LA VIOLENZA SI FERMA SOLO DAVANTI ALLA RIBELLIONE (di Franco Marino)

Essendo napoletano, sono percorso dalla fama di venire da una città di camorra. Il risultato è che quando qualche amico viene a trovarmi da fuori, mi dice “Bella Napoli, peccato che c’è la camorra”. La settorializzazione di un fenomeno ha esattamente questo scopo. Convincere che certe cose abbiano origine solo da certi luoghi. In questo modo, la gente è convinta che certe cose siano esclusive di un certo luogo.
In realtà, l’esistenza della mafia siciliana, della ndrangheta calabrese, della yakuza giapponese, della mafia russa e poi di quella americana, per non parlare della Triade cinese, dimostrano che non ha il minimo senso far credere che la criminalità sia un fenomeno locale. Ma semmai un fenomeno umano. In quanto tale figlio di una tendenza la cui differenziazione dipende, semmai, dal tipo di tessuto sociale. Non dalla cultura del posto. Che semmai influenza i caratteri estetici di un delinquente. Se è un mafioso, vestirà con la coppola e la lupara, se è uno della Triade, vestirà con qualche abito cinese. Ma se un criminale va in un negozio e dice “Uagliò, ramm duicient euro o sinnò te faccio zumpà per aria ‘a puteca” invece di “Hey dude, give me two hundred euros, otherwise your shop will be destroyed”, dal punto di vista del negoziante il risultato finale penso che cambi assai poco.
La cosa diventa ancor più paradossale quando parliamo, per esempio, di violenza sulle donne. Tra chi mi legge, c’è più di una persona che ha subito violenze dal partner. Ed è sufficiente ascoltare i racconti per capire che la violenza si insinua nella vittima come un cancro. Dapprima “è solo uno schiaffo”. Ma la vittima decide che per uno schiaffo non vale la pena chiudere un rapporto. “Può scappare”. Il problema è che quello schiaffo poi diventa più violento, poi arriva il calcio, poi arriva il pugno, in un escalation che, se non frenata, può diventare addirittura fatale. Ma il problema è a monte. Se la vittima avesse lasciato il partner al primo schiaffo, ciò non sarebbe accaduto. Consentendoglielo, il partner ha capito che esistono dei limiti che possono essere violati. Col consenso della vittima.
Se tutto quello che sta accadendo in questo paese fosse stato istantaneo, si può stare certi che per quanto il potere possa controllare militarmente i mezzi di comunicazione, di informazione e di infotainment, non ci sarebbe stata questa passività o perlomeno si sarebbe colta la violenza a cui siamo sottoposti da un anno e mezzo.
Invece il tutto è stato inoculato a piccole dosi, costanti. In un perenne vai e vieni, stop and go. Che molti chiamano finestre di Overton o rana nell’ebollitore. Abbiamo accettato passivamente che i violenti che ci governano, cancellassero progressivamente quei dettami costituzionali che, non che io abbia mai creduto granchè alla bontà della Costituzione, ma quantomeno, teoricamente, avrebbero dovuto porvi freno.
Chi si è vaccinato non per paura di ammalarsi – in quel caso avrebbe non certo la mia condivisione ma il mio rispetto – ma solo per tornare a godere delle libertà sottratte, se crede che basti il greenpass per ricominciare a vivere, farà presto una tragica scoperta: accettando di farsi schiaffeggiare dal potere, presto lo schiaffo diventerà pugno. Poi diventerà calcio. Poi diventerà violenza furia, cieca, botte. Fino alla morte.
E non vi aspettate che il sistema di potere che ci sta tiranneggiando ammetta la propria violenza. Anche perchè una delle caratteristiche dei violenti è che loro sono intimamente convinti di fare del bene. Non sono loro ad essere violenti, è la vittima che provoca. Tradotto: sono i cittadini ad essere irresponsabili, non è il potere che li sta prevaricando. O anche qualcosa che, chi è vittima di violenza lo può testimoniare, avviene molto di frequente: il violento che si scusa e dice “Non so che mi è preso, non lo faccio più”. Tradotto: era un’emergenza. Poi quando ci si rende conto dei danni che si è fatto, “Obbedivamo a degli ordini”. Esattamente come il violento che, quando si rende conto di quello che ha fatto, vuol far credere che obbedisse a degli istinti a lui esterni.
La verità è che molte vittime sono colpevoli di ciò che un partner violento fa loro. Perchè glielo permettono. Una donna deve andarsene al primo schiaffo datole dal partner. Un cittadino deve ribellarsi alla prima violazione dei propri diritti. Il ragionamento è il medesimo. Se ciò non avviene, in entrambi i casi, la conseguenza è la tirannia di uomini violenti. E non è una violenza che si ferma. Mai. Perchè il violento, mano mano che la vittima non si oppone, troverà sempre scusanti e giustificazioni per la propria violenza.
Fino ad ucciderla.
FRANCO MARINO
Vero..con la complicità della massa..hanno messo il giogo ..
E lo stringeranno sempre più..
Articolo che condivido appieno, musica per le mie orecchie.. temo che ora come ora ci siamo lasciati violentare e tiranneggiare oltre il limite da dei criminali.. temo altresì che la maggior parte degli italiani non abbia ancora compreso che la tirannide continuerà in una escalation fino ad annientarci .. forse saremmo ancora in tempo ma non vedo un popolo unito pronto a ribellarsi
No purtroppo credo che sia troppo tardi, bisognava ribellarsi nel Marzo 2020 quando ci hanno imposto il lockdown e invece ci siamo fatti chiudere tutti dentro casa senza che nessuno dicesse nulla, complice anche il clima di terrore ingiustificato propagandato dai media. Accettando il lockdown abbiamo implicitamente accettato le regole del gioco, la partita deve essere conclusa.
La logica è cosa ferrea e quando con c’è vuol dire che c’è altro. La logica dice che il vaccino serve a produrre anticorpi che servono a ecc. Se si vaccina per questo motivo chi lo fa ha tutto l’interesse a verificare se gli anticorpi si sono prodotti e quanto durano, bene… ma non lo fanno anzi disincentivano a farlo. Per giunta dalle ultime direttive si scopre che se una persona che si è ammalata di covid dopo un anno ha ancora gli anticorpi molto alti non ha diritto al greenpass e per averlo deve fare il vaccino. Questa non è logica e nemmeno scienza.
È un po’ che lo dico, ormai con le manifestazioni pacifiche non sono più da nessuna parte! Loro hanno perfettamente capito che la maggior parte degli italiani è disposta a subire qualsiasi cosa pur di non vedersi costretta a rinunciare al ristorante o alla discoteca.