Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

GLI ITALIANI MERITANO CONTE – (di Davide Cavaliere)

Il patriota Ferruccio Parri, l’antifascista intransigente, il cultore del mazzinianesimo, in un’intervista concessa a Corrado Stajano, alla domanda riguardante la fonte della sua disillusione, così rispose: “Mah, il popolo italiano, ecco. È la cosa che mi pesa di più. Man mano che mi sono fatto una conoscenza più profonda del popolo italiano, ho toccato i suoi aspetti di scarsa educazione civile e politica. Mi riferisco alla parte prevalente del Paese, non a tutto il Paese“. 

Gli italiani, col voto di ieri, hanno dato nuovamente prova della loro “scarsa educazione civile” anzi, della loro ineducazione politica e civile. L’Italia si merita Conte, Di Maio, la Bellanova e tutti quei parlamentari scarsi, inefficienti, poveri di intelletto e di spirito che, a breve, saranno meno ma non migliori. Hanno votato con spirito localistico e provinciale, preferendo il buon amministratore “usato e garantito”, alla possibilità di dare una spallata al governicchio nazionale.

Al tempo stesso, hanno dimostrato scarso rispetto per le istituzioni repubblicane, approvando una riforma demenziale che, nel migliore dei casi, non cambierà nulla; nel peggiore minerà, ulteriormente, la qualità della rappresentanza nazionale. Hanno votato animati da invidia sociale, dalla volontà di “farla pagare” alla “kasta” e così facendo hanno teso la mano ai cinquestelle

A una opposizione imbarazzante hanno preferito le forze dell’anti-Italia, quelle incarnate dall’esecutivo più a sinistra della storia. Da ora in poi non hanno più diritto di lamentarsi, ma solo di subire le frustate e le umiliazioni che imporrà loro questo sciagurato governo.

Gli italiani amano la mediocrazia, adorano essere retti da incapaci per sentirsi confermati nella loro inettitudine. Sguazzano nel banale. Aspirano a essere guidati da soggetti col carisma di un rotolo di carta igienica caduto dentro il cesso di una stazione. Questa nazione merita Conte. È il suo orizzonte umano.

Il centrodestra si è dimostrato incapace di andare oltre il populismo più becero, il nazionalismo da operetta e il culto fideistico del capo. Alle vistose mancanze dei partiti hanno risposto con una fiducia cieca e irrazionale nei leader. I candidati non erano all’altezza. Come si può pretendere di sfondare nella rossa Toscana con l’inesistente Ceccardi? La “lezione Borgonzoni” non è stata sufficiente. Ai capaci si prediligono i più “social”, che poi sbattono contro il muro della realtà. Non si vince lambendo vizi e solleticando istinti. La destra può solo gioire di aver vinto dov’era impossibile perdere.

Da ieri sera, questa nazione, sarà peggiore. Godetevi Toninelli che esulta.

Davide Cavaliere

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