Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

MENTRE MIA MADRE MUORE, IN OSPEDALE, HO VISTO L’ORRORE (di Clara Carluccio)

Questa non è un opera di convincimento, ma di testimonianza per un futuro in cui si riconoscerà l’orrore che ci sta assalendo. Far capire la gravità della situazione, a chi approva tutto questo, non è più possibile. Rideranno, gli amanti delle deportazioni e delle segregazioni a queste parole. Ridessero pure, finché possono. Non è a loro che mi rivolgo.

Avete presente gli eroi della sanità di cui sono diventati virali i post sui social? I fanatici di mascherine, punturine, amuchine. Quelli che “inietterò sangue infetto ai no-vax”, “staccherò la spina ai no-vax”, “fingerò di non trovare la vena, ai no-vax, per distruggergli il braccio”? Sorvolando sulle dichiarazioni di tentato omicidio, queste figure lobotomizzate e telecomandate da falsi virologi, influencer, giornalisti e politici, esistono e servono per una sola cosa: il Covid. Mangiano Covid, respirano Covid, pensano Covid.

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Anche se non hanno messo in atto, per ora, le loro sadiche visioni di sterminio e tortura, queste persone hanno completamente perso – o forse, a questo punto, non hanno mai avuto – la capacità critica e l’umana pietà.

Il 28 ottobre, mia madre è stata portata in ospedale per un’operazione urgente e molto rischiosa, al punto che ci era stato detto di tenerci pronte al decesso. Io e mia sorella, non essendo vaccinate, siamo state messe in un container adibito a sala d’attesa fuori dal pronto soccorso, aspettando di salutare nostra mamma, prima del trasporto nella sede idonea all’intervento. Un minuto di tempo per salutarla, pochi sorrisi, poche parole, per quella che poteva essere l’ultima volta insieme a lei, da viva.

Proprio allora, un’addetta in servizio quella notte – all’ospedale di Gavardo (BS) – ha intimato a mia sorella, con la solita irremovibile e ottusa stizza: “La mascherina! Sopra il naso!”. Questa è la bestialità morale di quelli che si vaccinano ostentando un fantomatico senso civico e amore per il prossimo. Nessun valore, nessuna comprensione, nessuna fratellanza. Anche nell’estremo saluto – tra persone che vivevano insieme fino a due ore prima -, bisogna preoccuparsi delle mascherine. Per risposta, quando è giunto il momento di separarci, io e mia sorella ci siamo abbassate del tutto gli straccetti e abbiamo dato un bacio a nostra mamma.

Oggi, lei, c’è ancora, ma è alla fine. È invasa dalle metastasi. Non può più evitare gli antidolorifici. Mangia sempre meno ed è sempre più magra. Le manca poco e lo sappiamo. Ma, le rogne del Covid, non risparmiano nemmeno il reparto Hospice. Di recente, infatti, sono stata beccata dalla kapò di turno – una di quelle con la primula attaccata al petto -, mentre sedevo vicino a mia mamma, tenendole la mano, con la mascherina abbassata. L’infermiera fondamentalista, ha avuto il coraggio di farmi la ramanzina sulla sicurezza e la pericolosità della mia condizione di non vaccinata – pur negativa al tampone – anche davanti a mia madre e minacciandomi, se mi avesse trovata un’altra volta priva del dispositivo facciale, di non farmela più vedere. Siamo a questo livello. Privare una malata terminale di cancro – perché esistono anche le altre malattie ancora – dei suoi affetti, per una mascherina abbassata.

Per un attimo, ho voluto illudermi che, la sua, fosse solo l’intimidazione di una che mostra il muso duro per far rispettare la regola, pur senza attuare i provvedimenti. Eppure, se avesse davvero pensato al bene della paziente, avrebbe potuto, quanto meno, parlarmi in privato, senza farla assistere a quella scena di becera isteria pseudo pandemica. Anche questa volta, totale disinteresse verso le necessità emotive delle persone.

Va detto che ci sono figure professionali, anche più alte in grado, che non ci obbligano affatto a indossare la mascherina quando siamo in stanza con nostra madre. E, tanto meno, ci minacciano di non poterle più fare compagnia nel suo tempo rimanente. Per il momento, ci sono professionisti – esseri umani, in primis – che sanno ancora riconoscere le vere priorità. Ma, una cosa è certa: tutti gli altri la pagheranno. No, non è una minaccia personale alle singole persone con cui ho avuto a che fare. Non andrò a pestarle una ad una, come invece farebbero loro con noi. Si tratta, però, di uno scenario inevitabile a cui arriveranno tutti. Quando si privano le persone del sostentamento, della libertà, della socialità. Quando le si insulta ogni giorno, le si discrimina. Quando le si impongono obblighi che vanno contro la Costituzione stessa. Può finire solo male, in guerra. E le preghiere, i girotondi di pace e amore che abbiamo visto in certe manifestazioni, i mantra recitati male, non servono più. Esiste, tra noi, una grossa percentuale di persone che ama la privazione, il controllo e la menzogna. Ama sentirsi superiore esibendo un lasciapassare che ha una scadenza – sempre più breve – anche per loro.

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Finirà male perché, individui del genere arriveranno a scannarsi a vicenda. Non può esserci solidarietà e amicizia tra chi è ossessionato dal comportamento altrui. Noi, invece, già ci stiamo unendo, aiutando e sostenendo sotto più fronti, per quanto possibile. Qualche chance in più, forse, l’avremo. Siamo tra quelli che hanno lottato e lotteranno ancora contro l’ingiustizia. Siamo quelli che hanno scelto la via più difficile e, nonostante questo, non si sono pentiti.

Clara Carluccio

4 commenti su “MENTRE MIA MADRE MUORE, IN OSPEDALE, HO VISTO L’ORRORE (di Clara Carluccio)

  1. Che dire….tristezza e amarezza x la disumanizzazione che sempre più l’essere umano fa esempio di vita .
    Come Clara ,x fortuna ,ci sono persone con un amore,rispetto e umiltà verso il prossimo che trasmettono un messaggio di positività e grandezza di spirito.

  2. Innanzitutto un caro abbraccio a sua madre, intervengo solo per dire che la disumanizzazione degli operatori sanitari non è cosa recente. Io ci sono passato nel 2013 con mio padre. Il Covid ha solo accelerato il processo in atto da tempo. Proprio per la mia esperienza personale non ho mai creduto agli eroi della pandemia. Merde erano, merde rimangono.

  3. Salve. Ho purtroppo avuto simile esperienza con mia madre ad agosto. Ormai alla fine , faticava a respirare ma la obbligavano a tenere la mascherina. Maledetti…spero ci sia per questi personaggi una giustizia divina, perché a quella terrena non credo più.

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