Il Detonatore

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SALVINI ANTIMERIDIONALE? BALLE! (di Franco Marino)

Salvini è a caccia di voti al Sud, in questi giorni è a Mondragone e una delle obiezioni più ricorrenti che mi viene fatta, sapendomi meridionale, sovranista e patriota, è relativa all’antimeridionalismo di Salvini e della Lega.
Lasciando parte le stupidate tipo i cori contro il Sud, il fatto che Salvini tifasse per la Francia ai Mondiali del 2006, che col tricolore “si sarebbe pulito il culo”, non vi è dubbio che la Lega, nascendo come partito secessionista e antimeridionalista ed essendo (come tutti i partiti secessionisti europei) strettamente ammanicata con i servizi segreti americani, abbia catalizzato gran parte dell’antimeridionalismo italiano.
Un antimeridionalismo che non aveva ragioni totalmente infondate: da meridionale nel midollo quale sono – essendo napoletano con origini siciliane e pugliesi – non ho alcun problema a riconoscere come il Sud, oggi, sia la grande palla al piede dell’Italia, per motivi che non sono tutti colpa del Sud, per cause storiche che risalgono all’Ottocento e qui si aprirebbe tutto un discorso che ci porterebbe fuori tema.
Ma che sostanzialmente il Nord abbia lavorato, per decenni, per sostenere le porcate che si facevano al Sud, è un discorso che contiene elementi di verità.

Va però anche detto che le cose sono cambiate e Salvini stesso è cambiato moltissimo.
Chiunque prendesse una foto di oggi e la confrontasse col Salvini di quegli anni, resterà stupito nel vedere la trasformazione anche estetica del personaggio, a partire dall’immagine esteriore sino ad arrivare al modo di esprimersi.
Ma soprattutto la crisi del 2008 ha letteralmente sconvolto gli equilibri geopolitici e ha messo i paesi sudeuropei, maggiormente indebitati, al confronto con i paesi del Nord.
Si è così ribaltata la questione: il settentrione italiano si è all’improvviso reso conto di essere diventato, agli occhi dei paesi del Nord Europa, quello che un tempo era il Sud dell’Italia: con la piccola sostanziale differenza che oggi il boccino non ce l’ha più Roma Ladrona ma Bruxelles e Francoforte.
E la Lega si è dovuta adeguare di conseguenza, finendo inevitabilmente per rispondere alle obiezioni dei nordeuropei nello stesso modo con cui un tempo i meridionali rispondevano alle obiezioni dei settentrionali.
Da qui l’abbandono dell’antimeridionalismo, del secessionismo e in generale di quelle istanze che avevano caratterizzato la Lega degli inizi.
I leghisti così si sono resi conto di quella verità ovvia ma lucidissima fotografata decenni fa da Benedetto Croce: “Si è sempre i meridionali di qualcuno”.
Oggi non c’è più la Lega Nord ma la Lega Italia. Oggi il Nord Italia è unito al Sud dalla stessa terronaggine e quindi la Lega si è dovuta adeguare di conseguenza.

Quanto un’Italia ipoteticamente leghista riuscisse a ritornare, se non una potenza mondiale, quantomeno un paese normale, non lo so.
Ma se devo dire la verità, da uomo del Sud, innamorato di Napoli, di Palermo, di Bari, di Taranto, delle meraviglie paesaggistiche del Sud, se devo confrontare la miseria patinata dei miei luoghi con l’efficienza del Nord Italia, con la qualità dei servizi della Toscana, dell’Emilia Romagna, della Lombardia, del Veneto, sento di poter dire mille volte meglio Salvini e Maroni, di Bassolino e De Magistris, meglio mille volte Giorgetti o Borghi di Orlando o Emiliano.
Preferisco mille volte un’Italia leghista, magari un po’ rozza, ruvida e traffichina ma estremamente pratica ed efficace all’Italia leziosa, piagnona, cartolinesca, babbonatalistica, fintoculturale, in una parola, finta del Sud povero e mafioso che democristiani e comunisti ci hanno lasciato in eredità.

FRANCO MARINO

2 commenti su “SALVINI ANTIMERIDIONALE? BALLE! (di Franco Marino)

  1. Grande Franco!! Condivido in pieno il tuo pensiero da Lombarda e leghista…Viva la terronaggine tipicamente e unicamente italiana❤️❤️Un abbraccio

  2. Grande Franco
    L’Italia è unica dal nord al sud. Stiamo uniti.
    Salvini merita la stima di tutti.
    Chi è contrario (ne ha diritto), si assuma le sue responsabilità (se ne è capace)
    Matteo e Giorgia, amore per l’Italia.

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