Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

Donald Trump e la storiografia cristiana (di Robert Eastern, trad. di Costantino Ceoldo)

Le recenti elezioni negli Stati Uniti sembrano l’evento più importante nei miei 53 anni di vita. Anche per i progressisti che ora tengono la frusta sui deplorevoli in tutti i settori, deve essere sembrato impossibile, sconvolgente. Un uomo con quasi tutti i media e tutti i giganti della tecnologia coinvolti in uno tsunami di odio nei suoi confronti, un uomo senza amici nel mondo accademico, lo Stato Profondo, i massimi militari e il Pentagono, si è avvicinato alla vittoria e potrebbe ancora vincere, nonostante la frode elettorale che è stata indubbiamente pianificata da anni dai Democratici. Si parla molto oggi di polarizzazione e per me non è un caso che, mentre il cappio si stringe intorno a chiunque e a tutti coloro che non si iscrivono ai dogmi dei tempi, tutto il superfluo venga gradualmente eliminato.

Una manciata di linee rosse ora separa gli Stati Uniti da LORO. Linee che non potranno mai essere e mai saranno oltrepassate: la santità della vita umana, la legge naturale del maschio e della femmina e la libertà di adorare e proclamare pubblicamente la nostra fede.

In relazione al fenomeno Trump ne voglio citare uno in particolare. La santità della vita è stata intrinseca alla morale cristiana fin dai tempi più antichi. Allora, come oggi, distingueva i cristiani dalla società pagana in cui vivevano. La predilezione dei romani per l’aborto e l’infanticidio è ben nota, così come la risposta cristiana. La vita del nascente è proclamata magnificamente nei Vangeli all’incontro di Santa Elisabetta con la Madre di Dio e così anche del nascituro San Giovanni Battista con il Cristo non ancora nato: “E avvenne che, quando Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le saltò in grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo”. L’aborto stesso è elencato nella Didaché del I secolo, insieme all’omicidio. In considerazione di ciò, dubito che chiunque sostenga (e persino “celebri”) l’aborto come un “diritto della donna” possa essere definito cristiano. Di conseguenza, credo che ancora una volta non sia un errore che la fiorente “chiesa di Satana” consideri il diritto all’aborto come la sua priorità numero uno. Negli Stati Uniti, i satanisti spesso si travestono da bambini non nati e da demoni per interrompere le riunioni a favore della vita. La sinistra progressista ha spinto per leggi sull’aborto sempre più estreme al punto che alcuni Stati non sono stati in grado di fermare le leggi sulla “non rianimazione”: se un bambino abortito nasce vivo, sarà lasciato morire, mentre un altro bambino non abortito nella stessa situazione sarà affidato ad un incubatore. In Polonia, le giovani donne si tingono di rosso il viso e invadono le chiese, urlando oscenità. Io stesso ho visto questa isteria demoniaca in diverse occasioni. Mi sembra che se il diavolo può spezzare l’amore di una madre per il proprio bambino e persino “normalizzarlo”, allora tutto è possibile. Come disse una volta Madre Teresa, “se un bambino non è al sicuro nel grembo di sua madre, allora che speranza c’è per il resto di noi?”.

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L’aborto è parte di una costellazione di assiomi con cui il nuovo marxismo culturale di Gramsci cerca di sostituire la morale cristiana e la legge naturale. Nel nuovo mondo, nulla deve essere “dato per scontato”. Tutti i sistemi precedenti devono essere rifiutati per la loro partecipazione alla narrativa vittima / oppressore. Questo è il motivo per cui la nuova egemonia cerca di distruggere non solo l’amore di una madre, ma anche l’amore per la patria (patriottismo) insieme a fatti fondamentali come maschio e femmina e tutti i tipi di gerarchie. Per i cristiani, tutta la Storia rappresenta una lotta titanica tra il Sovrano di questo mondo e Dio. Le élite sofisticate potrebbero deridere le teorie del complotto promosse da alcuni sostenitori di Trump. Ma penso che questo rappresenti una manifestazione inconscia di questa verità profonda ed eterna. Queste persone percepiscono che qualcosa è profondamente sbagliato, al di là delle solite spiegazioni della storia umana.

La battaglia tra il bene e il male non è una cospirazione ma un assioma della storiografia cristiana. La Rivolta di Vandea contro la Rivoluzione francese del 1793 è stata definita il primo genocidio moderno a causa della politica della terra bruciata dello Stato rivoluzionario che mirava al completo annientamento dei ribelli. Contadini e aristocratici devoti scesero in battaglia con lo slogan: “Dio è il re!”. Lo stesso grido è uscito dalle labbra dei controrivoluzionari cristiani da tempo immemorabile. Questo perché tutte le rivoluzioni progressive partono dallo stesso errore arrogante: la detronizzazione di Dio e l’elevazione dell’uomo al suo posto. L’aspirazione in questo è il miglioramento materiale dell’umanità, ma tali eventi sono stati inevitabilmente accompagnati da uccisioni su scala industriale: Russia (20-30 milioni), Cina (60 milioni), la rivoluzione sessuale (1 miliardo e oltre). La visione escatologica cristiana della Storia si svolge sia su micro che su macro cosmica. A livello personale attraversa il cuore di ogni persona, ma su scala macrocosmica è difficile non vedere uno schema indelebile; il rifiuto di Dio sin dal Rinascimento e la battaglia di 500 anni contro il “vecchio mondo cattivo”. Anche gli storici secolari lo riconoscono. A causa di questa battaglia dobbiamo presumere intenzioni dannose da tutto ciò che emerge dalla macchina della propaganda progressista.

Dove si inseriscono Trump e le elezioni statunitensi in tutto questo? Trump potrebbe essere tutt’altro che perfetto, ma sulle linee rosse (cioè le cose che sono davvero importanti), la sua presidenza è stata un’ispirazione. È noto ora come il presidente più pro-vita della Storia. Il primo a parlare alla Marcia per la Vita. Biden, d’altra parte, ha posto la promozione dei “diritti” dell’aborto estremo in cima alla sua agenda progressista. È noto per aver “pianto di gioia” per la decisione di Roe-Wade. Quindi, c’è una scelta semplice e chiara. Ovviamente, non tutti i sostenitori di Trump sono cristiani tradizionalisti. E la motivazione personale di Trump per promuovere questi problemi potrebbe essere perfino sconosciuta. Ma questo è il punto. Nonostante quasi 70 anni di propaganda progressista in continua crescita (e ora egemonica e incessante), è difficile da estinguere nella gente semplice il sentimento innato per la verità. Proprio come i bambini sanno istintivamente alcune cose.

L’Unione Europea ora conduce campagne in Paesi come la Romania con cartelloni che mostrano due omosessuali che si baciano. L’obiettivo dichiarato è “rieducare i popoli arretrati ai valori occidentali”. In Occidente, questa campagna è in corso sin dalla guerra e tuttavia, nonostante ciò, la gente sa ancora che nel profondo qualcosa non va. Allo stesso modo, le élite progressiste potrebbero schernire Trump e i suoi sostenitori e anche qualche “tipo santo e giusto” di destra potrebbe sussultare. E, in un certo senso, è paradossale che, tra tutte le persone, sia Donald Trump ad essere stato scelto per guidare questo movimento contro lo Stato Profondo di Satana. Ma penso che la risposta forse sta in questo. I pastori di tutte le giurisdizioni hanno in gran parte abbandonato i loro greggi e si sono ritirati nei loro ghetti fossilizzati o, peggio, “hanno seguito la corrente” ed hanno abbracciato la nuova religione. Sappiamo dalla Bibbia che a volte Dio si allontana dal Suo popolo per cercare la giustizia altrove, anche tra i cani che mangiano dalla tavola del padrone: “E il signore disse al servo: Quindi, esci per le strade e le siepi e costringerli ad entrare, affinché la mia casa possa essere riempita”. Questo è il motivo per cui devono svegliarsi i “pii conservatori” che sono nauseati da Trump. Come ha detto un commentatore: l’agenda dei progressisti è come un cancro aggressivo, non si può battere con il succo d’arancia, ha bisogno della chemioterapia (Trump).

Nel 2017 XiJinping è stato festeggiato a Davos per la sua promozione della globalizzazione e il suo attacco ai movimenti populisti che spuntano nel mondo (Trump, Brexit, Le Pen, Salvini) che ha individuato come il principale ostacolo al globalismo. Negli ultimi vent’anni è stato interessante osservare come la sinistra radicale si sia allontanata dalla protesta anti-globalizzazione. Ora sono innamorati non solo della globalizzazione (soluzioni globali ai problemi globali), ma delle mega-corporazioni (Google, Facebook e persino le multinazionali di combustibili fossili) che la promuovono. Sono pessimista riguardo al successo di tali movimenti populisti. Le forze contro di noi sono semplicemente troppo enormi per competere. Ma, come cristiano, credo che, proprio come i contadini della Vandea, le schiaccianti probabilità non significano che non dovremmo combattere. Potremmo perdere la battaglia, ma vinceremo la guerra.

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Articolo originale di Robert Eastern :

https://www.geopolitica.ru/en/article/donald-trump-and-christian-historiography

Traduzione di Costantino Ceoldo

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