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L’EDITORIALE – ED ECCOMI NUOVAMENTE CENSURATO (di Davide Cavaliere)

Il nove gennaio pubblicai un post in cui riflettevo sulla disparità di trattamento mediatico tra George Floyd e Ashli Babbitt, la sostenitrice di Trump freddata durante l’irruzione al Campidoglio.

Il mio breve scritto affidato a Facebook – oltre ad aver avuto un notevole successo –, non conteneva né istigazioni alla violenza né affermazioni discriminatorie. Eppure, il social network lo ha rimosso per violazione degli “standard della community in materia di persone e organizzazioni pericolose” e mi ha comminato trenta giorni di blocco.

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Per “persone pericolose”, Facebook, intende la Babbitt, non il delinquente comune Floyd. Proprio come ritiene pericoloso Donald Trump, ma non il movimento terrorista e omicida di Black Lives Matter.

Dopo aver chiesto il riesame – tentativo inutile –, una notifica mi ha informato che la decisione è stata presa da un ente esterno, indipendente, con un nome dal sapore sovietico: “Comitato per il controllo”.

Del suddetto “Comitato” mi ero già occupato su queste pagine, dimostrando come non fosse affatto “indipendente” né politicamente né da Facebook.

Il “Comitato per il controllo”, il cui nome in lingua originale è “Oversight Board“, è composto da membri legati alla Open Society Foundations di George Soros, allo Human Rights Watch e ad Amnesty International. Tutte organizzazioni animate da una concezione malata dei “diritti umani”, che usano come strumento di lotta politica contro la Destra.

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I venti membri a capo dell’Oversight Board sono stati tutti nominati da Facebook e hanno tutti manifestato opinioni progressiste, antioccidentali, anti-israeliane e antinazionaliste. Non sono un “Comitato per il controllo”, ma un “Comitato per la censura”.

È impossibile che i colossi aziendali di Mark Zuckerberg siano “neutrali”. Quest’ultimo ha finanziato con 350 milioni di dollari il Center for Tech and Civic Life, un’organizzazione di Sinistra che ha tra i suoi obiettivi “affrontare i problemi di sicurezza informatica”. Inoltre, Facebook ha sborsato sei milioni di dollari per la campagna elettorale di Joe Biden.

Quello che va delineandosi non è solo un incubo totalitario di censura e limitazioni, ma una vera e propria guerra culturale in stile maoista.

Davide Cavaliere 

5 commenti su “L’EDITORIALE – ED ECCOMI NUOVAMENTE CENSURATO (di Davide Cavaliere)

  1. Ormai si sa qual’è la deriva intrapresa dai social, e il post in questione potresti metterlo anche qui, almeno hai la sicurezza che nessuno lo può censurare.

  2. E’ incredibile come queste cose riescano a farmi dare di matto quando le leggo.. Anche se già le so. E non da oggi. Da quando ho cominciato a capire che l’11 settembre non era affatto quello che sembrava, tutti pezzi del puzzle sono andati al loro posto da soli e adesso non ci sarebbe motivo per me di arrabbiarmi in questo modo leggendo che il Signor Cavaliere viene censurato da faccialibro.
    Eppure succede. Perchè mi da rabbia vedere come hanno saputo incastrare alla perfezione ogni elemento del loro piano di tradimento e inganno attraverso decine di anni e “raccontandola” (maluccio per altro) a miliardi di persone. Poi non sopporto di sentirmi preso in giro ogni momento e non poter reagire. Ma il punto è questo.. Possiamo fare qualcosa o davvero tutto perduto?

    1. Ohhh … grazie. Cercavo proprio un commento come il tuo. Io l’ho già fatto questo passaggio. Mi spiace però vedere che gli intellettuali, tutti, si lamentano della censura ma si rifiutano di boicottare Zuckerberg. Quando chiedo loro perché non informano il loro seguito che lasceranno Facebook per un altro social, balbettano e si inventano scuse che non reggono alla prima confutazione. Mi disturba diffondere i loro articoli o video su altri social. Non se lo meritano

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