Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

LA NECESSARIA DENAZIFICAZIONE ITALIANA AI TEMPI DEL COVID-19

Trent’anni di dittatura giudiziaria ci hanno convinti che si parla di qualcosa solo se si hanno prove certe. Per molti, la verità storica e quella giudiziaria sono un tutt’uno che non conosce discontinuità, mai. E si può trarre una conclusione definitiva solo se proprio hai la prova che Conte stia dicendo “Ehi dottori, mi raccomando: mandiamo una seconda ondata di covid-19 agli italiani”. Sfortunatamente, se le decisioni si dovessero prendere solo sulla base di ciò che si sa per certo, accadrebbero giornalmente moltissime disgrazie. Chi può dare per sicuro che, mettendosi alla guida ubriachi, che frequentando un malfattore, che lasciando aperte le porte di casa, non accadano brutte cose? Nessuno. E nondimeno oggi centinaia di milioni di genitori in tutto il mondo, forti di quel misto di esperienza, di istinto di protezione figlio dell’amore, di semplice intuito, sconsigliano ai propri figli – ordinarglielo gli provocherebbe la visita degli assistenti sociali – di non frequentare quel poco di buono di Tizio, di stare attenti a Caio, di stare attenti alla guida, di studiare. Senza la prova schiacciante che effettivamente non seguire quei consigli porti alla rovina.
Con lo spirito dell’uomo che ama la sua patria io vedo complotti contro il mio paese addensarsi come nuvole all’orizzonte. Non ho mai creduto alla narrazione ufficiale sul covid-19. A supportarmi testimonianze, indizi, nessuno dei quali tuttavia schiacciante. Che se ci fosse, milioni di italiani si sarebbero precipitati nei palazzi del potere ad arrestarli e a soffocarli nel loro stesso sangue. L’intuito, l’esperienza, l’istinto dice a me e non solo che questa sia un’orrenda macchinazione, il tentativo di giustificare una devastante crisi economica. E la pistola fumante sono le facce da culo che hanno cavalcato lo staiacasismo e il distanziamento sociale. Le prove non ci sono ma io so che è così. Ne sono convinto perchè conosco questi signori, conosco il sistema di potere che hanno impiantato e dunque i loro fini.
Ma fin qui, nulla di scandaloso.
Ciò che fa schifo è che c’è gente che, di fronte alla notizia di un raddoppio dei contagi, di focolai sparsi, sta esultando, sperando che si ritorni alla fase in cui si minacciavano i runner, si facevano i flashmob e si minacciavano i lanciafiamme a destra e a manca. Puntualmente a questi ultimi appartengono gli intellettuali da divano, i VIP di qualsiasi branca dello spettacolo, gente che vive sulle spalle di chi invece da questa crisi è uscito devastato, evidentemente ignari che se si fermano le partite IVA, il paese è letteralmente fottuto. E dunque, soprattutto loro.
Non è solo di Conte e del Bilderberg che ci dovremo liberare ma anche di quella classe di codardi che ha applaudito tutto ciò, in un processo assai simile alla denazificazione posthitleriana, quando non fu fatta fuori solo la classe politica nazista ma anche tutto quel putrido patrimonio di intellettuali ad essa peripatetici e, udite udite, milioni di tedeschi tra funzionari pubblici e ceto produttivo rei di aver, più o meno, supportato il nazismo, i quali furono spediti nei campi a ricostruire l’economia tedesca. Un processo dove non si cambiò soltanto la classe politica ma anche chi la appoggiò.
L’Italia ha bisogno di qualcosa di simile perchè una rivoluzione non è un pranzo di gala.E questo è un paese che va ricostruito da cima a fondo.

FRANCO MARINO

Un commento su “LA NECESSARIA DENAZIFICAZIONE ITALIANA AI TEMPI DEL COVID-19

  1. Sono stato io. La Dea Nemesi mi ha punito, dopo trentotto anni di sala operatoria senza mai mettere la mascherina perché mi dava fastidio, dopo aver fatto incazzare generazioni di chirurghi: ora, ridotto a merdaccia più che servo della gleba, controllato da vigilanti, vecchietti, passanti, tabaccaie e preti in chiesa, sono obbligato a metterla anche per entrare dal pizzicarolo, e soffro una continua tortura morale, perché vedo che la maggioranza è TRANQUILLA, è SICURA solo se si adegua alla NORMATIVA del DPCM, se si affida ai virologi di stato come alla Madonna di Pompei, e crede con cieca fede alle notizie delle emittenti pubbliche e private generalmente in sintonia tra loro: SA perché lo dice Burioni che LA SECONDA ONDATA tornerà se non rispettiamo le REGOLE della tata Conte; ed ANATEMA a quanti, come me, provano ad aprire e far aprire gli occhi sulla realtà dei fatti. Che questa è una guerra non guerreggiata USA/Cina, che la UE (massonica) ha imposto all’ Italia un governo di tecnocrati il quale, con omissioni nella gestione delle prime fasi e/o azioni finalizzate (leggi: dissuasione all’esecuzione di riscontri autoptici-ritardi nello screening-confusione ad arte nelle scelte/strategie terapeutiche – diffusione incessante di dati epidemiologici falsi e falsati ecc. ecc.) è riuscito in pieno – anche grazie ad un continuo mitragliamento mediatico – a gettare nell’incertezza, nel sospetto paranoico, nell’abulia fatalistica, in una parola: NEL TERRORE la maggior parte del popolo italiano, terreno fertile e preparato da anni di rincoglionimento smartphonico. Non fa più meraviglia nulla, agli italioti. Ad esempio, accettano con entusiastica frenesia ecologista i monopattini elettrici governativi, e sostengono che sono, nel traffico, sicuri quanto le moto: basta conoscere e RISPETTARE LE REGOLE del traffico, tutto qua. Se questo Governo li ha voluti, debbono per forza essere SICURI ed A NORMA DI LEGGE. Ecco come siamo stati manipolati da. Non lo so neppure più, da chi. Da Grillocasaleggio, da Conte, da Mattarella, dal Rito Scozzese, da Gates, da Soros. Mi sono chiesto che fine avrebbero fatto TUTTI costoro, trasportati con la De Lorean nel 1977, quando in Italia esistevano la lotta studentesca, la lotta di classe, la lotta armata, i NAR e gli indiani metropolitani (che puzzavano vagamente di servizi deviati ma servivano molto bene allo scopo: menavano TANTO, e Lama il comizio non riuscì neppure ad iniziarlo). Ben triste fine, avrebbero fatto. Sarebbero finiti sul rogo dell’Immaginazione al Potere, sommersi dal ridicolo, subissati di slogan, annichiliti da ondate di contestazione di massa, TERMINATI. Ed oggi, invece, in una società che somiglia sempre più a quella de Il Dormiglione di Allen, gestiscono ogni libertà – di movimento, di diritto alla salute, di parola, di opinione, di VIVERE una vita normale – senza neanche aver avuto necessità di farsi eleggere. Basta la Parola. Il Verbo Presidenziale. E quelli terminati siamo noi, quelli ancora e sempre purtroppo autocoscienti, che con le app immuni non ci fregano, con le mascherine ci puliamo, con i media ci mandiamo affanculo chi appare benedicendo Andrà Tutto Bene, e non ci vaccineremo MAI, manco se un vaccino lo trovassero (cosa inverosimile, impossibile) perché schiavi sì, isolati e segnati a dito sì, ma coglioni fino a quel punto NO, grazie, non fumo. E scusa lo sfogo, ma ne ho le palle strapiene di predicare al vento che è cominciata come epidemia (non pandemia! quello l’ha imposto l’OMS, come ad esempio ha imposto nel passato la derubricazione dell’ OMISSIS da malattia nevrotica a comportamento alternativo della sfera sessuale) di media pericolosità, per essere artificiosamente trasformata in un sistema di controllo di massa grazie ad un colpo di stato bianco. Predico da solo, in mezzo ad una marea di zombies in mascherina e guanti. Non so se né quando finirà, né se qualcuno pagherà mai per tutto questo. Hanno fatto male all’Italia, le cicatrici resteranno.

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