L’OLOCAUSTO CONTRO GLI ITALIANI COL PRETESTO DEL VACCINO (di Franco Marino)

Gli ultimi ottant’anni della storia occidentale sono passati alla storia per aver consacrato un dogma inscalfibile da qualsiasi obiezione anche logicamente fondata: l’ineluttibilità della democrazia. Dal momento che il pensiero dogmatico, per definizione, non ammette repliche, ritenendo indispensabile la democrazia, di fatto si gettano le premesse per una dittatura. A tal proposito viene da pensare ad una gag di Luciano De Crescenzo “Solo gli stupidi non hanno dubbi” “Ne sei sicuro?” “Senza dubbio!”. Questo divertente ma amaro paradosso è tantopiù evidente se consideriamo che, nel nome della democrazia, si sta realizzando la più pericolosa tirannia che la storia dell’umanità ricordi.
La differenza tra una dittatura ufficiale e una dittatura travestita da democrazia sta nel tipo di propaganda. Ovviamente, dal momento che la democrazia deve cercare di apparire quanto più credibile possa, deve costruire una narrazione che di fatto dia l’illusione che essa venga preservata. E per fare ciò, meno persone possibili si devono accorgere della cosa.
Prendiamo il nazismo. Hitler, stando alla storiografia ufficiale, ad un certo punto individuò nella causa dei problemi della Germania gli ebrei. Introducendo le ben note leggi antisemite, non si fece scrupolo di dire che gli ebrei andassero praticamente espulsi dalla vita civile del paese. E poi sterminati. Lo stigma di quell’operazione fu tale che tutte le volte che qualcuno osa anche solo proferire manifestazioni anche solo paraverbali che possano assomigliare a qualcosa di fascista o nazista, subito viene associato alle camere a gas. Nota a margine: leggi simili a quelle tedesche e italiane erano presenti in tutti i paesi europei e negli USA il razzismo fu legge di stato fino agli anni Sessanta. Italia e Germania non le inventarono, anzi furono gli ultimi paesi ad introdurle.
Ma andiamo avanti. Quell’esperienza di fatto consacrò il concetto di genocidio come crimine supremo, contro cui qualsiasi argomentazione sarebbe stata considerata inaccettabile. Nei tempi democratici in cui viviamo, da molto tempo le identità nazionali sono nel mirino dall’intelligenza globale. I sovranisti, a più riprese, vengono riempiti di insulti. Si cerca di dire che tra di loro ci sono sottoculturati, psicopatici. Quando un ragazzo fu ucciso qualche tempo fa, senza che la cosa avesse alcuna connessione col delitto, fu detto che era “di idee sovraniste”, quasi come a voler dire “Sì vabbè, chissà cosa c’è sotto”.
Che contro le identità nazionali si covino disegni di persecuzione è cosa non di oggi. Ciò che è cambiato è che oggi si è trovato finalmente un “valido” pretesto per perseguitarle. Quale? Il non-vaccino.
Se qualcuno un paio di anni fa avesse proposto leggi razziali contro i patrioti italiani, intesi come coloro che sono contrari all’Euro, all’Unione Europea e in generale al progressismo multicolorato, anche dall’altra parte sarebbero sorti dubbi. Invece, la questione vaccinale – che, è bene ripeterlo, per molti me compreso non è relativa all’utilità dei vaccini ma alla pericolosità di questo vaccino e all’inaffidabilità di questa classe politica – ha costituito per il regime in atto il pretesto che si aspettava per far fuori tutti coloro che, per spirito critico sviluppato e per una certa incapacità ad assoggettarsi alla dittatura della maggioranza (su cui Gaber scrisse cose fantastiche), rientrano in archetipi antropologici antecedenti alla questione covid. In sostanza, si stanno gettando le premesse per una Shoah contro le identità europee, in particolare contro quella italiana – già considerata in tempi non sospetti come una sorta di laboratorio sperimentale – in modo tale che nessuno la definisca come tale.
Definire i non vaccinati come i nuovi ebrei può apparire legittimamente improprio, se invece di guardare la luna, si guarda il dito. Certo, può apparire ridicolo pensare che i non vaccinati costituiscano una nazione a sè, sebbene vada ricordato che gli Stati Uniti, privi di qualsiasi elemento etnico che li caratterizzi rispetto ad altri popoli, pur tuttavia hanno costruito un impero che dura da quasi duecentocinquant’anni, che si fonda su elementi non etnici ma morali, su una sorta di condivisione spirituale. Questo, se si guarda il dito. Se, invece, “si guarda la luna”, si prende rapidamente coscienza di come nel recinto cosiddetto “novax” o “negazionista” si sia lavorato in quest’anno e mezzo per radunarvi chiunque già avesse opinioni critiche nei confronti nel sistema e costituire così il pretesto – di cui vediamo la coltivazione già nei media ufficiali – per praticare quella nuova shoah che oltretutto non è roba di oggi ma un piano che le elite coltivano da cento anni. Un indizio? Il fatto che sui giornali mainstream – non sul corriere del complottista – dilaghino notizie sui morti per questo o per quell’altro motivo, per poi scrivere accanto che si erano vaccinati. In modo tale che a molti vengano dubbi, che monti una forte dissidenza che loro potranno schedare a proprio piacimento. Una volta stabilito che i non-vaccinati sono pericolosi per i vaccinati – e una volta o l’altra ci si dovrà pure chiedere a che cosa servano i vaccini se basta un non-vaccinato per scatenare un’altra epidemia – sarà semplicissimo chiedere ai vaccinati il consenso per perseguitare chi non ha deciso di farsi inoculare.
Il seguito potrà sembrarvi complottistico ma a me pare palese. E quando un presidente del consiglio ma soprattutto una personalità del calibro di Draghi, con la sua storia di presidente di due delle tre più importanti istituzioni mondiali (Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea) si permette di appellare come vigliacchi persone che, a torto o a ragione, usufruiscono di quello che per ora è un diritto, a me sembra chiara la pericolosa china intrapresa.
E non la vede solo chi non vuole vederla. Perchè chi vuole davvero vedere, ha capito. Da ben prima della vicenda Covid.
Il vaccino è il pretesto con cui la finanza internazionale, attraverso i suoi tentacoli, sta cercando di realizzare il genocidio culturale che cova da cento anni. E che non può apertamente confessare.
FRANCO MARINO
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Beh…la soluzione l’hanno trovata..
Anche perché, i cosiddetti (scienziati ) in fatto di virus, invece di studiare, e trovare soluzioni,intese come cura, vanno in TV, a promuovere un(vaccino) che NON funziona.
Ma allora!!! Che li paghiamo a fare???
E si lamentano, se, vengono insultati?
In tutto questo, il vero problema non è né l’elite (intesa come agglomerato generico), né qualche scienziato venduto. È la gente. Il nostro vicino di casa, il collega, il cliente… Loro non hanno nessuna intenzione di capire e non ha più senso tentare di ragionarci. È fatta. Se anche domani il regime venisse smentito con fatti (ed è già successo innumerevoli volte), loro continuerebbero ad odiarci. Perché gli piace.
Io inizio a pensare che ogni tanto i mass media parlino di qualche morto da vaccino appositamente per intercettare la sensibilità delle persone più critiche e intelligenti, per farle venire allo scoperto e poi etichettarle come dissidenti e usarle come capri espiatori per l’imposizione di leggi sempre più fasciste.
Diversamente non passerebbe neppure la notizia di un mal di testa post inoculazione.