Il Detonatore

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PERCHE’ QUEST’ANNO E’ PIU’ CHE MAI IMPORTANTE FESTEGGIARE IL NATALE (di Franco Marino)

Il presepe

Chiunque discutesse con un ebreo si sorprenderebbe non tanto di queste due cose ma di come esse siano strettamente intrecciate ed interconnesse. Esistono molti ebrei atei e pur tuttavia sono sempre pronti a difendere strenuamente la propria identità. Questa è una caratteristica che io ho sempre ammirato, non perchè io abbia particolari simpatie per il popolo ebraico ma perchè rappresentano semplicemente il motivo della propria sopravvivenza nel corso dei millenni.
Sarebbe una caratteristica anche del cristianesimo ma i cristiani…non lo sanno. E’ possibile leggere in ogni bacheca gli auguri di Buon Natale o di Buona Pasqua, da parte di gente che poi non frequenta minimamente nè pratica la religione. Tutto ciò fu mirabilmente riassunto da Benedetto Croce quando disse “Non possiamo non dirci cristiani”.
La figura di Gesù detiene infatti la caratteristica di andare oltre la sua dimensione cristiana. Intanto perchè è un personaggio storicamente esistito, indipendentemente dal fatto che si creda o no alla Resurrezione. Sbatacchiato di qua e di là, dall’insopportabile clericalismo di destra e dal pestilenziale ateismo bilioso della sinistra, Gesù è un simbolo. Di religiosità, certo, ma anche di laicità (“Date a Cesare quel che è di Cesare”). Poi perchè costituisce il cardine di quello che è oggi il vero motivo per cui la civiltà europea rimane molto più preferibile rispetto alle altre, ossia il messaggio universale di giustizia e di fratellanza di cui Gesù si fa portatore. E infine perchè il suo rifiuto di sottomettersi all’autorità dello stato di fronte ad una palese ingiustizia costituisce il vero faro di quella che è la libertà individuale. Esattamente come Socrate, Gesù nel consegnarsi ai suoi sicari compie il più sublime atto di libertà individuale, dicendo in sostanza “Io non rinuncio a me stesso solo per qualche anno in più di vita”. Di fronte alla prospettiva di disonorare i princìpi che hanno ispirato i propri cammini, preferiscono morire ammazzati tra dolori atroci, pur sapendo che con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula avrebbero potuto agevolmente salvarsi.

Il cristianesimo non è dunque soltanto la storia di una religione ma della civiltà europea. Ed è scardinando l’identità cristiana, i suoi valori non negoziabili, che i popoli che di essa sono imbevuti diventano piume ai venti totalitari che squassano l’Europa. Soltanto che mentre di questo gli ebrei sono consapevoli – ed è tale consapevolezza ad aver guidato la loro storia – proprio il progressivo smarrimento di quei valori nel mondo cristiano costituisce la legittimazione – agli occhi dei nemici – dell’invasione territoriale e spirituale che rischia di scardinare la più forte e lirica civiltà di tutti i tempi.
Non è un caso che la dittatura globalista abbia mirato dritta al Natale. Perchè colpendo Gesù non si offende solo la religiosità bigotta di qualche chierico o clericale ma si distrugge l’anima di un popolo che al Natale non ha affidato soltanto la speranza di una presenza metafisica o il miraggio di una vita eterna ma la chiave di un’identità che va oltre la dimensione religiosa.
Mai come oggi, il Natale rappresenta non solo una festività religiosa ma il simbolo di un popolo che non deve arrendersi a chi, giocando a fare Dio, pretende di disporre della vita di milioni di persone.
Gli auguri di Buon Natale sono una testimonianza anzitutto di libertà e dunque auguro a tutti voi Buon Natale e Viva la libertà.

FRANCO MARINO

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