Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – “IO SONO IO E VOI NON SIETE… LAURA BOLDRINI” (di Davide Cavaliere)

Ebbi contezza dell’ipocrisia della Sinistra all’età di quindici anni. Ero entrato in un negozio “bio” e “altermondialista” per comprare un vasetto di burro d’arachidi. In coda alla cassa, osservai la padrona del negozio – capelli rigorosamente non tinti e sandali Birkenstock – interrompere la sua tirata sulla “ricchezza” dell’immigrazione per bacchettare e umiliare una commessa dell’Est Europa, dall’italiano stentato, per via di un piccolo errore. La canuta capa col grembiule verde tornò, subito dopo, al discorso che aveva interrotto: “Queste persone che rifiutano gli immigrati non le capisco, che mentalità provinciale…”.

L’ipocrisia è la cifra della Sinistra. Dalle botteghe “biologiche” fino a Castro, che, dopo la rivoluzione, indossava Rolex d’oro anche alle caviglie; a Ernesto Guevara che, negli anni in cui fu Ministro, pensò solo ad abbuffarsi e divenne più grasso di un capitalista; a Sartre, che scriveva la prefazione a I dannati della Terra di Fanon e versava lacrime e inchiostro per il Terzo Mondo, ma accusava Nabokov e Ionesco di non avere patria e così via, di insincerità in doppiezza, fino a Marx. Il barbuto di Treviri discettava continuamente di Proletariato, ma se ne teneva ben alla larga, perché per lui gli operai erano solo un concetto e basta. I cenciosi alcolizzati delle fabbriche gli facevano schifo e frequentava unicamente i salotti dei ricchi.

ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Alla Sinistra contemporanea, che non ha il coraggio di Castro né la penna di Sartre o il furore filosofico di Marx, rimane solo l’ipocrisia, ben rappresentata da Laura Boldrini. La paladina delle donne, degli immigrati, degli oppressi, dei diritti inalienabili sfrutta e maltratta la colf moldava e svilisce le collaboratrici parlamentari, come abbiamo appreso tutti da Dagospia (https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/gratta-gratta-sotto-belle-parole-laura-boldrini-si-nasconde-264656.htm?fbclid=IwAR3bAFySpzE-R1zbHnfonYQ2A6WSjXscQV9YiM-Zs6veLXaEH57HiW4hqdE). A una nega la liquidazione, all’altra affibbia compiti che non le competono in qualità di collaboratrice – non assistente personale, si badi bene –, dal comperarle i trucchi al “ritirare le giacche dal sarto e prenotare il parrucchiere”. Come giustificazione, da parte sua, ci aspettiamo tutti che butti lì un “ma io, comunque, assumevo delle donne, davo loro lavoro, avevo prevalentemente dipendenti femminili”. Non l’ha fatto, ma è verosimile che lo faccia, senza rendersi conto di quanto ciò sarebbe grottesco – in tal senso, bisogna riconoscerglielo, ha meno faccia tosta del “vaccinato” Scanzi che, invece, si è difeso con una supercazzola degna del Marchese del Grillo.

Ma, in ultimo, la PresidentA è anche lei un Marchese, in versione femminista, che tra un post in favore delle quote rosa e un tweet lacrimevole sull’accoglienza, urlava col naso arricciato contro un assistente sottopagato, animata dal principio che “Io sono io e voi non siete Laura Boldrini”. E, chissà perché, non è difficile immaginarla dare ordini insindacabili con piglio nazista, mentre il suo volto si contorce in una smorfia che sottende una terrificante e demenziale sensazione di superiorità. 

CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE
Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione.

La Boldrini personifica il deragliamento definitivo della Sinistra. Anche lei, fuori è benevola, filantropica, dolce, amorevole, ma sotto la crosta delle smancerie si nasconde una megera piena di sé. In pubblico è Madre Teresa laica, nel privato una donna di potere arrogante. Ciò a dimostrazione che il problema non è mai chi sia al vertice – una donna o un uomo –, ma lo spirito con cui si occupa una posizione verticistica.

Bisogna sempre diffidare degli autoproclamatisi difensori del “Bene”.

Davide Cavaliere

L’AUTORE

DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”. 


2 commenti su “L’EDITORIALE – “IO SONO IO E VOI NON SIETE… LAURA BOLDRINI” (di Davide Cavaliere)

  1. Commento superazzeccato! Se penso che anni fa, quando ancora lei e i suoi non si erano scoperti per come sono in realtà, mi erano anche simpatici, ma oggi sono diventati odiosi; questa pseudo sx fa pena e per nostra sfortuna ce li troviamo ancora e sempre e fra i piedi!

  2. E vergognosamente scontata la carriera di una eroina della solidarietà che coi soldi di papa’ si dedica alle missioni in paesi poveri xdare lustro alla bandiera che la sostiene ,la sinistra , che la paga pure profumatamente, x viaggiare in paesi dove il suo stipendio costruirebbe una casa!! Che beffa !! E lei ,Boldrini e tutti quelli come lei , ancora forti e irriducibile…

Rispondi a Lorena Zappellini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *