Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – AVETE NOTATO CHE I PROGRESSISTI NON PARLANO MAI DI VERO AMORE? ABBIAMO BISOGNO DI UN’EDUCAZIONE SENTIMENTALE, NON DI DISCORSI SUL SESSO (DI MATTEO FAIS)

Del sesso sappiamo tutto. Ci è stato propinato in ogni salsa e con qualsiasi contorno. Anzi, ci hanno proprio angosciato. Già prima di Facebook e le varie riviste online dei progressisti (“Vice”, “The Vision”, “Wired”, ecc.), c’erano gli articoli sugli inserti del “Corriere” e della “Repubblica”. Ovviamente, erano tutti messi in piedi per sottolineare le “carenze” maschili: gli uomini non si interessano al piacere femminile, non sanno questo e quest’altro. E allora vai di pagine e rubriche per spiegare, con chirurgica precisione, l’esistenza del clitoride, del Punto G e altre misteriose porzioni anatomiche. I maschi, tutti, leggevano in preda al terrore perché, in modo esplicito, si dichiarava che chi non fosse stato a conoscenza di tali questioni non avrebbe mai dato piacere a una donna e sarebbe stato uno sfigato. Ricordo che, se non altro con le prime ragazze, stavo ore con le dita nelle loro fiche a domandare: “Tesoro, scusa, è questo il punto G?”, o “Amore, ma il clitoride lo devo accarezzare in senso orario o antiorario?”. Il tutto sembrava più che altro un corso di ginecologia applicata. Comunque, perlomeno allora, ci spiegavano una sessualità tutto sommato normale, mentre oggi le varie testate per sinistri ti elogiano il massaggio prostatico, ovvero il farsi mettere un dito in culo, quando non proprio un vibratore, dalla propria ragazza – e dire che già il sesso anale a me sembrava, e tutt’ora mi pare, un andare “troppo oltre”.

Detto ciò, riconsiderando ex post, mi rendo conto che, invece di tanti discorsi da libro di anatomia, avrebbero dovuto fornirci un’educazione sentimentale. Insomma, meno clitoridi e più Che tu sia per me il coltello di Grossman; meno “suggerimenti di scavo” alla ricerca del punto G e più poesie d’amore di Cesare Pavese e Alda Merini. Invece, no. 

Uno dei testi più famosi e struggenti della letteratura mondiale, Che tu sia per me il coltello, di David Grossman – una vera e propria educazione sentimentale per cuori votati all’infinito

La verità è che, da lungo tempo, e precisamente dal ’68, i progressisti volevano traviare le nostre menti per annichilire in noi ogni capacità di un sentimento puro. L’amore, quale potenza alla base di ogni grande unione e società, doveva essere bandito. Il tragico è che ci ho messo un sacco di tempo, ben oltre l’università, per capire che il punto non era sapere che posso farmi le seghe con la mano destra e la sinistra o addirittura con entrambe. Un sacco di tempo perso a studiare un’idraulica e una fisica della sessualità, ignorandone tutta la componente metafisica. Oggi, guardando ai miei coetanei e ai più giovani, non stento a credere che questa società sia marcia e disgregata. Siamo cresciuti pensando che il clitoride fosse un fine e non un mezzo. Non liberati sessualmente, ma sbudellati e fatti a pezzi da un macellaio del sentimento. E per le ragazze, venute su con quella infame porcheria di Sex and the City, non è stato meglio. Uomini visti come manzi e tori da monta. Il sesso come intrattenimento. La morte dell’amore, di ogni vertice sentimentale. Sborrare, non sentire l’Altro. 

Purtroppo, temo che non ci riprenderemo mai da questo incubo bagnato e lubrificato, da tale narrazione viscida e ginecologica, dalla morale della triste tempistica perfetta, dalla misurazione pornografica delle nostre dimensioni. La magia è morta per mano di quei figli di puttana interessati a un progresso di morte e apatia. Possano essere maledetti nei secoli dei secoli. Amen.

Matteo Fais 

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. A settembre, sarà nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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