Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

PERCHÈ LE NAZIONI COLLASSANO (DI PAUL CRAIG ROBERTS – TRAD. DI COSTANTINO CEOLDO)

Dmitry Orlov e Vladimir Putin credono che gli Stati Uniti stiano collassando, perché il governo degli Stati Uniti, nelle parole di Putin, “si muove a passi sicuri sul percorso dell’Unione Sovietica”.

Questi progressi sono, nelle parole di Orlov: “debito esorbitante, problemi nel settore energetico e sistemi politici irreformabili impantanati nella corruzione, le cui élite sono deliranti nei loro sentimenti di onnipotenza. E ora arriva un’analogia davvero inquietante: la polveriera che è esplosa sotto l’URSS era il nazionalismo etnico e il separatismo e la polveriera che sta attualmente esplodendo sotto gli Stati Uniti è l’(anti-)razzismo “risvegliato”: un’altra marca di fascismo etnico ma con caratteristiche americane”:

Non nego che questi problemi hanno afflitto l’Unione Sovietica e affliggono gli Stati Uniti oggi. Certamente, essi, se non affrontati con successo, potrebbero portare al collasso. Tuttavia, a mio avviso, l’Unione Sovietica è crollata perché il [suo] sistema di credenze è sprofondato. Gli Stati (Uniti o Disuniti) stanno crollando per lo stesso motivo, come tutto il mondo occidentale. Resta da vedere se anche la Russia si unirà a questo crollo.

L’Unione Sovietica è crollata perché il comunismo non ha prodotto l’abbondanza o la libertà che prometteva e i riformatori frustrati erano stufi del sistema. I dissidenti venivano puniti, a volte severamente, e la propaganda era usata per controllare la narrativa come viene usata oggi negli Stati Uniti. I restanti fili di fede furono tagliati quando elementi della linea dura nel Partito Comunista misero il presidente Gorbaciov agli arresti domiciliari.

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Nel mondo occidentale la distruzione della fede è in atto da molti decenni. Il romanziere francese Jean Raspail ha catturato il crollo della fede occidentale e le sue conseguenze nel suo romanzo, Il campo dei santi[1], 48 anni fa, nel 1973. Il crollo è chiaramente visibile oggi. I francesi, i tedeschi, gli inglesi, gli scandinavi non possono resistere agli invasori immigrati dalla pelle scura che stanno finalmente conquistando il cristianesimo occidentale con l’Islam.

La fede dei tedeschi in sé stessi e nel loro Paese è stata distrutta dal controllo americano del loro sistema educativo dal 1945. I tedeschi sono indottrinati con la convinzione che il loro Paese sia vergognoso, responsabile di atti atroci sostenuti dal popolo tedesco. Qualsiasi manifestazione di orgoglio tedesco o qualsiasi difesa dell’etnia tedesca contro gli immigrati-invasori è trattata come una manifestazione di nazismo: https://www.unz.com/ghood/the-washington-post-treat-america-like-a-conquered-nation/

In Gran Bretagna, intellettuali e professori universitari hanno condannato gli inglesi per il loro colonialismo. Generazione dopo generazione, l’attacco ha eroso la fiducia britannica nel proprio Paese. Oggi “i pochi privilegiati”, gli studenti del Magdalen College, dell’Università di Oxford, sono “a disagio” con un ritratto della regina Elisabetta nella loro sala comune e hanno rimosso l’immagine della Regina d’Inghilterra dalla loro vista. Chiaramente, la dissociazione dei pochi privilegiati dal loro Paese è estrema. Come deve sentirsi uno squattrinato?

In Francia l’unico politico che rappresenta l’etnia francese è Marine Le Pen, ma l’etnia francese non eleggerà l’unico politico che crede in uno Stato nazionalista francese basato sull’etnia francese. Quando l’establishment non sta cercando di arrestarla, la chiama nazista. Quindi sei un nazista se sei francese e rappresenti i francesi. Se il patriottismo esiste ancora, è stato rimosso dall’associazione con l’etnia francese.

Negli Stati ora completamente disuniti, divisi non tra Nord e Sud ma tra Rosso [Repubblicani] e Blu [Democratici], e in particolare in quelli blu, i bianchi americani sono considerati oppressori razzisti sistemici dei neri e autori del genocidio delle tribù native. Si parla molto di pagare un risarcimento, ma ora l’enfasi è sull’eliminazione della “bianchezza”. Per gli estremisti, questo significa uccidere i bianchi. Potete sentirne il sapore qui: https://www.paulcraigroberts.org/2021/06/11/expressions-of-anti-white-hatred-in-high-places-aruna-khilanani-at-yale/. Per altri significa eliminare la cultura occidentale.

I programmi di studio dei neri nelle università americane e tutti i sistemi scolastici pubblici negli Stati Blu e in alcuni Stati rossi, sebbene gli Stati Rossi si stiano muovendo contro di essi, insegnano che i bianchi sono razzisti per natura e opprimono naturalmente le “persone di colore”. L’effetto di questo insegnamento è creare odio per i bianchi da parte delle “persone di colore”, mentre si distrugge la fiducia dei bianchi americani nel difendersi da accuse, punizioni e violenze. Le manifestazioni degli attacchi ai bianchi americani sono ovunque. Anzi, anneghiamo in esse. Eppure, non c’è alcuna discussione pubblica o politica sulla demonizzazione ufficiale dei bianchi americani, che viene [invece] attuata come politica ufficiale del Partito Democratico.

Come nel romanzo di Raspail, l’attacco ai nazionalisti francesi è stato condotto dai francesi stessi, così negli Stati Disuniti i feroci attacchi demonizzanti contro i bianchi americani sono guidati dai bianchi liberali americani. L’autoripudio da parte dei bianchi è la regola nel mondo occidentale.

In Nuova Zelanda, c’è stata o sta per esserci una votazione per espropriare e consegnare parte del Paese che i neozelandesi hanno costruito ai discendenti degli abitanti nativi originari. C’è un intento simile in Australia e Canada. I tedeschi da anni pagano miliardi di dollari ai “discendenti dell’Olocausto”.

Anche l’esercito americano è stato programmato per eliminare i presunti atteggiamenti razzisti nei confronti delle persone di colore. Se i soldati americani bianchi sono colpevoli di opprimere i neri, sono anche colpevoli di opprimere arabi e asiatici. Come possono allora le truppe statunitensi combattere in Medio Oriente o contro la Cina? Se i neri sono stati oppressi, gli Stati Uniti hanno oppresso le persone di colore nei Paesi arabi che hanno bombardato e invaso per 20 anni. L’esercito americano è condizionato in modo da poter combattere solo i bianchi? Le sanzioni statunitensi contro Cina, Corea del Nord e Iran sono razziste?

L’autodenuncia si diffonderà in Russia e Cina? Entrambe sono vulnerabili. Entrambe hanno accolto stupidamente l’influenza occidentale e hanno una classe professorale di accademici imbevuti di pensiero occidentale. Pensate all’oppressione sotto Stalin, ai kulaki e così via, ai gulag, alle esecuzioni dei “nemici del popolo”. Pensate a Mao e a tutti quelli che ha eliminato. E Pol Pot.

La risposta è che l’oppressione di classe va bene, ma non l’oppressione razziale?

Nessuno oggi in vita nel Nord America è stato schiavo o ha posseduto uno schiavo. In Nord America, la schiavitù è finita 156 anni fa. Se i bianchi americani devono pagare un prezzo per ciò che è accaduto molto prima del loro tempo, quanto tempo prima e quanto ampiamente applicate saranno le punizioni? Cosa deve la Turchia ai discendenti di Bisanzio? Cosa devono i discendenti dei pirati barbareschi ai discendenti degli americani che hanno ridotto in schiavitù? Quanto devono pagare i discendenti dei musulmani che hanno fatto irruzione nelle città costiere italiane in cerca di schiavi? Quale risarcimento deve fare Israele per aver sottratto la Palestina ai palestinesi? Cosa devono pagare i discendenti dei normanni ai discendenti degli anglosassoni per aver conquistato l’Inghilterra?

Cosa devono gli abitanti neri del Benin, ex Dahomey, ai discendenti degli schiavi neri che il Dahomey ha venduto come schiavi?

I neri africani erano il pilastro della tratta degli schiavi: “La tratta atlantica degli schiavi raggiunse l’apice alla fine del XVIII secolo, quando il maggior numero di schiavi fu catturato durante spedizioni nell’interno dell’Africa occidentale. Queste spedizioni erano tipicamente effettuate da Stati africani, come lo Stato Bono, l’impero Oyo (Yoruba), l’Impero Kong, il Regno del Benin, l’Imamato di Futa Jallon, l’Imamato di Futa Toro, il Regno di Koya, il Regno di Khasso, il Regno di Kaabu, la Confederazione Fante, la Confederazione Ashanti, la Confederazione Aro e il regno di Dahomey. Gli europei raramente entravano nell’interno dell’Africa, per paura delle malattie e per la feroce resistenza africana. Gli schiavi venivano portati negli avamposti costieri dove venivano scambiati con merci.

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Gli stati africani hanno svolto un ruolo chiave nella tratta degli schiavi e la schiavitù era una pratica comune tra gli africani subsahariani prima del coinvolgimento di arabi, berberi ed europei. C’erano tre tipi di schiavi: quelli che lo erano per conquista, quelli che lo erano per debiti non pagati o quelli i cui genitori li avevano dati come schiavi ai capi tribù. I capi barattavano i loro schiavi ad acquirenti arabi, berberi, ottomani o europei per rum, spezie, stoffa o altri beni. La vendita di prigionieri o catturati era comunemente praticata tra africani, turchi, berberi e arabi in quell’era.

I re del Dahomey vendettero nella tratta transatlantica i loro prigionieri di guerra, che altrimenti sarebbero stati uccisi in una cerimonia nota come la Festività Annuale. Essendo uno dei principali stati schiavisti dell’Africa occidentale, il Dahomey divenne estremamente sgradito tra i popoli vicini. Come l’Impero Bambara a est, i regni di Khasso dipendevano fortemente dalla tratta degli schiavi per la loro economia. Lo status di una famiglia era indicato dal numero di schiavi che possedeva, portando a guerre al solo scopo di catturare più prigionieri. Questo commercio portò i Khasso ad avere contatti sempre maggiori con gli insediamenti europei della costa occidentale dell’Africa, in particolare con i francesi. Il Benin si arricchì sempre più durante i secoli XVI e XVII grazie alla tratta degli schiavi con l’Europa: gli schiavi degli Stati nemici dell’interno furono venduti e portati nelle Americhe su navi olandesi e portoghesi. La costa del Golfo del Benin divenne presto nota come la Costa degli Schiavi.

https://en.wikipedia.org/wiki/History_of_slavery

Secondo la voce di Wikipedia, “Storia della schiavitù”, oggi c’è ancora schiavitù nella moderna Nigeria, Benin, Sudan e in parti del Ghana. Eppure i “black studies” e la Critical Race Theory si concentrano sulla schiavitù del XIX secolo negli Stati Uniti.

In altre parole, l’unico interesse per la schiavitù sta nell’usarla come arma contro i bianchi americani.

La schiavitù tra i neri africani esisteva molto prima della tratta transatlantica degli schiavi. Gli schiavi neri venduti agli europei furono prima ridotti in schiavitù da altri neri. Eppure la schiavitù dei neri è attribuita ai bianchi. Questa menzogna è usata per fomentare l’odio dei bianchi da parte dei neri e l’odio di sé da parte dei bianchi indottrinati nella loro colpa.

Chiaramente, questa menzogna ha distrutto ogni prospettiva di un’America multiculturale, che è l’unica America in cui credono i bianchi liberali.

Lo scopo del Project 1619 e della Critical Race Theory del “New York Times” è demonizzare gli Stati Uniti e distruggere la fede dei cittadini nel loro Paese. Gli americani ora stanno facendo a sé stessi quello che hanno fatto ai tedeschi.

[1] https://www.ibs.it/campo-dei-santi-libro-jean-raspail/e/9788898672585

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Articolo originale diPaul Craig Roberts:

Traduzione di Costantino Ceoldo

Un commento su “PERCHÈ LE NAZIONI COLLASSANO (DI PAUL CRAIG ROBERTS – TRAD. DI COSTANTINO CEOLDO)

  1. Articolo eccellente. Dio acceca chi vuol perdere, dicevano gli antichi. Ma anche “Dio non ha pietà degli idioti”, come diciamo noi moderni.

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