperienza covid : anche qui molti amici di merenda che credevo duri alla fine si sono dimostrati pavidi e timorosi….. d’altronde il 5% dei lupi tiene a bada il 90% di pecore. .. quindi ho accettato serenamente anche queste scelte altrui personali soprattutto, ribadisco, perche sono convinto che ognuno ha un proprio percorso……serena giornata

  4. Hai visto il filmato dei poliziotti che a Pescara hanno violentemente catturato un signore che a Messa non aveva la mascherina? Scene orribili… Dentro di me ho pensato: ma perchè la gente intorno non prende a mazzate i poliziotti? Se lo fanno gli spacciatori, perchè e a maggior ragione non lo fanno per autodifesa le persone buone? Maccheccazzo….. Basta!

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