IL COVID AI CALCI DI RIGORE (di Franco Marino)

Cestino puntualmente gli articoli dove si profetizza il futuro e dunque, per essere coerente, quando a scriverli sono io, cerco di ridurre al minimo le speculazioni su ciò che avverrà. “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Ma a prescindere dai precetti cristiani, ce n’è uno di natura pratica molto semplice: il rischio di fare una figuraccia. Che per quanto mi riguarda, non viene compensato nemmeno dalla prospettiva che, invece avverandosi, il lettore mi elegga come profeta.
I profeti fanno i miracoli, restituiscono la vista ai ciechi, trasformano l’acqua in vino, fondano le religioni. Io è già assai se trovo qualche lettore che abbia la forza di leggere un mio articolo. So trasformare l’acqua in caffè, ma mi sa che non vale a consacrarmi come fabbricatore di miracoli come quello che la trasformò in vino. E per la mia progressiva sordità mi sa che l’unico miracolo possa farlo Amplifon. Con i miei soldi, si capisce.
E tuttavia ci sono circostanze in cui si può fare uno strappo alla regola, a patto di chiarire che sono impressioni personali e se si mettono sul tavolo alcuni scenari possibili, chiarendo che non si ha la pretesa di definire un futuro che, in quanto tale, è imprevedibile.
Da tempo ho la sensazione è che si sia arrivati ai calci di rigore di questa vicenda. Quando i cronisti li definiscono “lotteria dei rigori”, intendono che la casualità può incidere in un senso o nell’altro. Ma di sicuro siamo arrivati ad un punto di svolta. Se negativa o positiva per chi, come noi, ha scelto di radicalizzarsi contro la narrazione medicalmente corretta, nessuno può dirlo. Ma cresce la sensazione – e il quantitativo di chi la condivide – che questi toni così violenti, aggressivi, ma anche la natura bipartisan dell’esercito del conformismo vaccinista, nascondano la debolezza di un sistema per il quale la copertura vaccinale pressochè totale pare rappresentare una questione di vita o di morte, e che la classe dirigente appaia sempre più simile a quel tossico che chiede alla madre i soldi per farsi la dose. E che tutta quest’ansia nasconda la paura che dietro vi sia un enorme bubbone sul punto di esplodere e che la carica esplosiva sia una verità che distruggerebbe tutta la classe dirigente occidentale.
Il meccanismo sembra del tutto analogo a quello dell’all-in nelle scommesse. Se un giocatore non ha bisogno di pagare dei debiti, scommetterà cifre di modesta entità, puntando ad un guadagno progressivo ma lento. Ma se è un poveraccio con un enorme debito, punterà tutto il contante che ha nel tentativo che la fortuna lo baci e lo salvi dai guai. Spesso rovinandosi definitivamente.
All’inizio, questa era una sensazione del tutto personale che poteva tranquillamente essere definita (ed è stata definita da chi l’ha avuta in confidenza) “wishful thinking”, un desiderio che si fa convinzione. Ma dal momento che certi segnali di un grosso cambiamento in arrivo – intellettuali di sinistra che si ribellano, vaccinisti di ieri non più così incrollabili oggi nelle loro certezze, dimissioni dei vertici della FDA, massima autorità mondiale in termini di farmaco, dietrofront di molti paesi europei sul greenpass – comunque si stanno intravedendo, che vi sia una crescita del fronte dissidente, è un fatto.
Questo naturalmente non implica necessariamente novità positive. E, a tal proposito, sempre premettendo che sono impressioni personali, io intravedo due scenari possibili.
Il primo è che a breve avremo una dittatura militare, con tutte le tragiche conseguenze che di norma ne conseguono. Soppressione delle libertà fondamentali, persecuzioni dei dissidenti. D’altra parte i segnali sono palesi. Quando tutte le autorità offendono quelli che, non vaccinandosi, stanno usufruendo di un diritto, non è difficile immaginare cosa accadrà.
Ma ce n’è un altro che non mi sentirei di escludere ed è confermato dalla strana coincidenza tra la data del 15 Ottobre che implicherà una stretta ancora più aggressiva in termini di greenpass, praticamente rendendolo obbligatorio per tutti i lavoratori e l’inaugurazione al Quirinale di una scultura di Rodin “Le porte dell’inferno”.
Molti hanno ricamato su questa (in effetti strana) coincidenza, soprattutto quelli che collegano quanto sta accadendo ad un disegno satanico. Prospettiva che ovviamente lascia freddo chiunque veda le cose con le lenti del materialismo e del razionalismo. Anche perchè siamo nei giorni del settecentesimo anniversario della morte di Dante, quindi in teoria potrebbe anche starci.
Ma se il simbolismo induce allo scetticismo la persona razionale, non necessariamente va sottovalutato, anzi. Se i credenti, specie quelli più ortodossi, vedono in questa coincidenza l’Anticristo che arriva a Roma, il materialista potrebbe pensare che qualcuno stia cercando di marchiare il nemico tributandogli tratti demoniaci – cosa non di oggi ma che dura da qualche anno – per poi presentarsi come il liberatore dei popoli oppressi dalla dittatura sanitaria, magari in nome di Dio. E non dico nulla di privo di riscontri, dato che le critiche contro la politica universalistica di Bergoglio vengono da molte eminenze del mondo cattolico, come del resto lo stesso Papa Francesco ha esplicitamente confermato. E se per caso fosse vera quest’ipotesi, vorrebbe dire che siamo di fronte ad una pericolosissima resa dei conti che potrebbe presto trasformarsi in una guerra civile. E ai sostenitori della dittatura sanitaria non resterebbe che la fuga a gambe levate.
I simboli sono come il pesce pilota. Se non ci dicono la verità che vorrebbero indicarci, possono comunque portarci alla verità di chi vuole usarli.
Naturalmente queste, è opportuno ribadirlo, sono tutte speculazioni per di più espresse in forma di bozza. Potrebbe essere vera l’una o l’altra. O forse esserci una terza possibilità che non conosciamo.
L’evidenza sembrerebbe confermare che siamo ai calci di rigore di questa vicenda, ad un bivio per cui o ci ritroviamo una dittatura militare o una dittatura cristiana, oppure qualcos’altro di ignoto. In sostanza una palingenesi che scompaginerà le carte di questa partita. Che può essere vinta tanto da chi l’ha dominata, tanto da chi si è limitata a rintuzzare gli attacchi avversari.
I rigori, lo dicono anche i cronisti, sono una lotteria.
E queste, è bene ricordarlo, sono solo le mie personali sensazioni.
FRANCO MARINO
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FRANCO MARINO
Credo che il 15 ottobre sia il “point break” di tutta la struttura messa su, principalmente in Italia, per imporre la vaccinazione totale. I simboli hanno la loro valenza, che si creda a loro o non, intanto perché chi li usa ci crede e si comporta come seguace del maligno. Che poi il male che sparge nel mondo provenga da lui o da una entità a lui superiore, non conta.
Riguardo alla dittatura militare ci credo poco, vista la caratura dei nostri vertici militari, salvo che non si appalesi una classe militare di capitani come nella rivoluzione dei garofani in Portogallo ma in quel caso vedremmo i militari schierati dall’altra parte della barricata. Anche la dittatura cristiana non è possibile perché il capo della cristianità ha dato forfait e i cristiani rimasti sono pochi e disorientati. Io penso più a una soluzione “all’italiana” in cui tutti i protagonisti della sceneggiata, perché altro non è, ne usciranno sani e salvi. Verranno per un po’ allontanati dai loro incarichi, per poi ricomparire in qualche partecipata dopo un paio di anni. Se ne nomineranno altri più spendibili ma sempre “con le mani in pasta”. Poi la gente fa presto a dimenticare specie ora che è iniziato il campionato di calcio…
Sottoscrivo il commento del Sig. Mario.
Finirà come leggo da qualche commento a tarallucci e vino???
Non credo proprio perché stavolta stanno cercando di distruggere il tessuto sociale più produttivo da sempre in Italia: la piccola e media impresa con l’aggravante di minare completamente la salute pubblica….molti sottovalutano quello che giornalmente accade ormai sotto gli occhi di tutti,non hanno più neppure il pudore di fare le cose nascostamente,le dichiarano un mese prima per vedere la reazione popolare….più sarà blanda più forte sarà il loro giro di vite amplificando questa dittatura sanitario-politica …..non credo minimamente che tutto finirà in modo diciamo pallonarocalcistico…..una gran fetta di popolo sta prendendo consapevolezza di ciò che sta e può accadere in peggio…..possono toccare la libertà il lavoro certi diritti ma quando toccano i figli i tuoi cari le persone che ami tutto cambia e rischiano di trovarsi delle mine vaganti pronte a tutto e basta una scintilla per accendere un incendio……. condivido l’analisi di Franco Marino anche se ovviamente non essendo un mago,posso dedurre ciò che potrebbe essere, senza esserne certo……
Io so solo che l unica volta in cui gli ANTIFA potevano lottare contro qualcosa, sono invece corsi a vaccinarsi.