Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

VOGLIAMO INTERNET LIBERO (di Davide Cavaliere)

I tentativi disperati, degli ultimi giorni, di Facebook e Twitter di bloccare e oscurare la vicenda dannosa su Joe e Hunter Biden, sono il culmine di anni di lavoro attraverso cui le grandi aziende della Big Tech si sono trasformate in piattaforme di sinistra.

Con il pretesto delle “fake news”, della disinformazione, delle interferenze elettorali straniere, dei bot, del deepfake, dei rischi per la salute pubblica e di altre paranoie tecnologiche, la libertà di parola in rete è morta.

Twitter è arrivata al punto di rimuovere alcuni “cinguettii” di Donald Trump e a bloccare l’account al segretario stampa della Casa Bianca. Non temono i potenti, immaginate cosa possono fare ai comuni cittadini.

Facebook controlla l’80% dei social media e Google controlla l’80% del traffico di ricerca su Internet. In pratica, hanno il monopolio delle idee e possono influenzare, pesantemente, l’opinione pubblica. Hanno un potere ben superiore a quello di Putin o di Erdoğan.

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I progressisti, che un tempo sostenevano un Internet libero e persino libertario, ora lo vedono con occhi staliniani, desiderosi di purgare e censurare l’avversario politico. Negli ultimi quattro anni, dall’anno della Brexit e dell’elezione di Donald Trump, si sono dati da fare per trasformare Internet da mezzo per la “vox populi” a serraglio recintato e sorvegliato da una manciata di monopolisti, le cui opinioni culturali e politiche si allineano rigorosamente a quelle dei “democratici” sparsi nei vari Paesi.

Le forze “illuminate” del Progresso si sono rese conto della potenza della Rete. Giornali e televisioni conteranno sempre meno e, di conseguenza, hanno stretto gli artigli attorno ai social media. Stanno usando il loro nuovo potere per fare ciò che i potenti fanno da sempre: smantellare le garanzie di una società aperta, di modo che non ci siano più minacce al loro potere.

Lo stanno facendo con il pretesto di lottare per l’uguaglianza e la giustizia sociale, e di condurre una rivoluzione per gli oppressi, esattamente come hanno fatto la maggior parte dei tiranni moderni, da Stalin a Hitler, fino a Mao.

Il potere culturale della Big Tech diventa sempre più vasto. Google e Facebook determinano ciò che la maggior parte delle persone vede su Internet. Amazon e Netflix stanno inghiottendo l’industria dell’intrattenimento. In un decennio, una manciata di vaste aziende tecnologiche, Apple, Amazon, AT&T, Disney, Google, Netflix e Verizon controllerà la cultura molto più di quanto abbia mai fatto la vecchia industria dell’intrattenimento, ancora “analogica”. Il rischio di un totalitarismo morbido e capillare è concreto, reale e molto alto.

Il potere dei  tiranni digitali sta crescendo in modo esponenziale, ma è ancora vulnerabile. Le oligarchie inamovibili, in un decennio, possono ancora essere demolite e disgregate. Internet e il mercato delle idee possono risorgere dalle rovine di quei monopoli, ma i conservatori, la “destra” nelle sue varie componenti, deve battersi fino all’ultima goccia di sangue.

Davide Cavaliere

L’AUTORE

 DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”. 

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