Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

LA PROPAGANDA DI EMILIO FEDEZ (di Franco Marino)

Quando scrivo che l’Italia è una colonia americana, ottengo sempre la piccata risposta dei filoamericani i quali mi dicono che è molto più pericoloso essere colonia dei cinesi. Posto che ciò sia vero – e non è escluso che lo sia, solo che per ora le basi militari che abbiamo in Italia sono americane, non cinesi – questo nulla toglie che la gran parte dei motivi per cui l’Italia si sta distruggendo, dipenda dalla sudditanza geopolitica e dunque culturale verso l’impero americano, peraltro il giusto prezzo di una guerra perduta. Basterebbe leggere (BENE) la storia per sapere che quando si perde una guerra, si perdono sovranità, libertà, diritti. E basta usare la logica per scoprire che se il tenore di vita degli italiani era migliorato dopo la guerra, ciò era dovuto soltanto alla presenza del blocco sovietico che faceva da contrappeso.

Nel momento in cui un paese colonizza l’altro, è impensabile che non tenti anche di influenzarlo culturalmente. E l’Italia è stata sottoposta, soprattutto negli ultimi trent’anni, ad una delle più violente campagne di colonizzazione culturale, i cui effetti si vedono non soltanto nell’abuso degli anglicismi (spread, lockdown, recovery fund) che, con l’aggravante di essere oltretutto pronunciati alla dick of dog (in questo caso, l’anglicismo copre la volgarità in esso insita) tormentano ogni branca del dibattito pubblico, ma anche e soprattutto con l’assunzione della medesima cultura del semplicismo fintopragmatico, tratto caratteristico della cultura americana sempre vissuta in bilico tra l’obbligo di mostrarsi al mondo come faro di civiltà ed essere, invece, per chi ne studia attentamente la struttura, nient’altro che un totalitarismo mascherato.
Questo ci porta a Fedez. Che è riuscito a farsi passare come artista di sinistra quando tutto è tranne che tale. E qui occorre chiarire cosa sia davvero il rap.

Il rap nasce negli USA. Dunque in un paese che di sinistra non ha nè avrà MAI assolutamente nulla e dove i problemi delle cosiddette fasce deboli sono completamente diversi da quelli italiani. In quanto tale, Fedez è cresciuto con una cultura americana secondo la quale i poveri bianchi – che corrono il rischio di essere riempiti di botte e ammazzati nè più nè meno di Floyd – semplicemente non esistono. Non è che Trump abbia vinto per caso, per dire. E non è nemmeno un caso che oggi ad occuparsi dei temi un tempo trattati dalla sinistra, siano rimaste le destre radicali. Semplicemente occupano uno spazio che la fintosinistra ha semplicemente abbandonato a se stesso.
Sì, lo so. Venite rincoglioniti ogni giorno con la storia che esistono i repubblicani e i democratici e che i primi sono di destra e i secondi di sinistra. Ma se si esclude Sanders – che infatti è minoritario ed è, non a caso, disprezzato dai Dem – nessuno dei contenuti del partito democratico americano è confrontabile con quelli di una sana socialdemocrazia europea. Partito democratico e partito repubblicano americani si somigliano molto di più di quanto differiscano perchè, essendo per il meccanismo delle esenzioni fiscali, entrambi finanziati da lobby finanziarie potentissime, nessuna di queste consentirà mai che al potere salga un vero socialista americano. Entrambi sono due partiti di destra, uniti da una comune visione delle cose – direttamente discendente dal protestantesimo calvinista – secondo cui i poveri sono tali per colpa loro e quindi devono crepare.
Entrambi questi clan politici, influenzando i partiti corrispondenti dei paesi europei, creano destre fintosovraniste europee più vicine al partito repubblicano americano e sinistre liberal più vicine ai DEM.

Questo paese ha avuto soltanto due uomini autenticamente di sinistra: Mussolini e Craxi.
Mussolini ha creato sic et simpliciter i principi di welfare universale e compromesso tra capitale e lavoro che rappresentano il fondamento delle socialdemocrazie odierne, tanto che fu lo stesso Churchill, non sospettabile di simpatie fasciste, a riconoscere che Mussolini è stato il più grande antidoto contro il bolscevismo. Craxi ha creato un connubio di riforme liberali con tutele socialiste che è stato il solido caseggiato del ceto medio che tiene al riparo questo paese da pericolosissime rivolte sociali.
Nessuna delle sinistre che si sono vendute come tali, da quella comunista – che concepisce solo la lotta di classe e l’esproprio del plusvalore e della proprietà privata – a quella liberal, può minimamente paragonarsi a quella rappresentata dal fascismo e dal socialismo craxiano.



Viceversa, la cosiddetta sinistra liberal americana è in realtà una destra che, come unica differenza con la destra repubblicana, di fronte alla profonda concentrazione di ricchezza nelle mani dei pochi, laddove i repubblicani almeno non offendono l’intelligenza dei loro interlocutori e, con chiarezza dicono “Non abbiamo abbastanza da mangiare per tutti, dunque i poveri si fottano”, i liberal dicono: “I ricchi devono essere tutti neri e tra questi, per metà donne, per un quarto gay. E devono avere l’auto ecologica”
I poveri, per inciso, crepano, bianchi o neri che siano. Senza auto ecologica perchè non se la possono permettere.
Essendo Fedez diretta emanazione della “pseudosinistra destra liberal americana”, a lui come ai tanti fantocci targati DEM, dei poveri non frega assolutamente nulla. Non frega nulla dei poveri americani bianchi perchè per i Democratici essi non esistono. E non frega nulla dei poveri neri africani, salvo la manovalanza che, dopo essersi spogliata di ogni avere e averla regalata a ONG e scafisti più o meno legati alla criminalità organizzata, viene in Italia a rimpolpare le fila delle varie mafie.
Di questi, uno su mille si iscriverà all’università per poi vendersi come propagandista del multirazzialismo.
Fedez fa solo propaganda di destra. Come Emilio Fede. Il quale almeno lo ammetteva apertamente, anzi lo rivendicava.
Emilio Fedez.

FRANCO MARINO

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