Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

LETTERA ALL’ASPIRANTE SUICIDA (di Franco Marino)

Oggi avevo in programma di parlare di tutt’altro ma la vicenda dell’amico del nostro direttore Matteo Fais che ha tentato il suicidio, per non meglio precisate “ragioni politiche” mi ha toccato molto. Perchè anche io vivo un grande momento di angoscia e di paura, per tantissimi motivi. In alcune delle cose di questo amico mi sono rivisto. Se non fosse che io una figlia ce l’ho, che per certi versi è meglio, dal momento che è la mia vita e dall’altro è peggio perchè ho la responsabilità di proteggerla dal mondo infame nel quale stiamo vivendo.
Potrei dire tante cose a questo amico. Retoriche, melense, sull’importanza del senso della vita. Ma sarebbero cazzate. Uno che decide di buttarsi abbasso, il suo senso l’ha smarrito. Oppure potrei fare come molti che, di fronte ad un gesto così estremo, pontificano moralizzano.
Invece ne dirò poche. Molto pratiche.

Vedi caro amico aspirante suicida, se tu ti ammazzi, al mondo non frega un cazzo di nulla, specie di questi tempi. Questa è l’epoca dove si strombazza a tutti i livelli che bisogna ridurre la popolazione. Per cui, chi si butta abbasso, non è qualcuno da compatire ma anzi da disprezzare. Uno in meno. Non conosco neanche le “ragioni politiche” specifiche che ti abbiano portato a questo gesto. Ma se ti ammazzi, non le conoscerà nessuno. Se avevi pubblicato idee sovraniste, te le ritorceranno contro. Se eri un negazionista covid, ti diranno che ti sei pentito e dalla vergogna ti sei suicidato. Diranno tutto. Tranne le vere ragioni.
Il sistema che ti porta al suicidio, godrà della tua morte. E’ proprio quello che vuole, capisci? Ed è proprio per questo che non devi neanche pensare di fare ciò che hai tentato di fare.
Non credere. Ho avuto e ho tanti momenti di sconforto anche io. Ma la differenza è che io non mi sono fatto togliere quel meraviglioso sentimento che è l’odio. Lo so che ti hanno detto che è brutto odiare. E poichè sono pezzi di merda fin dentro l’anima, mirano al tuo portafoglio così loro hanno aggiunto che “odiare ti costa”. Perchè per loro tu non sei uno che se si incazza può ammazzarli, tu sei solo un codardo interessato al denaro.
E allora ti chiedo: tu gente così vuoi che rimanga in piedi? Vuoi che questi criminali, mentre rendono la vita impossibile a milioni di persone, continuino a pontificare a destra e a manca? Vuoi dare loro questa soddisfazione? Io no. Io li odio e sono fiero di odiarli. Perchè “odiare i mascalzoni è cosa nobile”.
E se, dunque, invece di suicidarti, noi decidessimo di fargliela pagare? Se decidessimo di creare un esercito e attaccarli? Di rubare tutto ciò che si sono presi? Soldi, beni, avvenire, serenità? Se decidessimo di fargliela pagare per aver creato lo schifo che ti ha portato a fare questo gesto di disperazione?


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Ti piace la Storia? A me sì. Un personaggio che avrei voluto conoscere era Napoleone. Si narra che prima di ogni battaglia, Napoleone, dopo aver parlato con TUTTI i suoi soldati, dopo aver chiesto loro come andavano le cose in famiglia, aver creato un’empatia, andasse al suo posto di comando, dicendo loro queste testuali parole: “Cari soldati. Voi siete l’orgoglio di questa nazione. Meritate tutto quello che non avete. Cibo, donne, felicità. Purtroppo però la Nazione è povera. I magazzini del nemico invece sono pieni. ANDIAMO A PRENDERLI!“. A quel discorso, ogni volta, decine di migliaia di soldati urlavano a squarciagola, colpiti nel vivo dalla determinazione di quel generale corso piccolo di statura ma grande di virtù, al quale avrebbero dato tutto, come fecero. E che al suo fianco rimasero a vita.
Non sono Napoleone ma adesso a te faccio lo stesso discorso. E so di rischiare moltissimo. Ma, dovendo scegliere, all’istigazione al suicidio preferisco l’istigazione a delinquere.

Caro amico aspirante suicida. La tua sensibilità è alla base delle tue paure ma è tra le poche cose per cui a questo mondo vale la pena vivere quel percorso così brutto che a volte la vita sa essere. Meriti tutte le cose che vorresti e che non abbiamo. La serenità di un avvenire felice, di una vecchiaia dove verrai curato, dove i tuoi figli sono al sicuro. La gioia di sapere che la donna che ami rimarrà sempre al tuo fianco.
Invece i nemici sono pieni di queste cose. E ti guardano dall’alto in basso proprio perchè vedono te remissivo. Facciamogliela rimangiare la loro protervia, la loro cattiveria. Rischieremo di morire ma non saremo morti invano. Saremo morti per rendere questo mondo migliore. Non gliela daremo la soddisfazione di suicidarci. E prima di morire, dovranno essere pronti a morire loro per primi.
Perchè le guerre non sempre si perdono. Si possono anche vincere. E se le vinceremo, ci ripiglieremo tutto ciò che ci hanno tolto.


ANDIAMO E FACCIAMOLI A PEZZI.

Franco Marino

5 commenti su “LETTERA ALL’ASPIRANTE SUICIDA (di Franco Marino)

  1. Parte benissimo per poi terminare illustrando dove fascismo e Islam guerriero si sovrappongono.

    E dunque sì, pezzo notevole.

  2. Bellissimo Articolo @Franco Marino, io continuo a non trovare la tua pagina su facebook .. ma cosa e’ successo ?

    Grazie,
    Giuseppe

  3. Come ho sempre scritto, per anni, anche su quella fogna di FB prima di uscirne, non esistono mezzi non violenti per cambiare questo sistema.

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