Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

LE OLIMPIADI DELLA PROPAGANDA (di Franco Marino)

Forse per la prima volta nella storia, non ho seguito per niente le Olimpiadi. Le ragioni sono molteplici e hanno prevalentemente a che fare col clima di insopportabile propaganda che le contraddistingue. E la cosa è curiosa soprattutto se si pensa che De Coubertin, che delle moderne Olimpiadi è il fondatore, voleva escludere dalla partecipazione le donne. E nel dirlo ho quasi paura di dare un suggerimento alle nazifemministe che potrebbero chiederne l’abolizione.
La scelta di usare la Egonu come portabandiera poi è emblematica. Una Nazionale che aveva atleti di ben altra caratura come la monumentale Federica Pellegrini o l’eterno Montano che alla bella età di quarantatre anni – quando io pensavo che si fosse ritirato da almeno un lustro – è andato a prendersi un argento, ha scelto invece un’atleta con poco pedigree alle spalle ma che, in quanto nera, lesbica, rappresenta il perfetto prototipo per la propaganda arcobalenata.
Ad essa si è aggiunta l’arciera Lucilla Boari che ha colto l’occasione per rivelare al mondo di essere lesbica, come se la cosa dovesse riguardare il mondo intero. E inevitabilmente tutti si sono avventati come avvoltoi su Marcell Jacobs, madre italiana, padre texano, vagamente mulatto, celebrandolo come spot contro l’antirazzismo.
“Lo fanno per rompere un tabù” recitano convinti i sostenitori della cultura del coming out. Quando basterebbe girarsi attorno per scoprire che mai, nella storia dell’umanità, alcune specifiche categorie protette – tutte guarda caso mirate a colpire l’uomo bianco etero – hanno goduto non solo del sacrosanto diritto di veder rispettata la propria identità – cosa che non mi sognerei mai di discutere – ma finanche di vedersi concessi privilegi, protezioni e in generale la tutela materna di un sistema che ormai è platealmente impegnato a costruire l’uomo nuovo che piace alle multinazionali: polirazziale, policulturale, polisessuale, polivaccinato.
Sport, arte, letteratura. E’ tutto dominato da propaganda gay, immigrazionista, multiculturalista, femminista. Si premiano – non per le loro capacità ma per ciò che rappresentano – gay, neri residenti in Europa, femministe misandriche. Siamo dominati dal totalitarismo neutralista che fingendo di celebrare le differenze, in realtà vuole distruggerle.

Personalmente, in quanto di destra e dunque sovranista, secondo la pubblicistica, dovrei essere razzista e omofobo. E invece quando Jacobs ha vinto la sua gara in una distanza nella quale noi la finale in cento anni non l’avevamo mai vista manco col binocolo, sono stato contento, fregandomene che fosse mulatto. Analogamente quando Balotelli purgò i crucchi con una doppietta agli Europei del 2012, diedi da Napoli un urlo che secondo me si sentì pure in Germania. Per me chi veste con orgoglio i colori italiani, è italiano a tutti gli effetti. E dunque non ho bisogno che una sinistra ipocrita e bacchettona venga a farmi propaganda sull’importanza della multirazzialità. Perchè solo per un idiota, un nero con i colori azzurri e la bandiera italiana, è una notiziona da sbandierare. Io che Jacobs sia nero, mulatto, bianco, pallido, manco me n’ero accorto. E, a dirla tutta, manco mi frega. Come non mi fregava nulla che Freddie Mercury e David Bowie fossero tutti sessualmente alquanto ambigui.

La realtà è che se in questo paese torneranno l’omofobia e il razzismo, la colpa sarà soltanto di una sinistra che, fingendo di combatterle, non ha fatto altro che esacerbare gli animi di persone impegnate in ben altri problemi che non siano vittorie già vinte e che toccano esigue minoranze.
Questo delirio generale è un’infezione, un cancro che sta divorando tutto ciò che incontra. E che va fermato prima che distrugga la nostra cultura e la nostra umanità.
Sono preoccupato e stomacato.

FRANCO MARINO

3 commenti su “LE OLIMPIADI DELLA PROPAGANDA (di Franco Marino)

  1. Il loro scopo è annientare qualunque forma di identità, e se ci pensi l’identità sessuale è una delle più pervasive e precoci. Il consumatore perfetto deve essere passivo e guidato dall’esterno, non dall’interno, proprio come sono guidate dall’esterno tutte queste manifestazioni e forme di propaganda a favore di presunte minoranze bistrattate.

  2. disgraziatamente hai pienamente ragione Franco, e stanno riuscendo finanche a rovinare una straordinaria pagina sportiva scritta ieri da Marcell Jacobs, comunque TOTALMENTE ITALIANO…

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