Il Detonatore

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LA CONFESSIONE DI UNA LETTRICE – “NELLA VITA, HO FALLITO IN TUTTO: SONO DISOCCUPATA, SENZA FIGLI NÉ MARITO” (di Matteo Fais)

C’è un Paese là fuori, un Paese fatto di uomini e donne, eterosessuali e omosessuali, disperato, che con i diritti civili, il DDL Zan-Scalfarotto, l’accoglienza indiscriminata dell’Africa e via vaneggiando ci si pulisce il culo. Sono i dannati dell’Italia. 

Figli di ex borghesi, domestiche e operai, impiegati e professori, vivono e vivranno molto peggio dei loro genitori. Sono diplomati e laureati – ma, soprattutto, laureati -, eppure, ancora a trenta-quarant’anni conducono un’esistenza senza meta e senza direzione. Non sanno cosa sarà di loro, non hanno speranza. Si arrabattano e, frattanto, si acconterebbero anche di un misero lavoretto da tirocinanti in cambio di una retribuzione irrisoria.

Questa è l’Italia di oggi, come ci racconta una nostra lettrice, nella lettera riportata qui di seguito, che chiede giustamente di restare anonima, per non perdere anche la remota possibilità di trovare un’occupazione. Mentre una classe politica senza remore pensa di chiudere in casa un Paese che forse non potrà mai permettersi una casa e discute di omofobia e razzismo, nel mondo reale vige la schiavitù legalizzata. Frattanto, spendiamo per il mantenimento di un immigrato molto più di quanto si dia alla maggior parte dei lavoratori e pensionati. Già, ma noi restiamo umani…

LA LETTERA

Sono attualmente in cerca di lavoro, pertanto appartengo, a tutti gli effetti, all’ampia ed estesa schiera dei disoccupati italiani. In passato, ho fatto vari “lavoretti”. Così vengono definiti quei mestieri, cosiddetti umili, considerati dalla maggioranza temporanei, ma che invece, in molti casi, divengono le uniche fonti di sostentamento di un’intera vita. Li ho fatti, in principio, per pagare le tasse universitarie, in attesa di un’occupazione migliore, preferibilmente in linea con il mio percorso di studi. Date queste premesse, risulta piuttosto facile intuire che, superata una determinata fascia d’età, le esigenze inevitabilmente cambiano, tuttavia i desideri restano – più o meno – sempre gli stessi: un’indipendenza economica, un buon lavoro, magari un compagno con cui condividere la propria vita e – perché no? – avere dei figli. Insomma, tutto ciò che la maggior parte della gente comune auspica per sé. Ma, si sa, la realtà spesso non coincide con le proprie aspirazioni e cozza bruscamente contro lo spesso muro delle vane illusioni.

Un giorno qualunque può capitare di venire a sapere che quel tuo vecchio amico, compagno di classe alle scuole superiori, ha vinto il concorso come Funzionario Amministrativo presso il Comune di Valsamoggia e, a quel punto,  la domanda sorge spontanea: “Se ci è riuscito lui, perché non potrei riuscirci anch’io?”

Nella regione in cui risiedo vengono periodicamente pubblicati bandi di concorso pubblici per un solo posto. Ovviamente, la partecipazione prevede il possesso di requisiti particolari da parte dei candidati, nonché alcune prove selettive da sostenere. Inoltre, bisogna considerare un elemento essenziale: quando si tratta di concorsi con un numero elevato di partecipanti – ovvero quasi sempre -, le probabilità di essere selezionati si riducono drasticamente. In questi casi, il più delle volte è necessario affidare la propria sorte alla Fortuna e sperare che questa sia dalla nostra parte.

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Nonostante qualche perplessità, mi sono risolta più volte a prendere parte anch’io a queste folli “lotterie” – o meglio, a queste folli “lotte” in cui non sono schierati due eserciti, ma ogni individuo è l’avversario dell’altro -, dopo le quali si decreta la vittoria di un unico aspirante, mentre tutti gli altri sono soltanto dei perdenti. Inutile dire che ho perduto ogni volta, e non solo la speranza. Non ho ottenuto nessuno dei posti tanto ambiti, con un contratto a tempo indeterminato, né ho vissuto una qualche esperienza che mi abbia arricchito. Ho semplicemente fatto i conti con la dura realtà, assaporando, in tutte le occasioni, l’amarezza.

Talvolta, la mia caparbietà sorprende persino me stessa. Il mese scorso mi è giunta la notizia della possibilità di svolgere un tirocinio presso un piccolo comune, non molto distante da casa. Ho subito immaginato che la retribuzione non sarebbe stata particolarmente alta, ma in compenso sarebbe potuta essere un’esperienza formativa, poiché l’area di intervento era di mia competenza. Si trattava di un tirocinio della durata complessiva di nove mesi, con venti ore settimanali e un orario ancora da stabilire. Sul sito del comune era scritto che l’indennità mensile di partecipazione sarebbe stata pari a 300€ – poco più di 3 € per ogni ora di lavoro – e che, al termine dell’esperienza, sarebbe stata rilasciata una certificazione riconosciuta a livello regionale. Insomma, in poche parole, un vero e proprio sfruttamento legalizzato. Ho pensato: “Beh, meglio di niente!”. Così, dopo aver inviato una e-mail all’indirizzo di posta elettronica del comune, con tutta la documentazione richiesta, ho ricevuto una risposta dalla Responsabile con l’orario del colloquio.

Nell’ufficio dove si è svolta la selezione c’erano tre esaminatori. Uno di loro teneva in mano il mio curriculum e, nel frattempo, gli altri due parlavano a turno. Il colloquio è durato poco, circa dieci minuti. Prima di congedarmi, la Responsabile si è rivolta a me, dicendo: “In tutto siete undici. Dovete attendere l’esito della valutazione e la pubblicazione della graduatoria sul nostro sito. Vi invierò io stessa una e-mail con l’allegato, in modo da risparmiarvi il disturbo di andare a controllare ogni giorno sulla piattaforma”. Beh, quantomeno era stata gentile.

Oggi, ho ricevuto la fatidica risposta. Non ho vinto la selezione per cinque punti. Il candidato selezionato, con mia grande sorpresa, è una donna che ha superato i quarant’anni – incredibile che, ancora, a quell’età, ci siano persone costrette ad andare alla ricerca persino di un posto simile. Ho conquistato la terza posizione e una grande delusione per aver fallito di nuovo. Mi rende profondamente triste l’idea di dover competere per un misero tirocinio, ma la cosa che più di ogni altra mi rattrista è l’amara constatazione di aver subito l’ennesima sconfitta.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

Chat WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. . 

3 commenti su “LA CONFESSIONE DI UNA LETTRICE – “NELLA VITA, HO FALLITO IN TUTTO: SONO DISOCCUPATA, SENZA FIGLI NÉ MARITO” (di Matteo Fais)

  1. LA SOLUZIONE

    Per avere la soluzione è necessario prima studiare bene il problema, ma qual’è il nostro Problema ?

    Perche manca il lavoro, perche manca occupazione, perche i salari, le pensioni, sono da fame, perche i prezzi sono alle stelle, perche le piccole e medie imprese chiudono, perche delocalizzano, perche i giovani scappano dal nostro bel paese, il piu’ bello del mondo, il piu’ bello dei belli, perche i giovani non si sposano, non fanno figli, non mettono su famiglia ?

    Euro, Europa, Ue, trattati, signoraggio, debito pubblico, pareggio di bilancio ?

    No signore ! Ma per un solo motivo : https://www.facebook.com/photo.php?fbid=774004540115244&set=pb.100025171142827.-2207520000..&type=3

  2. LA SOLUZIONE

    Per avere la soluzione è necessario prima studiare bene il problema, ma qual’è il nostro Problema ?

    Perche manca il lavoro, perche manca occupazione, perche i salari, le pensioni, sono da fame, perche i prezzi sono alle stelle, perche le piccole e medie imprese chiudono, perche delocalizzano, perche i giovani scappano dal nostro bel paese, il piu’ bello del mondo, il piu’ bello dei belli, perche i giovani non si sposano, non fanno figli, non mettono su famiglia ?

    Euro, Europa, Ue, trattati, signoraggio, debito pubblico, pareggio di bilancio ?

    No signore ! Ma per un solo motivo :

    DIAGRAMMA FISCALE

    Quello che vedete è un semplice diagramma che mette in relazione, il prelievo fiscale, sulle ascisse, sull’asse delle X, e l’economia, l’occupazione, il gettito fiscale, sulle ordinate, sull’asse delle Y.

    Il diagramma è formato da una curva, alla base del diagramma, sulle ascisse, sull’asse delle X, dove è rappresentato il prelievo fiscale, notiamo tre blocchi ben distinti.

    Nota : Il valore di pressione fiscale in % è complessivo, totale, quindi riguarda sia il reddito, imposte Irpef 23%, contributi previdenziali Inps 33%, sia i consumi, 64,8% le imposte indirette sui consumi all’interno dei prezzi dei prodotti delle imprese, l’Iva del 22%, e le tasse locali del 3%.

    -Linea delle X, ascisse

    1) Nel primo blocco, che parte dal valore 0%, assenza totale di tasse, imposte e contributi, e 28% il punto piu’ alto della curva, sono rappresentati tutti quei valori di prelievo fiscale che inferiori a 28% rappresentano una fiscalità troppo bassa, una fiscalità in difetto, in relazione alla “fiscalità a scambio” che è un sistema differente da quello attuale. Cioè, nonostante economia, occupazione siano ai massimi livelli, allo Stato, sotto quella aliquota riceve pochi soldi, non sufficenti.

    2) Nel secondo blocco, sempre sulle ascisse, notiamo due valori, 28% e 42%, in questo segmento è rappresentata la differenza di prelievo fiscale, dal 28%, che è riferito alla “fiscalità a scambio”, e il valore ‘ideale’ di pressione fiscale, col sistema attuale, quello illecito, cioè con la “fiscalità a fondo perduto”, 42%.

    3) Nel terzo blocco invece, che parte dal 42% ed arriva fino al 100% di prelievo fiscale, è rappresentato tutto quel valore di prelievo fiscale, che oltre il 42% genera una sostanziale diminuzione dell’economia, dell’occupazione e del gettito fiscale.

    -Linea delle Y, ordinate, il valore 28%

    Nella linea delle Y, ordinate, notiamo diversi valori, nel punto piu’ alto troviamo il valore di pressione fiscale complessivo del 28%, realtivo alla “fiscalità a scambio”.

    Questo valore ottimale, ideale, determina il massimo valore di economia di uno Stato, l’occupazione piena o quasi piena, il massimo del gettito fiscale che si possa avere, riferito ad una spesa pubblica anch’essa detassata (106 MLD di tasse invece che 388 MLD di tasse).

    La “fiscalità a scambio”

    La fiscalità a scambio, si differenzia dalla fiscalità attuale, a fondo perduto, sul fatto che lo Stato gestisce tutti i servizi pubblici, luce, gas, telefono, web, acqua, rifiuti, trasporti, poste, autostrade, stabilimenti balneari, incamerando 150 MLD di utili anno; tutte le imprese strategiche, Banche, Assicurazioni, Acciao, Ferro, Alluminio, Chimica, Metalmeccanica, Armi, Nautica, Ferrovie, Aviazione, incamerando altri 50 MLD di utili; tutto il 3° settore, e in parte, in maniera parziale, tutte quelle imprese italiane ed estere in regime di monopolio ad alta automazione industriale che occupano pochissima manodopera, incamerando altri 50 MLD di utili anno. Il totale degli ituli incamerati dallo Stato, 250 MLD di eu anno, vanno a compensare parte della pressione fiscale, che rappresenta il 29% della pressione fiscale attuale, e il 39% della pressione fiscale ideale attuale a fondo perduto, 42%.

    Questo sitema fiscale è lecito, perche risponde alla naturale funzione della moneta, del denaro, cessione per scambio, ogni cessione di denaro senza scambio è una truffa. Quindi con questo sistema fiscale, non un solo centesimo di denaro viene ceduto allo Stato senza ricevere un servizio in cambio. Si paga solo l’inps al 20%, dove il servizio è la pensione, e tutto il resto delle imposte si pagano sulle bollette luce, gas, telefono, quando prendaimo un autobus, un treno, una aereo, una nave, un taxi, quando andiamo alle poste, in autostrada, quando usufruiamo di un servizio dello stato, senza pagare le bollette luce, o l’autostrada da 4 a 6 volte il prezzo necessario, perche il privato deve fare utili, e il politico di turno prendere la tangente. Meglio pagare l’88% di tasse e 85 Eu di bolletta luce su un consumo di 19 Eu, oppure il 28% di tasse complessive e 38 Eu di bolletta luce su un consumo di 19 Eu, dove 19 eu è il costo e 19 Eu le imposte ? Scuola e sanità sono gratuite per tutti fino a determinati redditi, dove si pagherà solo un tiket integrativo.

    Oltretutto, questo sistema rende ben piu’ difficile lo sviluppo di corruzione, tangenti, sprechi, dei nostri politicanti, rende molto meno gravoso il circuito di tasse che si instaura tra le tasse sulla spesa pubblica di stato, e le tasse sulle fatture dei fornitori e sui salari dei dipendenti pubblici dello Stato, che siccome le tasse loro sono pagate con le nostre tasse, le tasse in pratica non le pagano, cioè, le tasse dei dipendenti pubblici non sono soldi che vengono incamerati dallo Stato, dato che un dipendente pubblico che paga 24mila eu di tasse, 24mila escono, 24mila entrano e la somma è uguale a zero, a differenza delle tasse di un dipendente privato, che arrivano dal denaro in circolazione, dove 24mila sono le entrate, non ci sono uscite, e +24mila è la somma. Quindi sarà ben difficile che lo Stato tassi i cittadini fino a 3 volte il necesario come oggi, a vanvera.

    Le tasse che paga lo Stato a se stesso

    Non tutti sanno, o meglio quasi nessuno sa, o non ci ha mai fatto caso, che anche lo Stato paga le tasse sulla Spesa Pubblica.
    Quando lo Stato paga le fatture dei fornitori di tutti i beni e servizi, paga le imposte indirette, che le imprese mettono dentro i prezzi al consumo, 64,8%, e poi paga l’Iva, 22%, esattamente come facciamo noi, non ci sono fatture speciali esentasse e esenti iva per le forniture allo Stato. Quindi queste tasse vanno ad incrementare la Spesa Pubblica alla voce spese.

    Quando lo Stato paga le “tasse”, imposte e contributi ai dipendenti pubblici, Irpef 23%, Inps 33%, lo fa in primo luogo con le nostre tasse, e non con gli utili da lavoro, che vanno ad incrementare la Spesa pubblica alla voce Stipendi.

    Ora tra fatture e stipendi lo stato paga 388 MLD di eu anno, che riducendo la tassazione attuale del 50%, dal 88% al 42%, queste tasse andrebbero a 192 MLD, portando la spesa pubblica corrente da 870 MLD a 678 MLD, e col passaggio alla fiscalità a scambio, dal 42% al 28%, a 106 MLD di eu anno, portando la spesa pubblica a 588 MLD di eu anno, senza rinunciae ad alcun servizio, perche sono i servizi che costano meno, detassati, denaro che risparmiato andrebbe nelle tasche dei cittadini, 192 MLD 266 eu al mese, o 282 MLD 391 eu mese a cittadino, solo di tasse di giro.

    Quindi questi 388 MLD di eu di tasse sulla spesa pubblica, fanno parte di un circuito vizioso, dove i lavoratori dipendenti di stato, non li vedono neppure, le imprese li incassano, ma non possono spenderli, lasciarli in circolazione, perche dovranno versare l’iva a fine mese, e pagarci le tasse a fine anno. La stessa cosa vale per lo Stato, che le incasserà queste tasse, ma non potrà spenderle, perche le dovrà riutilizzare l’anno successivo per pagarci le tasse sulle fatture dei fornitori e le tasse sui dipendenti pubblici, e così via, 388 MLD di eruo bloccati solo per pagare le tasse, invece che in tasca ai cittadini.

    -Linea delle Y, ordinate, il valore del 42%

    Sulla linea delle Y, troviamo il valore 42%, che rappresenta il valore minimo ottenibile, col nostro sistema di fiscalità attuale, a fondo perduto, illecito, nel senso che paghiamo delle aliquote in % sui redditi e sui consumi, senza che ci siano notificati i servizi che riceviamo in cambio. Questo valore minimo si può ottenere nonostante abbiamo tutti i servizi pubblici privatizzati, le imprese privatizzate, il terzo settore gestito da privati, le imprese monopoliste ad alta automazione che non solo occupano pochissimi lavoratori, molti operano via telefono o in home-working dall’estero, ma pagano anche le tasse all’estero.

    Nonostante quei 250 MLD di eu di utili di Stato anno, della “fiscalità a scambio” finiscano invece che nelle casse dello Stato, nelle tasche di privati, faccendieri, politici, amici, parenti, aziende amiche, multinazionali, fondi di investimento, banche, vertici delle istituzioni, e poi fondazioni, associazioni, onlus, ong, cooperative e mafie.

    Questo passaggio, questo taglio, questo dimezzamento fiscale dal 88% attuale al 42% è possibile, in quanto se noi rimettiamo 400 MLD di eu di tasse che paghiamo in eccesso, nelle tasche dei cittadini, sono 555 eu al mese a cittadino, una volta spesi in buona parte, si va a creare, con le nuove aliquote, come minimo 168 MLD di nuovo gettito fiscale, che prima non c’era. Un extragettito dovuto alla crescita della domanda interna, stimolata dalla crescita dei salari e la diminuzioneei prezzi al consumo, dalle vendite delle imprese, dalla produzione delle imprese, dalle spese e degli investimenti delle imprese, dai nuovi salari e dalle nuove spese dei nuovi assunti.

    Oltre a questo, anche lo Stato risparmia esattamente 192 MLD di eu, che prima pagava in tasse sulla Spesa Pubblica, sulle fatture dei fornitori, sui salari dei dipendenti pubblici, portando la spesa da 870 MLD a 678 MLD.

    Mancano 40 MLD per arrivare ai 400 MLD del taglio, per “coprire” l’operazione, si prendono a prestito come facciamo ogni anno col deficit sul Pil del 2,3%.

    Quindi :
    400 MLD taglio – 192 MLD tasse stato – 168 MLD extragettito – 40 MLD deficit 2,3% = 0 pareggio di bilancio.

    Questo accade mel primo anno, il secondo anno, si va in avanzo primario, avanzo tale che ci permette di restituire i 40 MLD di deficit dell’anno precedente, ed accumulare altro avanzo. Dal 3° anno al 5° si va solo in avanzo primario, che permetterà di instaurare, di finanziare una Pensine di Base Fiscale di 1.000 Eu mese per tutti, a copertura e sostituzione della assistenza Inps, sociali, invalidi, minime, e un Reddito di Disoccupazione per tutti a 500 Eu mese, fino a riduzione della disoccupazione dai 12 milioni reali attuali a 2 miloni, mentre a 600 mila ci si arriva adottando la fiscalità a scambio.

    Come possiamo notare, la differenza tra il valore della “fiscalità a scambio” 28%, che è raggiungibile solo dopo diversi anni, perche è necessario statalizzare tutto ciò che è stato privatizzato in passato, e quello della fiscalità ideale col sistema attuale, 42%, che è raggiungibile da subito, non è molto differente, anche se parliamo di 250 MLD di differenza, ma sono sempre 400 i MLD di differenza tra la fiscalità attuale e quella ideale, quindi potremmo stare benone da domani mattina.

    -Linea delle Y, ordinate, il valore delle tasse attuali

    Sempre sulla linea delle Y, le ordinate, notiamo altri valori, che non sono altro che le percentuali di imposte, tasse e contributi, che i cittadini pagano, suddivise per categorie.

    1) Troviamo le imprese che hanno una pressione fiscale media complessiva del 64,8%
    2) I disoccupati che pagano solo le tasse sui consumi, 64,8% indirette e 22% di via, 71%
    3) I pensionati che pagano l’Irpef sulla pensione e le tasse sui consumi, 76%
    4) I cittadini che lavorano che tra reddito e consumi pagano l’88% di tasse complessive
    5) Poi gli iprenditori, i piu’ tartassati, che tra le tasse sulle imprese e quelle personali, raggiungono la quota ragguardevole del 93% a partire dal ricavo aziendale lordo.

    Questa tassazione, così folle, cosi stupida, cosi aberrante, cosi analfabeta, comprime tutta l’economia, soprattutto quella delle piccole e medie imprese, dei cittadini, dalla classe media in giu’, aumenta la disoccupazione, lavorano 22 mln di cittadini al posto di 34 mln di cittadini abili al lavoro, costringe le imprese a chiudere o a delocalizzare all’estero.

    LE TRE FISCALITA’

    Sopra il diagramma sono riportate le tre differenti fiscalità, quella attuale, quella ideale sempre a fondo perduto e quella a scambio, con le specifiche aliquote che si pagano oggi e quelle che si andrebbero a pagare.

    FISCALITA’ ATTUALE A FONDO PERDUTO
    Reddito : Irpef 23% + Inps 33% = 49% – Consumi indirette 64,8% + Iva 22% + Locali 3% = 71% Totale 88%
    FISCALITA’ IDEALE A FONDO PERDUTO
    Reddito : Irpef 5% + Inps 20% = 24% – Consumi indirette 20% + Iva 5% + Locali 1% = 24% Totale 42%
    FISCALITA’ A SCAMBIO
    Reddito : Irpef 0% + Inps 20% = 20% – Consumi indirette 8% + Iva 0% + Locali 1% = 9% Totale 28%

    LA SPESA PUBBLICA IN FUNZIONE DELLA FISCALITA’

    Sotto il diagramma vengono riportate le tasse pagate dallo stato sulla spesa pubblica in funzione della tipologia e della prelievo fiscale adottato e la spesa pubblica risultante

    Tasse sulla spesa pubblica (con tassazione complessiva 88%) : 388 MLD di 870 MLD di spesa
    Tasse sulla spesa pubblica (con tassazione complessiva 42%) : 192 MLD di 678 MLD di spesa
    Tasse sulla spesa pubblica (con tassazione complessiva 28%) : 106 MLD di 588 MLD di spesa

    MA COSA SUCCEDE SE TAGLI LE TASSE DAL 88% AL 42% E POI AL 28% ?

    1) Aumentano i salari fino al 70%
    2) Diminuiscono i prezzi al consumo fino al 50% ed aumenta la qualità dei prodotti
    3) Aumenta il potere d’acquisto dei cittadini da 3 fino a 5 volte
    4) Aumenta la domanda interna e la domanda in export, più moneta estera in circolazione
    5) Aumenta la produzione industriale e il numero delle imprese oltre che la qualità e la sicurezza del lavoro
    6) Aumentano le assunzioni e l’occupazione da 22 mln di lavoratori fino a 34 mln
    7) Aumenta il gettito fiscale dalle imprese
    8) Aumenta il gettito fiscale dai consumi dei lavoratori, pensionati e disoccupati
    9) Aumenta il gettito fiscale sui redditi e sui consumi dei nuovi assunti
    10) Diminuisce il costo della spesa pubblica, le tasse sulla spesa pubblica passano da 388 MLD a 106 MLD
    11) Aumenta il gettito fiscale a livello globale e in funzione della diminuzione del costo della spesa in tasse
    12) Aumenta la qualità e la quantità dei servizi
    13) Si riesce ad instaurare una Pensione di Base fiscale di 1.000 Eu e un Reddito di Disoccupazione 500 Eu permanente
    14) Si dimezza l’evasione fiscale e diminuiscono i costi di sprechi, ruberie, tangenti, corruzione, regalie
    15) Aumenta il Pil dal 6% al 12% anno, si riduce il rapporto Debito/Pil dal 140% al 100% e poi al 60% e si può cominciare a ripagare il Debito Pubblico con l’avanzo primario continuo
    16) Scompare la povertà e crollano sensibilmente i reati penali contro il patrimonio
    17) Aumentano i matrimoni e le nascite
    18) Non serve più manovalanza estera a basso costo, perche il costo del lavoro detassato risulta bassissimo, si possono finalmente chiudere i confini ed espellere tutti gli stranieri clandestini, non in regola

    LA RIORGANIZZAZIONE DELLA POPOLAZIONE

    Per poter sostenere questa riforma, questa rivoluzione e capovolgimento fiscale, è necessario riorganizzare il popolo italiano, con le seguenti riforme :

    Riforma Inps : Separare l’assistenza dalla previdenza contributiva, rimettendola al fisco, 64 MLD di eu anno. Ricalcolare tutte le pensioni retributive al contributivo, 70 MLD di eu anno di eccesso erogativo, compensandole con la Pensione di Base Fiscale di 1.000 Eu mese.

    a) Pensione impiegato 1.200 Eu mese, meno 400 Eu di retributivo = 800 Eu, piu’ la Pensione di Base Fiscale 1.800 Eu mese.

    b) Pensione alta retributiva o vitalizio 12mila eu mese, meno 6mila di retributivo = 6mila eu mese, piu’ 1.000 Eu di pensione di Base Fiscale 7mila eu mese.

    c) Pensione d’oro retributiva 92mila eu mese, meno 70mila eu di retributivo e vitalizio = 20mila eu, non può accedere alla Pensione di Base ficscale per via di un reddito troppo elevato.
    Pensione sociale, minima, di invalidità, Base 1.000 Eu mese
    Si riduce il contributo da versare dul reddito dal 33% al 20%, si mandano in pensione 3 milioni di lavoratori anziani over 60, con gli scatti di reddito massimi, che lasceranno posti vacanti e risorse per assumere i giovani, con salari di base.

    Riforma Scuola

    Si porta l’obbligo scolare dai 14/16 anni ai 18anni, si rimettono a scuola 2,5 milioni di giovani che oggi non lavorano e non studiano.
    Riforma Esercito e Protezione Civile

    Si ripristina il servizio di Leva, fatto da quello civile e quello militare, si occupano oltre 700mila giovani dopo i 18anni, dopo la scuola, ogni anno.

    Riforma attività di Stato

    Statalizzazione di tutti i servizi pubblici, di tutte le imprese strategiche, del 3° settore, e di quelle imprese, in maniera parziale, che operano con alta automazione industriale, bassa manovalanza e basso impiego, e sono monopoliste sul mercato.

    Sono oltre 6 milioni di giovani ed anziani, rimessi a scuola, al lavoro, alla pensione, tolti dalla disoccupazione e dal lavoro usurante, deteriorante.

    LA MONETA PUBBLICA DI STATO PARALLELA ALL’EURO SOLO INTERNA E SOLO ELETTRONICA

    Dopo aver ripreso l’economia, l’occupazione, il gettito fiscale, ci volgiono non meno di 5 anni, si potrà instaurare una Moneta Pubblica di Stato, di proprietà popolare, dei cittadini, creata a credito, senza l’emissione di titoli di stato, che rimangono riservati alle Monete Bancarie Private, moneta emessa elettronicamente dal tesoro, per conto della comunità.

    Questa Moneta ha valore solo interno, per evitare ritorsioni o speculazioni valutarie, è solo elettronica, per evitare di violare eventuali trattati internazionali, tutti i conti correnti saranno in doppia valuta, Euro/Lire. Internaente saranno spesi i soldi in lire, all’estero o su piattaforme estere saranno spesi in valuta Euro.
    In questo modo le imprese potranno comprare le materie prime all’estero pagandole in Euro, senza incorrere nella svalutazione monetaria e pagarle di piu’, acquistandole al 3/6% del prezzo del prodotto finito, trasformarle in lire, a tassazione 8% invece che al 64,8%, con un costo di trasformazione e del lavoro ridotto ad 1/3, per poi rivendere i propri prodotti finiti all’estero, in Euro, con la stessa moneta, al 60/70% del prezzo attuale, incamerando il 30/40% dell’utile in piu’, incamerando moneta estera, da riutilizzare poi per ricomprare altra materia prima o prodotti di nescessità esteri. Piu’ competitività, piu’ utile, piu’ produzione, piu’ qualità, maggior denaro in circolazione.

    Marco Cristofoli Moneta Pubblica

  3. Chi assisterà, e come, queste generazioni che, private oggi di ogni opportunità, non avranno, domani, alcun trattamento pensionistico? Chi restituirà loro tutto quello cui hanno rinunciato per non aver voluto intraprendere un percorso deviante? E che succederà quando sarà solo il comportamento deviante a garantire un briciolo di vita normale.

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