Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’EDITORIALE – DOMANI, SI SARANNO GIÀ DIMENTICATI DELL’ATTENTATO, MA DA GIORNI SI INDIGNANO PER UN BALLO (di Matteo Fais)

Sono sconvolto. Non capisco davvero se gli italiani siano semplicemente cretini, o se ciò che vedo sui social siano tutti dei fake mossi da un gigantesco apparato nascosto, volto a indirizzare l’opinione pubblica. Propendo per la prima ipotesi, perché la seconda farebbe troppo Truman Show.

A ogni modo, resta l’incredulità rispetto alla stupidità dei miei connazionali. Penso a come si debba sentire questa povera disgraziata di Emily Angellilo, la danzatrice che è stata chiamata in RAI a fare un ballo durante una trasmissione credo pomeridiana. Probabilmente, neppure lontanamente immaginava di finire in un simile tritacarne e di venire addirittura richiamata alle sue responsabilità morali da Selvaggia Luccarelli, per aver veicolato una discutibile immagine della donna. Io mi chiedo come si possano anche dire certe cose sperando di risultare serie – e, cosa ancora più grave, venendo presi sul serio da molta gente. La responsabilità di Emily Angellilo?! Ci manca solo che qualcuno, una novella Hannah Arendt – per esempio, una Selvaggia di turno – si lanci nella scrittura di una versione 2.0 di La banalità del male, con la Angellilo nel ruolo del fu Adolf Eichmann.

Questa è follia, disagio mentale. In compenso, mentre scrivo,  a Treviri, c’è stato un attentato. Posso immaginare chi sia il protagonista e perché l’abbia fatto. È così da decenni, oramai, da quando quella religione ha dichiarato guerra a tutto il mondo civile, in nome del suo fanatismo.

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Io credo che gli italiani, e più in generale tutta l’umanità occidentale, siano stati colpiti da una disturbo diffuso e molto peggiore del covid. Non so se una simile patologia psichiatrica abbia un nome specifico, ma si configura come una tendenza a dare una rilevanza spropositata a particolari insignificanti in un momento di per sé di una gravità inaudita, quale ad esempio quello che tutti stiamo vivendo da più di vent’anni tra crisi economica, terrorismo e via dicendo. Sarebbe come, avendo il muro dietro le spalle e davanti il plotone d’esecuzione, preoccuparsi per la cravatta non intonata alla camicia. Ecco, in Italia, mi pare che questo capiti ogni giorno. Una ballerina semisconosciuta, se non nel suo settore – non me ne voglia l’interessata per queste parole assolutamente neutrali –, che giustamente accetta un lavoro, visto che da tempo non poteva esercitare a causa della pandemia, assurge a regina delle tenebre, responsabile di ogni violenza e sopruso subito dalla donna fin dall’inizio dei tempi.

Ma voi, in nome di Dio, ragionate prima di dire stronzate simili? Ho letto centinaia di commenti in cui si stigmatizzava questa povera femmina, neanche avesse ucciso tre figli per meglio dedicarsi al cucito nel pomeriggio. Peraltro, al netto del fatto che l’oramai tristemente famoso siparietto è andato in onda sulla tv pubblica, mi è oscuro come la malcapitata ballerina possa essere considerata la sola tramite di un’esecrabile idea della donna. Ma voi avete mai visto Instagram? Culi, tette, e poi ancora culi e tette. E non parlo di attrici porno. Dalla modella alla casalinga piuttosto in là negli anni, è tutto un florilegio della propria vita e del proprio corpo da parte delle donne. Ho visto più volte le bocce di tante sconosciute che quelle della mia ragazza. Davvero pensate che il vostro culo in perizoma, al mare, sia meno squalificante per il sesso femminile di quel balletto? Se lo pensate, siete da manicomio.

Che poi, vorrei capire, ma il web è pieno di filmati pornografici. Ci sono più filmini zozzi che esseri umani sulla terra. Ma davvero voi avete come problema il ballo, fosse pure di cattivo gusto, di una professionista retribuita? Davvero voi andate sulla sua pagina per scriverle a caratteri cubitali “vergogna”? Se lei sminuisce la donna, ogni ragazzina che va a succhiar peni di sconosciuti per soldi che è? Ma che cazzo avete nel cervello? La mafia nigeriana costringe migliaia di ragazzine minorenni a prostituirsi in strada per venti euro e voi siete indignati per l’ancheggiare della Angellilo? Anche ieri un nuovo attentato contro l’Occidente, e voi pensate a due cosce scoperte? Ragazzi, io ve lo devo dire: voi state male, molto male. In manicomio, c’è di meglio.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Da ottobre, è nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.

2 commenti su “L’EDITORIALE – DOMANI, SI SARANNO GIÀ DIMENTICATI DELL’ATTENTATO, MA DA GIORNI SI INDIGNANO PER UN BALLO (di Matteo Fais)

  1. La Lucarelli che richiama una donna alle sue responsabilità morali.
    Proprio lei.
    Niente, fa già ridere così.
    Condivido l’articolo al 100%, ma che la maggior parte delle tv e delle radio ricevano tanti soldi per disorientare i poveri ascoltatori è cosa certa. Basta ascoltare e guardare altro, spargendo la voce.

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