Il Detonatore

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LE RAGIONI DI UN’ALTRA VITTORIA – (di Davide Cavaliere)

Donald Trump sbaraglierà la sinistra e vincerà di nuovo. Non è tanto una certezza, quanto un’aspettativa messianica. Il Presidente degli Stati Uniti d’America è l’unico potere che può frenare l’avanzata progressista. 

Trump incarna l’ordine e la civiltà contro il caos e la barbarie postmoderna. Lo scontro tra il tycoon e la sinistra può essere compreso solo in questa cornice, quella che vede scontrarsi coloro che ancora credono in un mondo ordinato, tenuto insieme da valori antichi che ingabbiano le pulsioni peggiori dell’uomo, e i paladini del progresso, che vorrebbero abbattere l’ordine tradizionale, nella convinzione che solo così potrà emergere il paradiso in terra. 

Nulla di nuovo, penserà qualcuno, ma la novità non è nella battaglia, ma in chi la combatte nel campo conservatore

Trump è così pericoloso per la sinistra perché è unico, efficace e per nulla familiare all’establishment politico, anche repubblicano. Ha adottato un approccio completamente opposto rispetto alla maggior parte dei politici. Il Presidente è consapevole che la classe dirigente usa le parole per nascondere ciò che pensa veramente o per ottenere amore e sostegno. Al contrario, Trump rappresenta qualcosa di rivoluzionario, perché invece di cercare di carpire sostegno o nascondere ciò che pensa, usa discorsi, dichiarazioni e Twitter “per definire la verità”

Non cerca di nascondere la sua vera fede; non tenta di ottenere sostegno. Si limita a descrivere il mondo come lo vede e punta il dito contro i nemici. La sua stessa esistenza è una dimostrazione di come sia possibile resistere agli attacchi della sinistra e anzi, persino prosperare nonostante le calunniose etichette di “razzista” e “venditore di odio”

Altri sarebbero stati schiacciati dalla cattiveria della sinistra e si sarebbero subito scusati per qualsiasi “offesa”, ma lui no. Con la sua vittoria ha illustrato alla destra americana, e a quelle di tutto il mondo, la strategia per trionfare: se ti attaccano, contrattacca; se ti colpiscono forte, rispondi in modo ancora più duro; a ogni petardo, lancia una bomba atomica. Usa un linguaggio politicamente scorretto e lancia accuse morali: “corrotto”, “disonesto”, “rimbambito”, “traditore”

Per i progressisti, la politica è una guerra condotta con altri mezzi, mentre i conservatori, la destra in generale, scendono nell’agone politico armati pragmatismo e moderazione. Si scontrano Che Guevara e Fantozzi, rivoluzione e contabilità piccolo-borghese. Per questa ragione la sinistra continua a esercitare un notevole fascino, mentre la destra sembra adatta a cinquantenni poco istruiti. 

Trump, a differenza degli altri leader conservatori, manifesta una grande volontà bellica, vuole combattere e questo spaventa i democratici, abituati ad avversari pavidi. Il Partito Repubblicano, plasmato dal Presidente, si è dimostrato più combattivo, più appassionato, più attraente, spingendo molti a iscriversi alle liste elettorali. Hanno un capo carismatico affamato di lotta e ne sono galvanizzati. 

Inoltre, il Partito Democratico, benché nascosto dietro alla retorica dell’amore, della speranza, degli arcobaleni, dell’umanità, si è radicalizzato e sta conducendo una battaglia senza quartiere contro l’identità e il retaggio americano

Gli Stati Uniti sono una nazione che ha il valore della libertà come mezzo e come fine, fondata su un’idea di uguaglianza scevra da tentazioni egualitarie e su una fiducia incrollabile nelle istituzioni e nelle tradizioni. Il disegno dei Dem, a un siffatto popolo, non può che apparire totalitario. Davanti all’osceno spettacolo di un’Europa tecnocratica, ipocondriaca, che si offre compiaciuta agli immigrati, gli americani non possono che essere fieri di opporre un Presidente robusto e virile

Le sue parole chiave sono “fiducia nei nostri valori fondamentali”. A differenza di tanti politici in carriera, Trump credeva davvero nell’America. La sua fede è una roccia, che lo ha tenuto in piedi e gli ha impedito di sottomettersi allo spirito del tempo. La sua fiducia nella nazione americana non lo ha fatto precipitare nella palude di Lerna della politica. La fede gli ha dato il coraggio e l’intelligenza di portare la battaglia al cuore della base democratica, cioè gli afroamericani. Mai nessun presidente ha fatto così tanto per i neri. 

La sua rielezione è una necessità storica. Solo altri quattro anni di presidenza Trump potranno strappare l’Occidente dalla zampe della sinistra.

Davide Cavaliere 

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