Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

IL GRANDE BLUFF DELL’AMBIENTALISMO E DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA (di Franco Marino)

Poiché qualcuno me lo ha chiesto, rispondo.
Cosa ne penso?
Cercherò di essere sintetico. L’ambientalismo non mi è mai molto interessato perché l’ho sempre vista come una controlobby – e dunque a sua volta una lobby – che perora interessi sporchi al pari di quelli che, in teoria, intenderebbe combattere.
Non sopporto il pompaggio mediatico di figure del tutto strumentali come Greta, provo ribrezzo verso i tentativi di far sentire l’essere umano un abusivo, trovo un grande bluff ogni teoria relativa al riscaldamento globale, dal momento che la Terra ha conosciuto nel corso dei secoli molteplici periodi di glaciazione e riscaldamento – perchè esso dipende da fattori extraplanetari – e che anzi le statistiche confermano che la curva del riscaldamento globale è in ribasso, cioè il pianeta si sta riscaldando ma sempre meno.
Questo non significa che non mi interessi l’ambiente, anzi. Vivere in un mondo pulito, pieno di verde, con tanti alberi, sano, non inquinato sarebbe meraviglioso.Ma ha senso soltanto se ci ritiriamo in campagna a vivere di agricoltura, mucche, pecore, vino e olio. Chi mi conosce, sa che io vorrei morire così: in campagna, immerso nel verde, tra una mozzarella di bufala accompagnata con pane e olio, e un bicchiere di vino, dove ci si sposta con la bicicletta. Quando ero piccolissimo, mio nonno aveva una campagna in provincia di Taranto (per giunta a cento metri dal mare, figuratevi) e quando morì, essendo i suoi quattro figli tutti ormai trasferiti a Napoli, fummo costretti a venderla.
Ebbene, il mio sogno è ricomprarla e andare a vivere lì, immerso nel verde e nel suono dei grilli e dei cuculi e vivere del vino da me prodotto, condire il pane con l’olio dei miei ulivi, mangiare la mozzarella prodotta dalle mie bufale. Circondato dall’amore delle persone che amo. Se esiste un paradiso, nella mia immaginazione ha queste immagini.


Sfortunatamente non è il sogno dei miliardi di persone che ogni giorno si spostano in auto casomai per andare in posti dove si potrebbe benissimo andare a piedi con la bicicletta, di gente che usa la benzina, che abusa della plastica e vive in casermoni orrendi.
E tengo sempre presente che tutto questo lo sto scrivendo da un PC, che queste e altre mie riflessioni, spesso le scrivo anche con uno smartphone, che per poterle scrivere su Facebook c’è bisogno di server che sono a loro volta computer. Tutto questo si sostiene con un uso e abuso di materie prime, il che rende dipendente l’Italia da paesi stranieri i quali, come è ovvio che sia, ci ricattano perché sanno benissimo che la nostra economia è interamente dipendente dalla loro.
In nome di questa dipendenza dalle materie prime che non abbiamo, spesso facciamo guerre, ci rendiamo protagonisti o complici di traffici spesso sporchissimi – qualcosa che fu divinamente fotografato da quel genio che fu Alberto Sordi nel film “Finché c’è guerra c’è speranza” – e inquiniamo terre, acque e arie.
Allora la questione è semplice. Se volete un ambiente più pulito, se volete che si salvaguardino le foreste in Amazzonia, in Culonia citeriore, che i ghiacciai siano salvaguardati, la soluzione è semplice. Via le industrie, via le automobili, via pc e smartphone e si vive tutti a chilometro zero, con tutto ciò che ne consegue.
Ci state? Se la risposta è sì, le lamentazioni ambientalistiche hanno un senso. Viceversa sono solo chiacchiere inutili da radical chic annoiati che hanno bisogno di simpatizzare per cause che non li vedranno mai obbligati ad una vera e propria rivoluzione interiore. Aria fritta, insomma.
Al servizio di lobby che l’ambientalismo lo strumentalizzano per fini politici.
Poi c’è il secondo aspetto della faccenda: oggi produrre energia pulita costa troppo e, dopo un anno di follia, non si è ancora preso coscienza del fatto che a breve il problema non sarà cosa mangiamo e che automobili useremo ma SE mangeremo.
Non ho ovviamente nulla contro l’ecologia. E invece ho tanto contro coloro che la usano per fini che di pulito non hanno assolutamente nulla.

FRANCO MARINO

Un commento su “IL GRANDE BLUFF DELL’AMBIENTALISMO E DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA (di Franco Marino)

  1. Un sogno o una realtà?? Niente e’ impossibile specialmente ora . Ritirarsi lontano dal caos rumoroso per vivere in sintonia con la natura, gli animali e mangiare cio’ che produci . L’olio sul pane 🍞 e’ un cibo sopraffino per pochi intenditori della vita . Tutto ciò però a distanza ravvicinata dal mare dove godere del tramonto 🌅 più emozionante !! Lo vedevo sempre in California …. tutte le sere il green flash per esprimere un desiderio di felicità ! Ora siamo rinchiusi nell’anima e dobbiamo innalzare le vibrazioni per sopravvivere !! Che Dio ci aiuti Amen 🙏

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