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VISIONI DAL FUTURO: IL COLLASSO DELL’EUROPA – (di Davide Cavaliere)

Nell’Europa del futuro, piegata dalla crisi economica, in tutti i grandi centri urbani dilagano le rivolte etniche. Le nazioni più colpite dal fenomeno sono Francia, Olanda, Germania, Svezia e Norvegia. Alla disoccupazione endemica e al parziale collasso dei sistemi di sicurezza sociale, si sommano violenze e saccheggi perpetrati da bande di africani, magrebini, pakistani e sudamericani

Approfittando della tribalizzazione delle città europee e del clima di insicurezza, la jihad internazionale torna a colpire duramente. Sinagoghe, chiese, monumenti e opere d’arte cristiane vengono devastate da ordigni incendiari. Gli islamisti si sono moltiplicati grazie all’immigrazione incontrollata e hanno accumulato un numero incalcolabile di armi. In tutta Europa si diffonde la pratica del rapimento e della conversione di donne bianche e cristiane, anche ragazzine.

I governi e le forze dell’ordine non intervengono o lo fanno in modo inefficace, poiché sono paralizzati dal politicamente corretto e minacciati dall’accusa di “razzismo”. Inoltre, il mantenimento dell’ordine pubblico è stato trasferito alla polizia europea, che però manca degli strumenti per operare. I corsi di contrasto alla guerriglia urbana non esistono più da anni, sono stati sostituiti con corsi preparatori incentrati sull’inclusione sociale delle minoranze.

In tutta Europa sono presenti dei partiti islamici, finanziati dall’estero, che si fanno sempre più radicali e aggressivi. Le sinistre, che governano l’Unione Europea e i principali Stati, tendono una mano agli imam e adottano una legislazione favorevole all’Islam, nel tentativo di frenare rivolte e terrorismo

Fiumi di denaro iniziano a scorrere verso moschee, centri culturali e associazioni musulmane. Le leggi sul ricongiungimento familiare vengono ulteriormente ammorbidite e viene introdotto il due per mille obbligatorio per le comunità islamiche. Il grosso del denaro finisce nelle tasche delle reti del terrore.

Le violenze non accennano a diminuire e sempre più territori in Italia, Francia, Svezia, Inghilterra, sfuggono alla giurisdizione statale. Le misure adottate scatenano le proteste popolari. L’economia è paralizzata dagli scioperi e dagli attentati, che colpiscono centrali elettriche e gasdotti. I supermercati vengono assaltati, così come gli autocarri di beni primari.

Iniziano i primi scontri tra autoctoni e immigrati. I Servizi segreti algerini sostengono, economicamente e strategicamente, le milizie jihadiste in Francia. La stessa cosa fanno i Servizi segreti turchi in Germania e Italia. Il Pakistan invita alla jihad totale in Inghilterra e Svezia.

Sul piano internazionale, la Turchia approfitta della situazione per invadere Cipro, Malta, la Grecia e minaccia di occupare Lampedusa. L’Algeria avanza pretese sulle acque territoriali italiane. Le enclave spagnole in Marocco, Ceuta e Melilla, cedono alla pressione migratoria e un’ondata di clandestini si riversa nel sud della Spagna. Il Kosovo, che col traffico di droga ha rafforzato l’esercito, col sostegno dell’Albania, inizia un nuovo scontro armato con la Serbia.

Un numero crescente di militari regolari turchi, siriani, algerini, pakistani e di terroristi entra in Europa per foraggiare la guerra civile. Gli eserciti europei, depotenziati e impreparati alla guerriglia, cedono rapidamente. Le grandi città sono perse, la campagna attraversata da bande armate, l’Europa si è sfaldata.

Continua…

Davide Cavaliere 

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