Il Detonatore

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CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ – PIÙ CHE AIUTARE I POVERI, VOGLIONO A TUTTI I COSTI UCCIDERE LA CLASSE MEDIA (di Matteo Fais)

“La sinistra ama talmente i poveri che quando va al potere li aumenta di numero”, aveva ragione Montanelli. Il loro trucco è abbassare giorno dopo giorno la soglia della ricchezza. Anche perché la gente si abitua facilmente – è strano ma è così. È un po’ come per la Sanità: se le terapie intensive sono piene, forse sarebbe il caso di investire per crearne di nuove, ma il popolo, invece di pretendere questo, se la piglia con chi le occupa.

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Gli italiani sono così, hanno una mentalità meschina. Invece di voler stare tutti meglio, preferiscono ridistribuire la miseria, secondo una perversa visione del “mal comune mezzo gaudio”. Quello che guadagna 500 euro odia quello che ne ha mille, in un gioco al massacro senza fine. La Sinistra è stata superlativa nell’instillare nelle masse questa stupida mentalità per cui non ci si concentra su sprechi e ruberie della classe politica, ma si pensa che, chi a fine mese si ritrova con qualche mila euro in più di noi, ci abbia in qualche modo sottratto qualcosa.

Per questo certe trovate demagogiche e populiste come il contributo di solidarietà, per diminuire l’impatto dei rincari di luce e gas, fa tanta presa sull’immaginario popolare. Ciò che a loro importa, comunque, non è tanto aiutare le persone che dall’aumento dei costi potrebbero subire un serio danno economico, avendo già poco di base, ma far passare l’idea che un italiano con 4 mila euro al mese si debba ritenere non fortunato ma fortunatissimo, un privilegiato che, tutto sommato, non avrebbe che da vergognarsi di mettere su, impunemente, tanto denaro.

Certo, se gli italiani fossero dotati di buonsenso, capirebbero benissimo che 4 mila euro al mese sono tutto fuorché ricchezza. Si tratta indubbiamente di un discreto reddito, ma non si può neanche dire tale in assoluto. A Roma, Cagliari, o in uno sperduto paese della Calabria, certo quei soldi non hanno lo stesso valore. Nella Capitale, per dire, forse si potrebbe accendere un muto per un casa situata nella più estrema periferia, e non più grande di 60-80 metri quadri – insomma, non esattamente una reggia. Bisognerebbe poi capire se questi soldi siano da distribuire su una famiglia di 4 persone o su un single – provate a mandare 2-3 figli a studiare in un’università romana. Ma questa è una questione, ripeto, di puro buonsenso, a cui può accedere anche l’ultimo dei cretini – non ci vuole certo una laurea in economia.

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Purtroppo, tornando a bomba, il problema è che questi disgraziati vogliono far passare l’idea che anche il seppur minimo benessere è una specie di abuso – chiaramente, purché non si parli del loro. Lo fanno in mille modi. Poche settimane fa, per dire, il “Corriere della Sera” esaltava il co-living – la fregatura ha sempre un nome inglese. Insomma, secondo loro, vivere a 45 anni e oltre con altri inquilini sconosciuti, precisamente tra le 4 e le 8 persone, sarebbe bellissimo, incoraggerebbe la condivisione. Per farla breve, il sottotesto è: che te ne fai di avere uno stipendio per pagare una casa o un affitto, quando te ne puoi stare tranquillamente in una stanzetta.

È sempre lo stesso gioco, proprio come quando ti dicono che siamo troppi al mondo, consumiamo eccessivamente e inquiniamo di più. Ovviamente, a dire ciò è sempre uno con 5 figli, tre ville faraoniche e il jet privato. E sapete perché? Perché è proprio questo che loro vogliono: creare un mondo di poveri, guidato da un 2 percento di ricchissimi. Malauguratamente, quasi nessuno ci arriva. Perché, anche se è impopolare dirlo, molti poveri non sono semplicemente tali, sono anche coglioni.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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