Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

PER I PROGRESSISTI, SARAH JESSICA PARKER È UNA VITTIMA (di Matteo Fais)

Gesù, che mondo! Sui progressisti dovrebbero fare dei documentari, proprio come sugli squali bianchi, le orche e i leoni marini. A loro modo, sono un fenomeno di difficile comprensione per gli esseri umani sani di mente, da studiare.

Su Facebook – che del mondo è lo specchio che meglio restituisce la sua distorsione –, adesso, sta impazzando, da parte di progressisti e femministi vari, la difesa a spada tratta di Sarah Jessica Parker, la protagonista della nota serie Sex and the City, di cui sta per uscire il reboot vent’anni dopo. La nostra è stata presa di mira da alcuni haters, in ragione del suo essere decisamente in là negli anni e male in arnese per potersi trovare nuovamente sotto i riflettori a fare la ragazza alla moda. Naturalmente, il tempo è passato anche per lei e, almeno stando alle ultime immagini in circolazione, l’ex eterna adolescente sembra proprio adatta al tag porno noto come #granny, insomma “nonna”.

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Eh sì, lo scorrere impietoso dell’orologio ha lasciato segni – ma che dico, solchi! – indelebili sul suo viso, imbiancandole i capelli come solo una grassa mano di vernice. Non che sia mai stata sta gran fica, ma il Sistema mediatico riesce a far passare per appetibile qualsiasi cosa, se lo desidera, tanto che persino un panino del McDonalds risulta, nell’immaginario collettivo, più succulento di un pollo ruspante allevato in campagna.

Direte voi: ok, ma che cazzo ce ne frega di Sarah Jessica Parker? L’obiezione è ragionevole. Infatti, parlarne ha senso solo per smascherare i meccanismi di potere nascosti intorno al discorso dominante.  

La prassi retorica è sempre la stessa: è stata criticata, ma è una donna e una donna non la si può mai criticare. Ogni volta che si verifica una situazione simile, l’occasione è troppo ghiotta perché il Sistema non ne approfitti per attaccare con la consueta solfa del maschilismo dilagante, della donna come mero oggetto sessuale, vittima del giudizio maschile e del suo privilegio innato di poter dire “ammazza che cesso che sei diventata”. L’ho detto, la solita tiritera. Come se le femmine giovani vedessero di buon occhio un ex bello oramai appesantito e con la pelata. Ma su questo sorvoliamo.

La cosa simpatica è che la gente ci casca. E dovreste leggere con che senso della giustizia violata prende le difese della Parker. “Una donna ha il diritto di invecchiare”, “Non dobbiamo essere per forza come ci vorrebbero i maschi, eternamente giovani” e via sproloquiando – questo, più o meno, anche il tono dei vari Scanzi e Tosa.

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È incredibile! Se volete, fa pure sorridere. Le persone hanno da ridire per una vecchia che fa la domestica al nero per 600 euro e percepisce il Reddito di Cittadinanza, o per una signora che non avesse pagato l’ultima bolletta per portare il pane in tavola ai figli, ma trovano sbagliato un attacco senza senso alla Parker che, in fondo, ha basato tutta la sua vita sulla superficie e la superficialità. Questi, con le pezze al culo, si identificano con un’attrice ricca sfondata, narcisisticamente ferita, perché qualcuno le ha dato della vecchia – quando lei avrebbe avuto tempo e modo, in effetti, per salvaguardare meglio il suo aspetto –, ma non dimostrano la minima empatia verso il vicino di casa in difficoltà.

Davvero, c’è qualcosa di profondamente marcio nell’universo occidentale, un cancro che ci consuma la ragione portandoci all’idiozia.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

Un commento su “PER I PROGRESSISTI, SARAH JESSICA PARKER È UNA VITTIMA (di Matteo Fais)

  1. Ovviamente tutti i body shaming o come vogliamo chiamarli sono sbagliati, tuttavia c’è una grossa ipocrisia. Una donna in là con l’età(e non parlo di Milf ma più in là) deve essere considerata attraente per forza di cose e pretendere giovani palestrati, alti, bellissimi come supermodelli e superdotati per sesso e ricchissimi imprenditori poco onesti come momentanei compagni o mariti, secondo i media e la propaganda… Un uomo di 40 anni è considerato vecchio a prescindere e se pretende una “giovane ragazza” di 33 anni decente, con la testa a posto e intelligente è considerato troppo esigente e poi, a meno che non sia un miliardario a capo di una multinazionale, è reputato vecchio… O ancora, un 40enne maschio che va in discoteca, che è giivanile/single è sempre di più ridicolizzato dai media, una 40/50 e passa enne che ogni sabato va nei locali tutta la notte per essere celebreta come divinità e magari scop… qualche giovane ragazzo alto, muscoloso, superdotato, molto vivace e testosteronico bello come un modello, che inoltre lei beve e si droga come una ventenne in vacanza permanente è elogiata da tutti i media e il suo stile di vita è ritenuto so cool… Questo è doppio standard ma nn se ne parla

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