Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

BASTA! A TRIESTE ABBIAMO TOCCATO IL FONDO (di Matteo Fais)

Che pezzi di merda! Non ci si può credere. A sentire che a Trieste saranno proibite, fino a dicembre, le manifestazioni anti green pass, la rabbia di una persona sana di mente sale a livelli pericolosi ed è giusto così.

No, bisogna smettere di tollerare, smetterla di far finta di vivere in un Paese normale. Ed è straniante vedere in quanti accettino una situazione simile. C’è tutta una massa di coglioni, ben nascosta dietro uno schermo e una tastiera, tra i commentatori di “Open”, che andrebbe solo presa a calci nel culo. 

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Naturalmente, questo manipolo di decerebrati non si palesa mai, non viene alle manifestazioni per affrontarci faccia a faccia. Se ne stanno da qualche parte, mortalmente avvolti da una mascherina, a passarsi l’igienizzante sulle mani come dei malati di mente ossessivo compulsivi, a compiacersi del green pass che è la loro patente da bravi cittadini incapaci di distinguere la propaganda dalla verità.

Calci in culo, amici miei. Lo ripeto, questa gente va presa a botte. Ci stanno rovinando la vita con le loro paure immotivate e la smania per il conformismo del gregge più ottuso. Nella loro mente minuscola come una capocchia di spillo, questi infami non tollerano che qualcuno possa rifiutare di obbedire a degli ordini idioti. Tutti devono fare come loro, perché loro l’hanno fatto.

Non sanno niente, ma si credono coltissimi. Pensano che gli scienziati siano influencer che abitano Twitter o una qualche rete televisiva di regime. Si bevono la favola di un vaccino che non immunizza e per cui io dovrei vaccinarmi per salvare loro che già sono stati sottoposti al trattamento sanitario. Un misto di fantascienza scritta da un cretino e idiozia alla Scary Movie – che, però, non fa ridere. Per loro così è stato detto e così si fa, anche se le voci del dissenso vengono zittite. La scuola ha fatto danni incalcolabili impartendoci la lezioncina del prendere il libro come oro colato. Un approccio al sapere che neppure al catechismo. Ore e ore a studiare il Mito della Caverna, senza neppure aver capito che sono loro ad abitarla.

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Quanto accaduto a Trieste è veramente intollerabile. Fa venire meno le parole per trascenderle nell’azione violenta. Il Sindaco che parla di “guerra”, in relazione al covid, e attacca i manifestanti chiamandoli “disertori”, meriterebbe un trattamento troppo scioccante per essere messo in prosa. 

E, poi, magari i pro-vax ti dicono che la dittatura sanitaria non esiste, che te la sei sognata. Beh, dobbiamo averla sognata tanto forte da trasformarla in realtà.

Stanno provocando, tirando la corda all’inverosimile. Qui, prima o poi, succede qualcosa. L’esasperato capiterà e non riuscirà a trattenere le mani. Mi preoccupa solo che ciò non sia ancora avvenuto. Poco ma sicuro, io non griderò all’oltraggio della democrazia. Hanno veramente rotto il cazzo e, se succede, beh, se la sono cercata.

Matteo Fais 

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

3 commenti su “BASTA! A TRIESTE ABBIAMO TOCCATO IL FONDO (di Matteo Fais)

  1. Le tre fasi dell’instaurazione del fascismo: la propaganda, la repressione del dissenso, l’uomo forte al potere per acclamazione parlamentare. Componente legante: il popolo bue che applaude.

  2. Non sono assolutamente d’accordo. Se succede, non se la sono cercata “loro”, ma noi. Il potere non aspetta altro per poterci massacrare!

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