Il Detonatore

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SILVIA ROMANO È TORNATA – SCOPRIAMO INSIEME IL PERCHÉ (di Davide Cavaliere)

Silvia Romano, rapita dagli islamisti in Kenya e tornata “miracolosamente” convertita all’Islam, è diventata ambasciatrice del progetto europeo “YES – Youth Empowerment Support for Muslim communities”. Un programma che mira a denunciare casi di “islamofobia” e a fornire supporto psicologico alle vittime di questa “terribile” discriminazione. Poche cose sono fragili come le menti dei musulmani, che necessitano di aiuto psicologico a causa dell’odio anti-islamico, che per l’Unione Europea è una piaga endemica del Vecchio continente. Questa grottesca vicenda, tragicomica quanto la conversione di Silvia Romano, ci suggerisce di riflettere sul concetto di “islamofobia” e sulla deriva illiberale delle istituzioni europee, ormai in overdose da politicamente corretto

L’espressione “islamofobia”, già diventa reato in Francia, è un randello lessicale usato per colpire i critici dell’Islam. Sollevare dubbi sulla “religione di pace” equivale a commettere un “crimine del pensiero”. Non a caso, il termine “Islamofobia” venne, originariamente, coniato dai Fratelli Musulmani, l’organizzazione islamista internazionale, promotrice del fondamentalismo sunnita, quello di Bin Laden per capirci. 

Il termine si è diffuso in seguito agli attentati terroristici alle Torri Gemelle. Andrew Cummins scrisse: “Islamofobia. Una parola creata da fascisti e usata dai codardi per manipolare i deficienti“. Affermare che dentro di noi c’è una sorta di “paura irrazionale” verso l’Islam, indipendente da ciò che è l’Islam e da ciò che fanno i musulmani, è irrazionale. Per promuovere questo mito della “islamofobia”, bisogna ignorare il fatto che, dalla rivoluzione khomeinista a oggi, il fondamentalismo islamico ha falcidiato oltre 167 mila persone

Non esiste alcuna “islamofobia” in Occidente, la vera piaga è l’islamofilia, l’esaltazione acritica di tutto ciò che riguarda i musulmani. L’imperativo “morale” per la sinistra sottomessa alla religione islamica è assicurarsi che nessuno pensi male dell’Islam, e far sì che quest’ultimo sia considerato pacifico da tutti, indipendentemente dalle montagne di prove che si possono portare contro questa affermazione.

Gli islamofili, ovvero le meretrici intellettuali di un Occidente malato e decadente, sono i nuovi collaborazionisti. Sostenuti economicamente dall’Unione Europea, attore sovranazionale a vocazione filoislamica fin dalla fine degli anni Sessanta, con l’istituzione del dialogo euro-arabo e l’abbandono d’Israele. Durante la Guerra Fredda per i soggetti come Silvia Romano c’era una definizione: “utili idioti“.

                         Davide Cavaliere

L’AUTORE

 DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”. 

3 commenti su “SILVIA ROMANO È TORNATA – SCOPRIAMO INSIEME IL PERCHÉ (di Davide Cavaliere)

  1. Davide Cavaliere sei un saggio. Speriamo che ti diano il giusto risalto, ma visto che qua in Italia non abbiamo più diritto ad una libera informazione temo di no, ho solo avuto la fortuna di averti letto.
    Un tuo nuovo fan
    Antonio

  2. Una povera ragazza, plagiata da quel politicamente corretto che ha fatto dall’Europa la patria del nuovo islamismo. “Utile idiota” che troverà conforto, purtroppo, nella Commissione Boldrini, meglio nota come Commissione Segre!

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