Il Detonatore

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UNA BOTTA DI OTTIMISMO: SE SI COMPORTANO COSI’, SONO DEBOLI (di Franco Marino)

Se nel 1938 qualcuno avesse detto che il fascismo e il nazismo erano al collasso, sarebbe stato preso per complottista, millenarista. La convinzione di tutti era che quei regimi, per giunta sostenuti dalla medesima finanza che poi li avrebbe abbattuti (grande verità di cui una volta o l’altra pure la destra radicale dovrebbe cercare di farsi una ragione), sarebbero durati ancora per molto. E invece non durarono.
Le motivazioni furono molteplici. Vennero meno le protezioni internazionali che avevano favorito l’ascesa dei due leader, le quali generarono una forte speculazione che nel giro di poco mandò al collasso sia l’economia italiana che quella tedesca. Accelerando verso l’obiettivo della guerra. Venne meno la capacità dei loro straordinari leader di mantenere il contatto con la realtà e certamente il Mussolini e l’Hitler degli ultimi anni non erano certo quelli dei primi. In generale, quei regimi non saziavano più la fame della realtà.

E’ guardando a quanto sopra che io sono ottimista sul futuro. Quelli che si atteggiano a sapidi maestri dell’humour dicono che l’ottimista è un pessimista male informato. La realtà è che non esiste un atteggiamento più saggio dell’altro. Sia l’ottimismo che il pessimismo, se ideologici, sono sbagliati. Il pessimista che si veda diagnosticato un carcinoma polmonare maligno con metastasi al cervello, ha buone ragioni per essere pessimista. L’ottimista che si veda diagnosticato un tumore circoscritto, senza metastasi, ha buone ragioni per tirare un sospiro di sollievo e continuare a curarsi, consapevole che ne uscirà.
Io sono ottimista per una ragione semplicissima: è una situazione, questa, che non può durare oltre senza produrre delle inevitabili reazioni. E lo sono perchè un sistema che ricorre a questa quantità di violenza e arroganza per imporsi, è inevitabilmente un sistema debole.
Se, del resto, osservassimo una partita di calcio, scopriremo che la squadra in vantaggio, al novantesimo, nel tentativo di pareggiare, manda in avanti anche il portiere. Perchè a quel punto, il gol del due a zero non cambierebbe nulla. Un sistema di potere che non è più in grado di comunicare con i cittadini, che li minaccia, che gli toglie le libertà e che soprattutto non ha il coraggio di ufficializzare la propria natura dittatoriale, è un sistema che ha una paura fottuta di essere rovesciato.
Quando un potere è davvero tale, non ha bisogno di fare la faccia feroce. Non ha bisogno di ricattare moralmente e materialmente i propri cittadini. Non ha bisogno di tutte queste tonnellate di propaganda per far arrivare certi messaggi.

Un tempo non funzionava così. Quando ci fu l’emergenza AIDS, qualcuno che la negava effettivamente c’era (e non erano i complottisti ma il premio Nobel, Duesberg) ma in generale tutti, mentre vedevamo VIP famosissimi ma anche gente comune, disintegrarsi per via dell’AIDS, pensavamo che quando il sistema ci diceva di metterci il preservativo, di non bucarci e di stare attenti a chi frequentavamo, in fondo lo facesse per il nostro bene. E ci allineavamo. Me compreso, che da quell’emergenza ero letteralmente terrorizzato, al punto che finii in psicoterapia. Se fosse arrivato un vaccino, mi sarei precipitato a farlo.
Oggi non è più così. Se persino un personaggio di spicco della Sanità come Burioni, sente l’esigenza di trollare su Twitter come un bimbominchia, senza rendersi conto che tutta la massa di idioti che lo spalleggiano, in realtà cerca da lui soltanto la carezzina per accreditarsi come quelli che benpensano, è il chiaro segnale che lo scollamento tra il potere e la gente comune è divenuto palese. Un po’ perchè, giustappunto, ci mettono i virologi del proprio a screditare la propria professione e un po’ perchè il regime sta lentamente mostrando tutte le proprie debolezze.

Dopodichè il tutto può durare altri dieci anni o domattina magari ci svegliamo e se accendiamo la TV scopriamo che dei militari l’hanno occupata. O se ci colleghiamo su Facebook leggiamo un messaggio con scritto “Sito chiuso dalle forze dell’ordine per il motivo tal dei tali”.
Ma a me il disfacimento del regime pare evidente e dunque un buon motivo per essere ottimista. Purchè si tenga sempre presente l’insegnamento di Foucault in “storia della sessualità”. Del potere non ci si libera mai veramente.

FRANCO MARINO

3 commenti su “UNA BOTTA DI OTTIMISMO: SE SI COMPORTANO COSI’, SONO DEBOLI (di Franco Marino)

  1. Spero tanto che tu abbia ragione ma vedo troppi italiani che non ragionano più! E soprattutto attaccano con violenza anche se per ora solo verbale chi la pensa diversamente!

  2. Ciao Silvia. Gli italiani di cui parli non ragionavano nemmeno prima, solo che ora possono sfogare la loro insoddisfazione e la loro rabbia verso un capro espiatorio preciso, i non vaccinati, col consenso e addirittura l’incentivo dell’autorità.
    Sono tempi paradossali quelli in cui viviamo, da una parte sforzi mondiali contro i pregiudizi verso determinate minoranze, leggi speciali per difendere qualunque stranezza personale o forma di permalosità, e al tempo stesso segregazione sociale e incitamento all’odio verso altre categorie considerate indegne di qualunque forma di tutela. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

  3. Era più facile quando i cattivi avevano un volto e un nome. Oggi ci sono “loro”. Un’entità, in un certo senso, che si compra gli appoggi. Ci accaniamo contro gli appoggi “un tanto al chilo” (Burioni, Bassetti, Draghi e fuffa varia) senza renderci conto che sono tutti sostituibili e che non ne sono i fautori. Se domani dovessi decidere di tentare il tutto per tutto, non saprei contro chi. Chi è il nostro nemico? Dove sta?

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