Il Detonatore

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L’EDITORIALE – COSA DOVREBBE FARE TRUMP? VARCARE IL RUBICONE, COME CESARE, CIOÈ… (di Andrea Sartori)

Il 10 gennaio del 49 a.C. Giulio Cesare, reduce dalle vittoriose guerre galliche, decide di lanciare il dado e varcare in armi il Rubicone, scatenando di fatto la guerra civile. Perché lo fa? Perché nonostante un cursus honorum regolare e una spettacolare vittoria che archiviava la minaccia di quei galli che già una volta saccheggiarono Roma, l’élite senatoria lo avrebbe fatto fuori. La guerra civile fu un’autodifesa sia per Cesare che per i suoi seguaci, i quali sarebbero finiti proscritti. Il conflitto interno tra i popolari di Cesare e gli ottimati era, di fatto, inevitabile.

Questa storia antichissima si ripete oggi. La destra è stata estremamente paziente e dialogante, sia in Europa che in America. Alla faccia dell’accusa di “fascismo”, le destre hanno combattuto le loro battaglie in maniera democratica, affidandosi alle urne, e hanno sempre vinto regolarmente. Hanno sì ferocemente polemizzato con l’avversario, ma non ne hanno mai cercato la distruzione.

Quello che sta accadendo su entrambe le sponde dell’Atlantico, però, preoccupa. Perdere un’elezione è normale, non lo è il tentativo, da parte di chi “vince”, di distruggere politicamente, culturalmente e forse finanche fisicamente l’opposizione.

In Italia e negli Stati Uniti, le sinistre hanno preso il potere tramite golpe alla sudamericana. Da noi, è stato scalzato il pur maldestro Salvini senza andare a elezioni e ora si è instaurato un governo robespierrista-sanitario che governa a colpi di dpcm incostituzionali, adducendo a scusa una pandemia dai numeri truccati. Sull’altro lato dell’Atlantico, si è consumata la più grande frode elettorale della Storia. Ma anche le elezioni francesi che hanno condotto alla vittoria Macron non sono state pulitissime.

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A questo si aggiunga la dichiarata volontà di annientare il nemico su tutta la linea. La famosa cancel culture cara ai dem a stelle e strisce altro non è che la delegittimazione e la distruzione della cultura conservatrice, mentre mai a destra si è pensato alla disintegrazione e all’annichilimento degli avversari. Già si parla apertamente di perseguire i sostenitori di Trump. Chi è di destra è considerato non un avversario politico, ma un criminale da eliminare.

Trump fa bene a non mollare. Il suo è un gesto paragonabile al passaggio del Rubicone, anche se ci sono tutti gli estremi per essere francamente pessimisti e ritenere che Donald troverà le sue idi di marzo più che la sua Farsalo. In Italia, le forze “conservatrici” si adeguano alla narrazione mainstream. Claudio Borghi ha già espresso il suo endorsement a Biden, sia Lega che Meloni fanno un’opposizione sterile senza cogliere il punto: la falsa narrazione del Covid, l’illegalità dei dpcm, pretesto per instaurare un regime che annienterà anche loro che pensano di salvarsi.

E purtroppo, sì, la guerra civile sta diventando, ogni giorno di più, inevitabile. Non si tratta di voglia di sangue, ma della necessità di lottare per sopravvivere. Come diceva Churchill, non si può ragionare con una tigre quando hai la testa nella sua bocca.

Hanno voluto vincere truccando le carte e stanno facendo capire che non desiderano avere, come in una democrazia normale, l’opposizione. Ci vogliono morti e ce lo stanno dicendo in faccia. Quindi, oramai, o noi o loro.

Andrea Sartori

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L’AUTORE

Andrea Sartori è nato a Vigevano il 20 febbraio 1977. Laureato in Lettere Antiche presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha vissuto a Mosca dal 2015 al 2019 insegnando italiano e collaborando con l’Università Sechenov. Attualmente collabora presso il settimanale “L’Informatore Vigevanese”. Ha pubblicato con IBUC i romanzi Dionisie. La prima inchiesta di Timandro il Cane (2016) e L’Oscura Fabbrica del Duomo (2019) e, con Amazon, Maria. L’Eterno Femminino (2020)

2 commenti su “L’EDITORIALE – COSA DOVREBBE FARE TRUMP? VARCARE IL RUBICONE, COME CESARE, CIOÈ… (di Andrea Sartori)

  1. Gli usa (scritto in piccolo) la più antica democrazia occidentale? Fuffa, mitologia, favole holliwoodiane per bambini e per incolti, soap-opera.
    2500 anni fa la Repubblica Romana e la democrazia ateniese che, al di là della pubblicistica e della propaganda dei moderni e degli antichi, di democratico non avevano granchè, al confronto degli usa erano dei baluardi di democrazia.
    9 secoli fa (1050 – 1250 d.c.) i comuni dell’Italia centro-settentrionale, scarsamente democratici pure loro, al confronto degli usa erano dei titani della democrazia.
    Quello che ci inganna, tra le mille altre cose, è che invece di essere canonicamente posizionati nell’emisfero Australe ce li ritroviamo in quello Boreale, per il resto, “dall’alto” dei loro risibili e pulcinelleschi 120 anni di storia gli usa dimostrano, per l’ennesima volta, di essere quello che
    sono sempre stati : un paese del terzo mondo col vestito buono della domenica, nella parte sbagliata del globo terraqueo

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