Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – COME LA TELEVISIONE TRASFORMERÀ I VOSTRI FIGLI MASCHI IN CUCKOLD (di Matteo Fais)

Non avevo mai seguito queste trasmissioni del cazzo. Ma, l’altra sera, mi chiama l’amico Guido, di Gigapill – The Redpill Ecosystem 9.0. Impreca e tira giù santi come un forsennato. Sento che dentro gli esplodono bombe e l’acido muriatico gli consuma il fegato. Mi racconta di quel programma su Mediaset, La pupa e il secchione. Mi dice “P… D…, fratello, lo devi guardare, per comprendere dove stiamo andando a finire. Io, ogni tanto, mi metto lì di fronte alla tele e studio questi fenomeni in senso antropologico, cerco di capire, immaginando l’effetto lavaggio del cervello sui ragazzini, sulla gente che non possiede un senso critico”. Mi faccio mandare tutto via email.

Personaggi maschili di La pupa e il secchione

La mattina dopo, mi metto di buzzo buono, con lo stomaco pieno di antiemetici per evitare di rimettere tutta la colazione. Sono disgustato, schiumante, voglioso di lanciare lo schermo contro il muro. Eppure, devo stare calmo, osservare con attenzione, soppesare.

Nella puntata che mi ha inviato il mio compare si vede sto ragazzetto, dall’aria tanto intelligente quanto sfigata – a occhio e croce, la vulva non deve averla mai vista neppure in un referto medico –, che confessa a un altro concorrente di trovare una delle ragazze chiuse nella casa decisamente stupida. Non lo grida, non lo mette nero su bianco su Facebook, non si affaccia alla finestra per affermarlo a pieni polmoni con solennità. No, lo sussurra, il poveretto. Lo biascica a mezza voce, appena pizzicando le corde vocali. Ovviamente, l’altro lo sputtana coram populo.

Inizia un casino infernale. I maschi si schierano contro di lui, lo bullizzano, gli dicono che è malato, pieno di problemi con l’altro sesso. “Devi farti curare”, lo rimbrottano tutti. La tizia, quella a cui ha dato della stupidina, corre a prendergli i vestiti e li scaraventa in giardino. Lui inizia a piangere come il bimbo preso a schiaffi da un cerchio di delinquentelli.

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Sento salirmi dentro il crimine. Penso a come avrei reagito io. Immagino le mascelle slogate, gente in terra a massaggiarsi la schiena dolorante, e la fighetta che mi corre davanti urlando, manco avesse visto il demonio con il fottuto forcone. Madonna mia, quanto avrei gridato e insultato. Sarei passato addosso a quella massa di invertebrati cantando qualche aria da L’anello del Nibelungo di Wagner.

Adesso, sono ben consapevole che questa potrebbe essere tutta fiction pensata, scritta e fatta recitare da un regista. Non me ne frega un cazzo. È il messaggio che passa a essere pericoloso: una donna non si può criticare. Non importa che donna. Potrebbe essere Emily Dickinson o una scemetta come quella che rimprovera il maschietto beta per l’oltraggio subito. Mi dà i brividi l’idea che, se si fa notare molto candidamente che una non brilla, si è gente da curare secondo sovietiche procedure di rieducazione.

Penso a ciò che mi ha detto Guido. “Cosa ne sarà della gioventù? Guarda come li stanno formando. Non devono rispettare le donne, ma averne paura. Qualsiasi critica, qualunque sia il loro atteggiamento, non sarà ammessa, ma repressa”. Gli faccio: “Bello mio, è tutto chiaro: c’è un gigantesco piano di mutazione antropologica che stanno portando avanti. Vogliono farci diventare tutti dei cuckold schifosi, Cristo Santo! Mi sbaglierò, ma prima o poi ti diranno che, se tua moglie si porta a casa l’amichetto, tu devi stare li a segarti mentre lui la monta. È la fine dell’uomo occidentale. Eunuco, cornuto e pure contento”.

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Dentro di noi, sappiamo benissimo chi è il responsabile di tutto ciò: quell’immonda visione dei rapporti umani nota come femminismo di terza – o quarta che sia – generazione. Siamo passati dalla pretesa della parità alla volontà di sottomissione, da Simone de Beauvoir al femdomen, dalla materna dolcezza alla Mistress, dal volerci dotati al vederci castrati. Tra una generazione massimo sarà la fine. Sostituiti etnicamente, saremo lì onanisticamente piegati al compiacimento della sottomissione. I maschi di tutto il mondo dovrebbero unirsi per fermare un simile scempio, non fosse che i cucki sono già tristemente maggioranza. Persino Mediaset lavora segretamente contro la mascolinità. Se fossimo ancora dotati di un po’ di testicoli, scateneremmo l’inferno.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

6 commenti su “L’EDITORIALE – COME LA TELEVISIONE TRASFORMERÀ I VOSTRI FIGLI MASCHI IN CUCKOLD (di Matteo Fais)

  1. Da ragazzina (cresciuta in una casa di sole donne, papà era violento e si suicidò in casa quando avevo 7 anni) ero abbastanza femminista…ma non così tanto da perculare una ipotetica Cenerentola (che si sposa per scappare dalle violenze della matrigna e delle sorellastre). Nella mia testa una donna etero doveva scegliere un uomo, forte e maschio, altrimenti una era lesbica e si sceglieva una donna. Che male c’era, mi domandavo, a scegliersi un uomo maschio (tenendo presente che sin da piccola sapevo che esistevano ancje omosessuali maschi e non solo le imitazioni di femminette che tanto piacevano alla TV). Capii anni dopo che la maggioranza delle persone sono portate, da come male vengono cresciute in casa e dalla TV (ora ancje gli influencer ci si mettono) a pensare di volere un certo tipo di uomo che oramai nella maggioranza è un essere umano che scimmiottare una donna, e a definirlo SENSIBILE…come se un uomo che va a pesca, caccia non lo sia. Certe persone vanno aiutate da piccole a parere mio.
    Il mio non è sessismo, infatti quando un uomo tenta di picchiarmi (e purtroppo è accaduto) io rispondo a botte per quanto i miei 60 kg per 1.63 possano aiutarmi e non mi faccio picchiare e umiliare. Ma ribadisco il concetto, se gli uomini vengono da Marte e le donne da venere perché Martizzare una donna e Venerizzare un uomo visto che fisicamente non è nella loro natura?
    E infatti gli uomini, caratterialmente si comportano da uomini, lasciando ad esempio la tavoletta del wc alzata, siano essi gay o etero o altrosessuali(piace molto ai globalisti etichettare). E le donne sbroccano qualche giorno prima delle mestruazioni, e se sono lesbiche (sono stata con una donna per 7 anni) è una guerra allucinante posso garantirlo!

  2. Quel programma è di una demenziale, e io credo che sia anche tutta una recita squallida.
    Ma anche prenderlo ad esempio come paradigma dell’attuale società è demenziale.

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