Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

IL COMPLOTTO CONTRO FONTANA E LA LOMBARDIA (di Franco Marino)

Ho vissuto a sufficienza l’era berlusconiana per sviluppare un’insopprimibile sfiducia nei confronti non soltanto della giustizia italiana – gol a porta vuota – ma in generale verso l’idea che la giustizia sia quel sentimento nobile che molti ambirebbero rappresentare.
Gratta gratta, chi ha visto un proprio caro cadere vittima di un agguato mafioso, mentre dice di desiderare che si faccia giustizia, in realtà tutto ciò che vuole è la vendetta ed è per questo che gli uomini si sono riuniti sin dai tempi preistorici per darsi delle regole la cui funzione è di preservare la propria specie e poi, ma solo poi, l’individuo.
Da questo nasce la morale. E la persona di buonsenso si distingue dallo sciocco perchè mentre quest’ultimo sacralizza la morale, disperdendone l’origine pratica, chi ha buonsenso, invece, conosce le origini di un determinato precetto e, ben conscio della natura umana, non lo eleva a regola divina. La persona di buonsenso è morale, lo sciocco è un moralista.

Con questo spirito, ho vissuto l’epopea berlusconiana non chiedendomi se Berlusconi fosse l’Uomo della Provvidenza descritto dai suoi compagni d’avventura – tra i quali si sono annoverati uomini di autentico valore professionale, intellettuale e umano – o il gaglioffo descritto dai suoi nemici più acerrimi, quanto le conseguenze della sua attività come imprenditore e come politico.
In sintesi, Berlusconi potrebbe essere un grandissimo imprenditore e politico e un autentico criminale, senza che tra le due cose vi sia la minima contraddizione. Così ragiona la persona di buonsenso. Lo sciocco, che sia berlusconiano o travaglino, pensa che il Bene e il Male siano separati e crede che se Berlusconi abbia contatti con la mafia, allora questo sia sufficiente ad annullare anche le cose positive e viceversa, che il fatto che abbia realizzato grandi imprese, sia sufficiente ad annullare certi peccatucci.
Ma soprattutto, l’uomo di buonsenso si chiede se magari Berlusconi non sia stato costretto a scendere a determinati compromessi, se la giustizia che l’ha perseguito a più riprese, dovendolo poi assolvere nella stragrande maggioranza dei casi, sia davvero quel tempio del benessere morale che molti credono.

E col medesimo spirito, mi affaccio alla vicenda di Fontana.
A tal proposito, devo confessare che il caso in cui è coinvolto non solo non lo conosco ma addirittura rifiuto di sprecare tempo nell’approfondirlo.
La mia opinione sulla vicenda si fonda su dei pregiudizi ai quali non rinuncio. Perchè il pregiudizio ha in sè la caratteristica di sbagliarsi sul singolo caso ma non sulla generalità. E io sono giunto a questa opinione conoscendo da vicino la giustizia italiana, i suoi perversi funzionamenti, la cialtroneria di molti operatori del mondo del diritto. Se oggi la mia convinzione è che la magistratura italiana sia una cosca mafiosa che agisce in proprio o per conto terzi al fine di perorare disegni geopolitici di controllo del nostro paese, questo sarà anche un pregiudizio smentito da qualche singolo caso, ma nella generalità è molto probabile che sia vicino al vero. Per cui, se anche Fontana fosse un delinquente – è possibile ma non è detto – io starei dalla sua parte per lo stesso meccanismo che mi portava ad essere dalla parte di Berlusconi: conosco troppo bene i suoi avversari per credere che fatto fuori Fontana, la sanità lombarda ne guadagnerà.

In realtà, al di là di come evolverà il procedimento giudiziario e oltre persino le responsabilità che eventualmente emergessero contro Fontana, è in atto una vergognosa campagna mediatica che si basa sul falso. Ciò che gli viene imputato è di essere il responsabile del disastro sanitario in Lombardia. Ed è una menzogna talmente spudorata, disonesta intellettualmente e offensiva per l’intelligenza del lettore, che questo avvalora la mia tesi: tra il delinquente probabile (Fontana) e quelli che lo sono indiscutibilmente (i suoi avversari) io sto con Fontana.
In primo luogo perchè i tagli alla Sanità lombarda non sono stati decisi da lui. In secondo luogo perchè il suo predecessore, Formigoni, nel tagliare i posti letto in Lombardia, non ha fatto altro che adeguarsi ai diktat del governo Monti, espressi mediante decreti legge.
E pur tuttavia, non tenendo conto di questo, gli avversari di Fontana hanno cavalcato il covid-19 per fini meramente politici, cercando di tessere una vergognosa equazione Lega = Covid-19 che si basa semplicemente sul falso.
E’ ormai evidente come il covid-19 sia un complotto contro le classi politiche sovraniste. E il fatto che abbia colpito il Brasile, in mano ad un sovranista, gli Stati Uniti in mano anch’essi ad un sovranista, e in Italia abbia avuto cura di colpire principalmente la regione che più di tutte è saldamente legata ad un partito sovranista, dovrebbe ispirare più di una riflessione.

Con avversari di questo tipo, che per giunta non dicono nulla sui trentacinque milioni spesi dalla regione Lazio per mascherine mai arrivate, sui sospetti che gravano sul compagno di Casalino, il portavoce di Conte, ma si accaniscono contro Fontana che per ora è soltanto indagato, voi capite che ogni discussione sulle nefandezze che il presidente della Lombardia potrebbe aver commesso, perde ogni credibilità.
Sin da quando ho l’età della ragione politica, ho sempre tenuto conto della lezione di Renan: i moralisti sono sempre, comunque e ovunque dei furfanti.

FRANCO MARINO

5 commenti su “IL COMPLOTTO CONTRO FONTANA E LA LOMBARDIA (di Franco Marino)

  1. Grande analisi, veramente. Complimenti Franco Marino. I detrattori della Lega e del sovranismo si sono buttati a capofitto su questa storia dei camici solo perché è appunto coinvolto un esponente della Lega, mentre Zingaretti è libero di far sparire 13 milioni di euro per mascherine mai viste e affossare (lui sì per davvero) la Sanità in Lazio senza che nessuno dica A. Per non parlare dei porti italiani spalancati a chiunque si imbarchi per venire da noi con la complicità di ONG STRANIERE. Magistratura inerte e Media latitanti su queste vicende. E tutti quelli che restano silenti su queste nefandezze sono proprio coloro i quali poi fanno la morale agli altri, come dici giustamente tu.

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