Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

VOGLIONO TASSARTI LA CASA PER FARTI DIVENTARE POVERO (di Matteo Fais)

La chiamano riforma del catasto, ma è solo l’ennesimo tentativo di tirarcela in quel posto. Non c’è niente da fare, noi italiani ai politici gli stiamo sul cazzo perché non vogliamo rassegnarci a essere dei pezzenti.

In questo Paese, la volontà di mettere mano nelle tasche degli onesti lavoratori è continua. Il metodo propagandistico usato per imporre quest’idea consiste nell’alimentare il conflitto sociale al ribasso. È una cosa molto semplice. La Signora Franca, che paga l’affitto in una casa popolare malfatta e abbandonata a sé stessa dall’ente che dovrebbe occuparsene, sente un politico parlare di aumentare le tasse sugli immobili per destinare quei soldi ai giovani. Avendo anche un figlio disoccupato, la Signora in questione si convince che sia giusto, per così dire, prendere dai ricchi per aiutare i poveri come lei e il suo dolce pargoletto.

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Il problema è che la cara Franca non ha la benché minima idea di come funzioni lo Stato – a stento è riuscita a compilare la domanda per la dimora in cui alloggia –, quindi è facile persuaderla che lei non abbia casa poiché qualcun altro ne possiede due. La donna non sa che di tasse, su tutto ciò che non sia una modesta prima casa, se ne pagano già a bizzeffe. Soprattutto, di rado arriva ad afferrare che, se una famiglia di impiegati è riuscita comprarsi la casetta al mare, non per questo è diventata ricca.

In fondo, chiunque non sia alla canna del gas è ben conscio che il grosso degli immobili non sono esattamente un investimento sicuro. Basti vedere quanto valore hanno perso negli ultimi decenni. Per non parlare del fatto che, come insegna la saggezza popolare, se hai fame non ti puoi certo mangiare i muri. Prima di tutto, di solito, li devi svendere, perlomeno se hai necessità stringenti.

È grazie all’ignoranza di tutte queste faccende e altre, da parte della tipica Signora Franca, se i politici possono continuare da anni a martellare per rivedere i valori catastali delle case e trovare così la scusa per aumentare le tasse su di esse, o far lievitare l’imposta di successione.

Come al solito, peraltro, loro mascherano gli intenti più infimi con nobili paraventi, quale la generica questione dell’aiutare i giovani. Chissà mai, poi, in cosa consisterebbe questo aiuto e verso quali giovani sarebbe rivolto. Cosa fai, levi al padre, che ha tre locali commerciali sfitti, per dare al figlio? Dare cosa, esattamente, quello che non ha neanche il padre? Quante stronzate!

La verità è che in Italia non si è capito una cosa, una delle poche giuste che abbiano detto Grillo – in illo tempore –, ovvero che qui, anche qualora tutti pagassero le tasse, i politici non farebbero altro che rubare tre volte tanto. Di soldi in cassa ce ne sono e anche molti, il problema è che tra vincoli europei e cretinate nostre vengono dilapidati in modo assurdo, quindi è chiaro che, per quanto gli si dia, a questi non basterà mai.

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C’è di buono che una certa parte di italiani non ne vuole sapere di farsi tirare via la sedia del salone da sotto il culo. Anche perché – e ciò sia ben chiaro – il risultato di portarti a non poter più mantenere quei quattro beni che hai messo su con i sacrifici di tre generazioni è solo che questi passeranno nelle mani di gente ancora più ricca. In sostanza, il vero capitale ha tutto l’interesse a lottare contro la medio-piccola borghesia, così da intascare tutto e rendere ancora più disperato il divario tra ricchezza e povertà.

Fatevelo entrare in testa: altro che aiutare i giovani, questi vogliono solo estendere la miseria. Chi possiede il vero benessere non diventerà mai un pezzente. Solo noi siamo sulla buona strada.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

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